Avvenire di Calabria

Chiesa e vocazioni, un meraviglioso poliedro

La riflessione del Rettore del Seminario arcivescovile di Reggio Calabria in occasione della Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni

di Antonino Pangallo *

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Con tutta la Chiesa celebriamo oggi la Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni. Desideriamo invocare lo Spirito affinché le nostre comunità cristiane scoprano la sinfonia vocazionale della vita.

Nel messaggio per la giornata il Papa afferma: «Il dono della vocazione è come un seme divino che germoglia nel terreno della nostra vita, ci apre a Dio e ci apre agli altri per condividere con loro il tesoro trovato. Questa è la struttura fondamentale di ciò che intendiamo per vocazione: Dio chiama amando e noi, grati, rispondiamo amando. Ci scopriamo figli e figlie amati dallo stesso Padre e ci riconosciamo fratelli e sorelle tra noi».


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L’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni suggerisce di approfondire l’immagine del poliedro cara a Papa Francesco. Il poliedro, a differenza della sfera che esprime un’unicità nella sostanza e nella forma, rivela un’unicità solo nella sostanza. Esso è sì un unico solido, ma presenta facce diverse.

«Il poliedro simboleggia la confluenza di tutte le diversità che, pur riunendosi in esso, conservano intatta la loro originalità. Niente si dissolve, niente si distrugge, nulla domina sul resto». In Evangeli gaudium leggiamo: «Il modello non è la sfera, che non è superiore alle parti, dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e l’altro. Il modello è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità» (Eg, 236).

Ecco dunque evidenziarsi la stretta relazione tra il tutto e le parti, l’originalità di ogni vita nell’intreccio delle relazioni, la complementarietà delle diverse vocazioni ecclesiali. Siamo tutti chiamati all’amore e a rispondere con una vita che diventa dono. Non è forse la scoperta di Santa Teresa di Lisieux?
Sempre nel messaggio si legge: «Nella Chiesa, siamo tutti servitori e servitrici, secondo diverse vocazioni, carismi e ministeri. La vocazione al dono di sé nell’amore, comune a tutti, si dispiega e si concretizza nella vita dei cristiani laici e laiche…, nella testimonianza delle consacrate e dei consacrati…, nei ministri ordinati (diaconi, presbiteri, vescovi)… Solo nella relazione con tutte le altre, ogni specifica vocazione nella Chiesa viene alla luce pienamente con la propria verità e ricchezza. In questo senso, la Chiesa è una sinfonia vocazionale, con tutte le vocazioni unite e distinte in armonia e insieme “in uscita” per irradiare nel mondo la vita nuova del Regno di Dio».

La vocazione è dono e compito, fonte di vita nuova e di vera gioia. L’auspicio è che le iniziative di preghiera e di animazione legate a questa Giornata possano rafforzare la sensibilità vocazionale nelle nostre famiglie, nelle comunità parrocchiali e in quelle di vita consacrata, nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali. «In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo» (Christus vivit, 207).
È questo l’augurio che il rinnovato Centro diocesano vocazioni fa a tutta la comunità diocesana innalzando la preghiera.

Padre buono, datore della vita,
il creato, il tempo, la storia ci parlano di Te,
del tuo amore e della tua passione per ognuno di noi.

A Te che ci hai chiamati fin dal seno materno,
seminando in noi desideri grandi
di felicità e di pienezza, chiediamo:
manda il tuo Spirito
a illuminare gli occhi del nostro cuore
perché possiamo riconoscere e valorizzare tutto il bene
che hai regalato alla nostra vita.

Fa' che ci lasciamo attraversare dalla tua luce
perché dalla tua Chiesa si riverberino
i colori della tua bellezza
e ognuno di noi,
rispondendo alla propria vocazione,
partecipi dell’opera meravigliosa e multiforme
che vuoi compiere nella storia.
Amen.

* Rettore del Seminario arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria

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