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Il nuovo vescovo di Catanzaro ha preso possesso canonico della sede arcivescovile. «Sono qui con umiltà e gioia, insieme alla consapevolezza della situazione che caratterizza la diocesi di Catanzaro. Situazione dalla quale adesso sta uscendo, trovando una pagina nuova della sua storia, fatta di sofferenze e sconfitte ma anche di gioia e bellezza. Ora bisogna andare avanti e riprendere il tanto bene che qui sicuramente c'è. Anche perché la Diocesi di Catanzaro se lo merita». Sono state le prime parole pronuncia da monsignor Claudio Maniago da neo arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, nel giorno del suo insediamento.
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Ieri la grande festa per la comunità diocesana di Catanzaro - Squillace che ha finalmente una nuova guida. Monsignor Maniago era stato nominato nuovo vescovo di Catanzaro da papa Francesco lo scorso mese di novembre, all'indomani delle dimissioni anticipate del suo predecessore, monsignor Vincenzo Bertolone. Il neo arcivescovo catanzarese ha preso possesso canonico, ieri pomeriggio, nel corso della solenne messa concelebrata nel palazzetto dello Sport “Stefano Gallo” in località Corvo di Catanzaro.
«Da oggi il territorio della diocesi di Catanzaro e chi lo amministra possono contare su un cittadino in più come me interessato alle sorti di questo comprensorio». Ancora le parole del nuovo presule.
«La sapienza che caratterizza la nostra dottrina sociale - ha aggiunto il nuovo arcivescovo di Catanzaro - Squillace - non può non essere attenta ai temi della giustizia e della legalità. Su questo non ci possono essere sconti. La Chiesa deve fare la sua parte, ma non può sostituirsi certo ad altre istituzioni. Il nostro compito è di alimentare nel cuore delle persone lo spirito del Vangelo, che non può che essere spirito di legalità».
«Chi sceglie il Vangelo - ancora monsignor Maniago - non può fare scelte alternative. E proprio in tema di giustizia e legalità sarei onorato di incontrare il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, che conosco per fama e per il servizio che sta svolgendo per questo territorio».
Mons. Maniago, che compirà 63 anni l'8 febbraio, è originario di Firenze. Il suo ultimo incarico, prima della nomina a Catanzaro, è stato quello di vescovo di Castellaneta (Taranto). Dopo la maturità classica entra nel seminario maggiore, frequentando lo studio teologico fiorentino. Alunno dell’Almo collegio Capranica, ha conseguito la licenza in liturgia, presso la Pontificia Università di Sant’Anselmo. Il 19 aprile 1984 viene ordinato sacerdote.
Dal 1987 al 1994 l'oggi vescovo di Catanzaro è rettore del seminario minore, direttore del centro diocesano per le vocazioni e membro del consiglio pastorale diocesano e assistente ecclesiastico del Serra Club. Nel 1988 diviene cerimoniere dell’arcivescovo di Firenze e incomincia ad insegnare Liturgia, presso la facoltà teologica dell’Italia centrale; Direttore dell’ufficio liturgico diocesano e membro della commissione ordinandi nel 1991.
PER APPROFONDIRE: Papa Francesco ha scelto il nuovo arcivescovo di Catanzaro
Nel 1994, Maniago diviene pro-vicario generale dell’arcidiocesi metropolitana, moderatore della curia arcivescovile e canonico onorario della chiesa cattedrale di Firenze. Nel 2001 è vicario generale dell’arcidiocesi fiorentina. Il 18 luglio 2003 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Firenze, assegnandogli la sede titolare di Satafi.
L’8 settembre 2003, ad appena 44 anni, è consacrato vescovo dal cardinale Silvano Piovanelli ed è salutato dalla stampa come il vescovo più giovane d’Italia. Nel 2008 il nuovo arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori lo conferma vicario generale dell’arcidiocesi. Il 12 luglio 2014 Papa Francesco lo nomina vescovo di Castellaneta. Fino alla nomina, lo scorso novembre, a vescovo dell'arcidiocesi di Catanzaro - Squillace.
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