Avvenire di Calabria

"Per la mia caparbietà non vedo la disabilità", parola alla presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Calabria

Cinzia Nava combatte contro la discriminazione accanto alle donne

Tatiana Muraca

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In occasione della festa della donna non potevamo non fare riferimento alle pari opportunità. Grandi passi in avanti si sono fatti in questi anni, come l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge sulla doppia preferenza di genere e sulla parità di accesso tra uomini e donne nelle candidature. Approvata, tra l’altro, all’unanimità, Ne abbiamo parlato con la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Calabria (Crpo), Cinzia Nava.

Contro ogni forma di discriminazione, non solo di genere, servono leggi governative più severe?

Osservando le numerose vicende che hanno caratterizzato, cambiato e formato il mondo in cui oggi viviamo, si percepisce che la società è ancora vittima di un male, forse, incurabile: la discriminazione. La discriminazione produce odio ed è frutto dell’ignoranza e paura del prossimo. Si ha paura del prossimo perché non lo si conosce. Si tengono lontane, ad esempio, le persone con disabilità perché non la si frequenta e non si conoscono le sue capacità ma si vede solo la patologia che genera la disabilità. Si discriminano anche le donne perché per stereotipi di genere le si confina in lavori prettamente femminili, quali assistenza alla persona o insegnamento, e non la si considera capace ad occupare ruoli apicali che rimangono di competenza maschile. Anche questo è frutto di ignoranza e di non volontà di modificare il modo di pensare che ancora è maschilista. E quindi ancora oggi la discriminazione permane radicata Le leggi ci sono ma bisogna solo applicarle in maniera certa e sicura. Accanto alle leggi però deve esserci la formazione dettata da una rivoluzione culturale che porti al rispetto della persona in quanto tale al di là di qualunque differenza.

La lotta alla disparità sociale, anche di genere, parte dall’educazione e dalla formazione dei più piccoli. Anche in questo caso, secondo lei cosa si potrebbe fare che ancora non si sta facendo?

Riprendo quanto detto sopra e ritengo fondamentale la formazione che deve essere rivolta agli studenti delle prime classi. Si dovrebbe imporre l’educazione ai sentimenti alla non discriminazione nelle scuole, da accostare alle materie tradizionali.

Lei , così come tutta la commissione, si è battuta per l’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno degli uffici pubblici, cosa che sembra stia avvenendo anche per quanto riguarda i luoghi pubblici all’aperto. Si sta finalmente smuovendo qualcosa?

La Crpo Calabria ha revisionato la legge regionale predisposta per la eliminazione delle barriere architettoniche negli uffici pubblici. È stata adeguata alle nuove normative nazionali ed internazionali relative. È stata accolta bene dalla commissione urbanistica del consiglio regionale dell’ex legislatura ma poi si è arenata alla commissione bilancio per mancanza di fondi. Spero che possa essere ripresa perché il problema permane ed non può essere indice di una società civile.

Lei è un esempio di donna e di donna portatrice di disabilità che può e fa tanto per la comunità. Cosa si sente di dire a tutte quelle donne, che in modo o nell’altro, vivono una condizione di disagio o di difficoltà e vengono ancora emarginate per questo?

Io vado avanti per la mia caparbietà e non vedo così la mia disabilità. Dico a tutte le donne di non mollare e di «usare» la parte buona del proprio io per vincere le avversità. Io continuerò a battermi per le donne, disabili e non, e per chiunque abbia bisogno della mia voce.

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