Avvenire di Calabria

Il Congresso si è riunito a Sanremo. Tra le attività l’elezione del Consiglio nazionale dell'Ascai

Canonisti, due calabresi eletti nel Consiglio nazionale dell’Ascai

Due i calabresi eletti: sono monsignor Vincenzo Varone e l'avvocatessa Manuela De Sensi

di Redazione Web

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Il Congresso si è riunito a Sanremo. Tra le attività l’elezione del Consiglio nazionale dell'Ascai. Due i calabresi eletti: sono monsignor Vincenzo Varone e l'avvocatessa Manuela De Sensi.

Ascai, eletti due calabresi nel Consiglio nazionale dei canonisti

Nella splendida cornice della città di Sanremo, accolti dalla diocesi di Ventimiglia-San Remo con cordiale attenzione del vescovo Antonio Suetta, l’Ascai ha celebrato, dal 5 all’8 settembre, il suo 52esimo Congresso nazionale.


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Il tema che è stato trattato è quello della sinodalità e il processo canonico con lo sguardo rivolto a due ambiti inseparabili, quello pastorale e quello giuridico. Le relazioni hanno fornito spunti positivi e propositivi che, nel solco dell’attuale magistero della Chiesa, mirano a tracciare dei percorsi sapienziali per il bene del popolo di Dio nell’ottica della “Salus animarum”.

Sinodalità è Chiesa nella pienezza della comunione e della corresponsabilità, aiuto concreto per camminare insieme. Il Congresso, che ha visto la partecipazione di 130 persone, è stato celebrato nel Teatro annesso al Casinò Municipale, sede di eventi internazionali e manifestazioni culturali di grande livello.

Lo sguardo pastorale e la prospettiva giuridica del processo canonico sono stati i binari nei quali si è tracciato il ruolo degli operatori del diritto: a servizio della Chiesa per il bene di tutti i fedeli soprattutto delle persone ferite e di quelle oppresse dalla sete della giustizia.

Gli incontri si sono svolti in fraterna comunione con la presenza del cardinale Angelo Bagnasco, che ha porto il saluto nella sessione inaugurale e ha presieduto la concelebrazione eucaristica di martedì 6 settembre. Da evidenziare le preziose parole di Sua Eccellenza Alejandro Arellano Cedillo, Decano della Rota Romana, che nella sua prolusione ha dettato le fondamenta su cui il processo canonico deve trovare le basi della sinodalità: il dialogo, lo sguardo misericordioso rivolto alle persone sono l’orizzonte del futuro come prospettiva unitaria di salvezza.


PER APPROFONDIRE: Mons. Varone: «Anche il Tribunale Ecclesiastico fa pastorale»


Sono stati dati molteplici orientamenti tecnici a sostegno degli operatori del diritto, toccando sia gli ambiti strettamente canonici che quelli civilistici, soprattutto per ciò che concerne la questione della delibazione delle sentenze canoniche nell’ordinamento civile italiano: il dottor Paolo Di Marzio, magistrato della Suprema Corte di Cassazione italiana, ha aperto, a riguardo, prospettive nuove molto utili.

Interessante l’escursione al Principato di Monaco; i congressisti sono stati ospiti dell’arcivescovo Dominique-Marie David, il quale, tramite il vicario generale, ha condotto i presenti alla visita della Cattedrale, del Palazzo del Principe e della città, illustrando la storia del più piccolo stato al mondo, dopo il Vaticano.

Il Congresso ha votato, infine, il Consiglio di presidenza; nuovo presidente, don Ettore Signorile, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico interdiocesano piemontese, don Hector Franceschi e l’avvocato Emanuela Colombo; consiglieri: monsignor Pietro Rescigno e monsignor Vincenzo Varone, gli avvocati Giovanni Moscariello, Manuela De Sensi, Stefania Di Agostino e la professoressa Anna Sammassimo. Un grazie particolare a tutto il Consiglio uscente e soprattutto al Presidente, Erasmo Napolitano, per aver guidato con grande dedizione l’associazione in questi anni, particolarmente complessi ed impegnativi.

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