Avvenire di Calabria

Il parlamentare non risparmia accuse nell'incontro in cui commenta la debacle di lunedì scorso

Cannizzaro: «Avevo ragione, ma non potevo spaccare la coalizione»

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Una conferenza stampa in solitaria, come quella di Nino Minicuci. Ma con un tenore ben diverso: Francesco Cannizzaro non risparmia accuse nell'incontro coi media in cui commenta la debacle di lunedì scorso, culminata con la sconfitta al ballottaggio contro Giuseppe Falcomatà. «Stasera avrei potuto ribadire, a più riprese, "avevo ragione" quando ho mosso profonde critiche sul metodo di scelta del candidato a sindaco di Reggio Calabria. Un profilo, che già all'epoca, mi sembrava inadeguato. Il problema non è Nino Minicuci, galantuomo e luminare della Pubblica Amministrazione. A lui posso solo dire: "Grazie per averci provato"», questo l'esordio del parlamentare forzista.

«La Città desiderava un candidato che conosceva via per via, quartiere per quartiere, la nostra Reggio. L'alternativa - spiega Cannizzaro - doveva essere una donna o un uomo che viveva i problemi quotidiani: mi sono rivolto direttamente a Salvini, Berlusconi e Meloni per cambiare idea». E ancora: «Oggi, però, la responsabilità di questa sconfitta non è di altri, ma è di tutti noi. La coalizione, che è fatta di uomini e di donne che governano partiti e movimenti civici, aveva fretta di presentare il candidato scelto da altri. A quel punto mi sono detto: sono io il "difettoso". Mi sono adattato immediatamente alla maggioranza del centrodestra: non potevo assolutamente rompere la coalizione e scegliere un'altra via».
 
Cannizzaro, poi, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «In tanti si stavano prodigando a fare le liste; però all'atto della presentazione, la più competitiva era quella di Forza Italia, che è il primo partito in Città. Tutti quelli che annunciavano il loro impegno che fine hanno fatto? Ecco perché abbiamo perso le elezioni: la politica è fatta di numeri. La Lega, che ha individuato il candidato-sindaco, ha dimezzato i voti rispetto alle regionali; Fratelli d'Italia sono passati dal 14%, ma anche loro hanno perso per strada il 50% dei consensi. Senza parlare dell'Udc che non si è neanche presentato». «Forza Italia - ha concluso il parlamentare originario di Santo Stefano in Aspromonte - è riuscito a confermare i voti, creando anche una lista parallela, quella di ReggioAttiva che si ferma all'1% in meno del primo partito in Italia che è la Lega. Altrettanto positivo è l'impatto di AmaReggio che, con una lista fatta in tre giorni, ha raggiunto il 2%. Quindi se i partiti vincitori alle regionali avessero confermato i loro consensi, noi avremmo vinto al primo turno».
Stamattina, a margine della proclamazione del sindaco Falcomatà, lo sfidante Nino Minicuci ha salutato il primo cittadino, da pochissimo insediatosi a Palazzo San Giorgio, augurandogli buon lavoro. Incalzato dalle domande dei cronisti presenti, Minicuci ha ribadito che resterà a Reggio Calabria al servizio della Città. Un bel gesto di fair play e ritrovato garbo istituzionale dopo gli scontri accesi della bagarre elettorale.

Articoli Correlati