Avvenire di Calabria

L’aumento delle utenze preoccupa le attività economiche. Già il Covid ha “falciato” oltre il 30% delle realtà

Caro bollette, Labate (Confcommercio): «Rischio tracollo»

Male i ristori erogati, il presidente dei commercianti di Reggio Calabria: «Fisco insostenibile. Va riformato»

di Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Caro bollette, Labate (Confcommercio): «Rischio tracollo». L’aumento delle utenze preoccupa le attività economiche. Già il Covid ha “falciato” oltre il 30% delle realtà. Male i ristori, il presidente dei commercianti: «Fisco insostenibile. Va riformato».

Caro bollette, Labate (Confcommercio): «Rischio tracollo»

Lorenzo Labate appartiene a una storica famiglia di commercianti reggini. Da qualche mese guida la Confcommercio locale; non il miglior periodo per la categoria. Ma rispetto alle andamento del mercato ha un punto di vista più cauto rispetto a quanti stanno proponendo analisi catastrofistiche: «Tutto dipende dalle aspettative: devono essere realistiche. Inutile paragonare questa stagione dei saldi a quella pre-pandemica» ci dice, ma dati alla mano «se la confrontiamo con quella dell’anno scorso, quando eravamo in piena emergenza, possiamo dire che ci sono timidi segnali di ripresa».


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Labate nell’analizzare la situazione, non si sofferma solo agli indicatori economici: «Il problema è più sottile: l’incertezza scaturita dal coronavirus ha generato alti livelli di risparmio a cui corrispondono bassi costumi». Per il presidente di Confcommercio Reggio Calabria occorre lavorare «sulla psicologia della gente per farla uscire da una sorta di “auto lockodown” in cui si è andata a infilare».

Occorre «ottimismo» aggiunge Labate. Certo a spulciare i dati delle aziende fallite in questi (quasi) due anni di pandemia c’è poco a essere lieti: il 30% delle attività commerciali in riva allo Stretto hanno chiuso i battenti. «Il vero problema riguarda la logica che ha guidato i ristori, pensati quasi come un contentino. Era l’ora (e lo è tuttora) di una revisione sulla pressione fiscale e tributaria. Dare dei soldi per pagare dei soldi che senso ha?».


PER APPROFONDIRE: Stop alla Dad, il preside Romeo: «Il ritorno in aula è sicuro»


Su scala locale, il Comune ha fatto quel che poteva «utilizzando fondi fermi da 15 anni». Ma all’orizzonte dei commercianti c’è un nuovo tsunami. Si chiama caro-bollette: «Alcuni associati di Confcommercio impegnati nel mondo della ristorazione hanno visto aumentare le loro bollette del 50% in più; - sostiene Labate - con questi costi, le imprese saranno costrette a chiudere». Un “panorama” tutt’altro che idilliaco.

Articoli Correlati