Avvenire di Calabria

Succede a Cosenza, dove le dinastie familiari dei moderati condizionano il Governo di Palazzo dei Bruzi

Centrodestra: il fuoco amico manda a casa il sindaco Occhiuto

Al netto della sfiducia ad Occhiuto c’è la fine dell’egemonia del centrodestra o quantomeno di quello che sinora era considerato tale

Federico Minniti

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Terremoto al Comune di Cosenza: Mario Occhiuto non è più il Sindaco in seguito alle dimissioni di massa di 17 consiglieri. Un “trauma” nella Città più grande della Calabria e che ad oggi esprime, nel suo hinterland, le più eminenti figure istituzionali della Regione.
Ricostruendo i fatti: nelle mani del Segretario Generale Alfonso Rende è giunta la scrittura privata, redatta presso uno studio notarile, con la quale diciassette consiglieri comunali
dichiarano di dimettersi e di cessare concordemente, contestualmente, con effetto immediato ed irrevocabilmente dalle rispettive cariche di consiglieri comunali di Cosenza al fine di provocare lo scioglimento del Consiglio comunale di Cosenza e, comunque, tutti gli ulteriori eventuali conseguenti effetti che ne derivano per legge”, come riporta una nota ufficiale redatta dall’Ufficio Stampa del capoluogo cosentino. Sul proprio “aventino” si sono rintanati Salvatore Perugini, Enzo Paolini, Giovanni Cipparrone, Giuseppe Mazzuca, Giovanni Perri, Sergio Nucci, Cataldo Savastano, Maria Lucente, Marco Ambrogio, Sante Luigi Formoso, Francesco Perri, Vincenzo Francesco Sacco, Domenico Frammartino, Raffaele Cesario, Roberto Bartolomeo, Giuseppe Spadafora, Luca Morrone, quest’ultimo Presidente del Consiglio Comunale.
Al netto della sfiducia ad Occhiuto c’è la fine dell’egemonia del centrodestra o quantomeno di quello che sinora era considerato tale. Impensabile immaginare che tale azione sia esclusivamente riferita all’attività amministrativa del Primo Cittadino, che è anche il fratello del deputato Roberto Occhiuto, eletto in Forza Italia ed era in ascesa nei sondaggi tra i sindaci più amati dello Stivale. Luca Morrone, il nome più “pesante” tra i dimissionari, è il figlio di Ennio, ex capogruppo dei berlusconiani a Palazzo Campanella nella scorsa legislatura. Che a Cosenza la politica sia un fatto di famiglia è chiaro a tutti: lo stesso Mario Occhiuto fu messo agli angoli (ma quella volta riuscì a spuntarla) dopo aver silurato Katya Gentile, figlia di Pino e nipote dell’attuale Ministro Jr allo Sviluppo Economico, Tonino. Occhiuto, Morrone e Gentile: incroci familiari e politici, di un centrodestra in presa ad una crisi di nervi. Da un lato la cosentina Jole Santelli coordinatrice regionale di Forza Italia, dimissionata dalla base; dall’altro i fratelli Gentile stampella del PD a Roma così come che a Catanzaro. Intanto Mario Occhiuto, per nulla bastonato, annuncia la sua (nuova) candidatura appoggiato solo da liste civiche…

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