
Una firma che vale carità speranza e accoglienza
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Chiesa degli Ottimati, un'oasi di fede nel caos di Reggio Calabria. La Chiesa degli Ottimati sorge nel centro storico tra palazzi istituzionali, uffici e scuole. Si tratta di un luogo di transito dei “cercatori di Dio” durante la quotidianità.
«Siamo qui per tutti quelli che passano, anche fugacemente. In quei pochi minuti proviamo a essere presenza viva del Vangelo». Bastano, forse, queste poche parole di padre Sergio Ucciardo per sintetizzare la straordinaria forza missionaria della Chiesa degli Ottimati nel centro storico di Reggio Calabria. Una presenza, quella dei gesuiti in riva allo Stretto, molto antica: «Parliamo del 1560, cioè subito dopo la morte di Sant’Ignazio. La sistemazione attuale risale, invece, del 1930». Padre Ucciardo è il rettore della Chiesa degli Ottimati dal settembre di sei anni fa (2016) e assieme agli altri sacerdoti della Compagnia di Gesù che vivono nella comunità reggina animano pastoralmente questa oasi di spiritualità e impegno immersa tra i palazzi istituzionali della città.
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Nella proposta degli Ottimati c’è una “diversificazione”. Quella diurna e quella serale. Durante la giornata, padre Sergio e i suoi confratelli accompagnati da un laicato maturo e forgiato dalla spiritualità ignaziana, propongono «due celebrazioni eucaristiche con la predicazione, molte ore dedicate alla confessione e all’accompagnamento spirituale per assistere le persone. Non solo quelle affezionate a questo luogo, ma anche persone “di passaggio” durante le loro giornate lavorative e che entrano per un minuto di preghiera. Una modalità fugace che si tramuta in un incontro importante con una parola o un volto». La sera, poi, la Chiesa degli Ottimati a un tiro di schioppo dalla Cattedrale - vive «degli “inviti” a tutta la cittadinanza con una proposta molto articolata».
«Scuola di preghiera e di discernimento, lectio della Parola di Dio, gli esercizi spirituali nella vita ordinaria, un’attenzione particolare alle coppie - dice padre Ucciardo tutto questo è realizzato in forte collaborazione tra laici e gesuiti». Tra le iniziative di formazione più interessanti c’è il gruppo ignaziano Magis, «un cammino permanente di spiritualità ignaziana: chi viene qui assapora questa esperienza e chiede di fermarsi, approfondire e camminare secondo questo stile», sottolinea il rettore della Chiesa degli Ottimati.
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Ce ne parla una delle guide, Giuseppe Mazzotta. «Si tratta di un percorso di fede personale e comunitario che vuole avviare relazioni umane aperte alla fiducia reciproca, educati dall’arte del discernimento di cui sant’Ignazio è maestro per giungere a essere contemplativi nell’azione», spiega Mazzotta.
Prosegue l’avvocato reggino: «Il gruppo è composto stabilmente da quaranta persone, ha iniziato a incontrarsi da tre anni e ha continuato a vedersi anche durante la pandemia senza arrendersi mai alle difficoltà insorte in questo periodo». «I singoli del gruppo, la conoscenza della spiritualità ignaziana, la tessitura dei rapporti umani adulti e lo sguardo sulla realtà - conclude Mazzotta - sono l’avvio di un percorso che vuole essere creativamente originale lasciandosi ispirare da una realtà che è profondamente cambiata per una vita ecclesiale che ha bisogno di percorrere nuove vie».
Non solo il Magis, ovviamente: nella mattinata trascorsa nei locali della Chiesa degli Ottimati abbiamo incontrato anche altri laici impegnati sia coi ragazzi che con gli adulti con speciale riferimento alla cura delle povertà del territorio.
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