Caritas, vacanza solidale a Cucullaro: una normalità nella difficoltà
Nasce all’interno del progetto diocesano “Dall’Ascolto all’Incontro”, sostenuto da Caritas Italiana attraverso i fondi dell’8xmille
di Gianluca Del Gaiso
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Circa 60 le famiglie coinvolte su indicazione degli Empori operanti sul territorio reggino e della zona di Campo Calabro
È partito il conto alla rovescia per la Vacanza solidale 2025, in programma dal 24 al 29 agosto 2025 presso il Soggiorno San Paolo di Cucullaro. L’iniziativa è promossa dalla Caritas diocesana con il coinvolgimento dei movimenti e di alcune realtà associative del territorio. Si tratta di un appuntamento che non rappresenta solo un’occasione di svago, ma costituisce un’esperienza di condivisione, servizio e umanità. È un momento di accoglienza e accompagnamento pensato per adulti e bambini, all’interno del progetto diocesano “Dall’Ascolto all’Incontro”, sostenuto da Caritas Italiana attraverso i fondi dell’8xmille.
«Anche quest’anno, con il nostro impegno e con quello di tutti i volontari Caritas, abbiamo voluto rendere centrali le periferie. E proprio qui, dai bordi, riusciamo a vedere la realtà con altri occhi. Abbiamo voluto porre attenzione alle famiglie e alle loro difficoltà per viverle con leggerezza, quella leggerezza necessaria per vivere la normalità. Il nostro compito non è tanto quello di pro porre qualcosa alle persone, ma di avviare un processo di cambiamento e autorealizzazione» spiega Maria Angela Ambrogio, direttore della Caritas diocesana.
Sono infatti in continuo aumento le famiglie italiane e straniere che si rivolgono ai Centri di Ascolto per ricevere un sostegno, a causa della mancanza di un lavoro stabile e dell’impossibilità di far fronte anche alle spese più essenziali. Oltre che nelle parrocchie, circa 600 di queste famiglie sono supportate dagli empori solidali Sarepta in Campo Calabro e Genezareth in Cannavò. I due empori costituiscono dunque tra le prime risposte concrete al bisogno che provengono dal Centro di ascolto Monsignor Ferro.
Ogni giorno «incontriamo le persone per ascoltarle, accompagnarle» aggiunge don Matteo De Pietro. Ma dietro una richiesta, che magari riguarda beni materiali come cibo o vestiti, «c’è molte volte tanta fame di amore e di ascolto. È qualcosa che è emerso con forza dopo il Covid. Dietro una richiesta esplicita c’è quasi sempre un bisogno molto più profondo e intenso. Ed è proprio questa forma di accompagna mento che cerchiamo di offrire. Anche perché non è certo facile esprime re questo bisogno. È evidente che, per poter essere di aiuto alle persone e per poter fare questo percorso insieme, è necessario costruire una rete proprio attorno al Centro di ascolto, ed è quello che stiamo cercando di fare. Una rete sociale, amicale, di servizi, dove in qualche modo la persona possa sen tirsi accompagnata, aiutata, concreta mente senza sentirsi sola».
È proprio in questi luoghi, dove si incrociano storie e sguardi, che nasce la fiducia, si creano relazioni e si costruisce speranza. Anche per chi non condivide la stessa fede, l’esperienza della solidarietà può diventare occasione di incontro autentico. La Vacanza solidale rappresenta dunque il naturale prolunga mento di questo cammino: cinque giorni di vita comunitaria, animazione, servizio gratuito e condivisione, pensati soprattutto per i più piccoli.
«È una vacanza un po’ particolare, ci ritroviamo per stare insieme, riposarci e dare un po’ di speranza a chi vive un momento di difficoltà» spiega Angela Branca, responsabile dell’Emporio Genezareth. La Vacanza solidale è anche un’opportunità per i volontari: un invito a mettersi in gioco, a donare tempo e presenza, ad accompagnare adulti e bambini in un’esperienza che fa bene a chi la riceve, ma ancora di più a chi la vive in spirito di servizio. Sono giorni da trascorrere insieme, fianco a fianco, condividendo i pasti, i giochi, le chiacchiere, i sorrisi. Giovani e adulti offriranno gratuitamente il proprio contributo in cucina, nell’animazione e nell’organizzazione quotidiana.
Tra momenti di condivisione, emozioni forti e incontri significativi, i giovani si sono salutati nel segno della speranza, accompagnati dal messaggio del Papa e dal vescovo di Mileto.
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