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La comunità di Reggio Calabria ricorda oggi la "direttrice", suor Maria Salemi a cinque anni dalla sua nascita al cielo. La fondatrice delle Figlie di Maria Santissima Corredentrice (nella foto con San Giovanni Paolo II) sarà ricordata con una celebrazione in sua memoria, presieduta dall'arcivescovo metropolita, monsignor Fortunato Morrone e con una mostra presso la Chiesa di "Gesù e Maria", cara alla sua Congregazione.
«Suor Maria Salemi, discepola e missionaria di Cristo» è il titolo della mostra commemorativa che sarà inaugurata, oggi, presso la Chiesa di Gesù e Maria di Reggio Calabria. Una data non casuale. Ricorre, infatti, il quinto anniversario della nascita al cielo della religiosa, messinese di nascita, ma reggina d'adozione, che tanto si è spesa, soprattutto per i bambini e i più fragili della città.
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L'inaugurazione della mostra sarà preceduta da una celebrazione eucaristica presieduta dal monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra, alle 17.30.
La mostra resterà esposta fino al prossimo 14 aprile, dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 12 al mattino e al pomeriggio, dalle 16 alle 17.
Suor Maria Salemi, Cofondatrice e Direttrice della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima Corredentrice, nasce a Montagnareale (Messina) nel 1930. Fin da bambina è fortemente attratta all’intimità con Gesù, che ama tanto, e vuole piacergli fino a consacrarsi verginalmente a lui.
Compie gli studi elementari, ginnasiali e liceali con risultati eccellenti; iscritta all’Azione Cattolica è attiva e intraprendente; frequenta la facoltà di Lettere all’Università di Messina e si laurea difendendo la tesi su “Il Corpo Mistico di Cristo”. Aspira alla vita contemplativa: l’amore per Gesù la sospinge a cercare una forma di vita consacrata analoga a quella agognata da spendere per la Chiesa, Mistico Corpo di Cristo, e per i suoi sacerdoti.
Intelligente, volitiva, fedele nel perseguire l’ideale, è pronta anche al martirio. Lo confida al suo Direttore spirituale don Dante Forno e tra loro vi è un’intesa carismatica: nasce così l’ideale della Corredenzione, che inizierà a prendere forma concreta a Catania nella fondazione della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima Corredentrice (26 luglio1956).
Nel 1959 la nascente Comunità si trasferisce a Reggio Calabria, accolta affettuosamente dall’Arcivescovo mons. Giovanni Ferro. Qui il carisma trova un impianto ecclesiale, attraverso una forma di vita di apostolato religioso-educativo, pur mantenendo fisso l’ideale contemplativo, chiaramente espresso dall’art. 1 delle Costituzioni: «Il carisma della Congregazione ha come fine l’offerta della vita a Dio perché la missione ministeriale del sacerdote produca la piena disponibilità all’accoglienza della grazia nel cuore degli uomini».
L’itinerario spirituale della Fondatrice è l’espressione della Sua grande ricchezza interiore e della Sua profonda unione a Gesù. Nella sua vita, ella è stata testimone di quell’Amore verso Dio che raggiunge la sua massima espressione nell’amore verso gli altri, e in particolare verso i poveri e gli ultimi, mettendoli al primo posto, accogliendo e amando tutte le persone emarginate, nella consapevolezza che «si ha più gioia nel dare che nel ricevere».
Caratteristica, in lei, è la capacità di accogliere tutti, e ciascuno in particolare, con la sua tenera benevolenza, facendolo sentire accolto ed amato di un Amore unico: l’amore divino deve portare a dare agli altri la “tenerezza” che si è ricevuta in dono.
Amore, bellezza, povertà vengono da lei vissute nel silenzio, atteggiamento che ha sempre caratterizzato la vita della Santa Vergine, una vita di nascondimento, di rinnegamento di sé fino a scomparire per far posto al Verbo di Dio. Come Maria, anch’ella vuole che tutto il suo essere taccia, affinché sia solo il volere di Dio a suggerire e ad accompagnare le sue scelte, le sue azioni, tutta quanta la sua vita.
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Speciale, nella Direttrice, è l’amore per l’ordine e la bellezza che lei considera come attributi di Dio e un riflesso della Sua stessa bellezza, da ricercare, quindi, come desiderio di perfezione. Questo desiderio richiede un forte impegno ascetico a fare bene ogni cosa, anche se ciò comporta sacrificio, sforzo e impiego di tutte le proprie facoltà, senza riserve.
La vita terrena della Direttrice, intessuta di fede, di amore e di immolazione, si conclude a Reggio Calabria il 17 febbraio 2018, quando il Signore la chiama a Sé nel Suo Regno.
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