
Calabria apripista nell’intelligenza artificiale: verso un Centro di competenza regionale
Presentata una proposta di legge regionale per regolamentare e promuovere l’IA e posizione la Regione all’avanguardia nel settore.
Reggio Calabria si prepara a un nuovo appuntamento elettorale. Nella primavera del prossimo anno, la città sarà chiamata a scegliere un nuovo sindaco e una nuova amministrazione comunale. E se il prossimo sindaco fosse una donna?
In occasione dell’8 marzo, abbiamo raccolto, le voci di alcune reggine impegnate, ai vari livelli di rappresentanza, in politica o che hanno ricoperto ruoli amministrativi nel recente passato. L’idea è quella di offrire una visione, un programma condiviso di città visto dalla prospettiva femminile. Quale potrebbe essere il valore aggiunto di una leadership femminile alla guida della città dello Stretto?
A offrirci un loro contributo sono Giusi Princi, europarlamentare di Forza Italia; Tilde Minasi, senatrice della Lega; Lucia Nucera, assessora comunale alle Politiche sociali; Angela Marcianò e Deborah Novarro, consigliere comunali; Anna Nucera, ex assessora comunale, Mary Caracciolo, ex consigliera comunale e avvocato impegnata, oggi, nel sociale; Giuggi Palmenta, ex assessora comunale.
Reggio Calabria ha enormi potenzialità ed è fondamentale riuscire a valorizzarle. Per lo sviluppo della città è necessario avere una visione ampia e strategica, che guardi al mediolungo periodo, alle grandi opere e alle infrastrutture ma senza trascurare la cura dei servizi essenziali, indispensabili per i cittadini. Per il futuro, immagino una città sempre più internazionale, con una grande vocazione turistica e aperta al Mediterraneo. Reggio può svolgere un ruolo centrale nell’attrarre flussi turistici internazionali. Lo dimostrano gli storici risultati raggiunti con l’aeroporto Tito Minniti, che alcuni consideravano già morto e invece nel 2024 è stato lo scalo con maggiore incremento in Italia.
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L’aeroporto deve essere sempre più volano di sviluppo per il territorio, in modo strutturale e strettamente connesso alla ricettività e al trasporto locale. Dobbiamo farci trovare preparati ad accogliere al meglio i visitatori e convincerli a tornare. Bisogna riuscire a destagionalizzare il turismo, offrendo servizi innovativi, promuovendo eventi, valorizzando le peculiarità del territorio e la città metropolitana nel suo complesso. È fondamentale il contributo di tutti e naturalmente anche delle donne. Non è una questione di genere ma di carisma, requisiti e competenze. La città ha bisogno di persone qualificate e autorevoli, che abbiano capacità di ascolto e di confronto, che amino il territorio e che riescano a fare emergere tutto il suo potenziale. Il contributo delle donne diventa importante se, appunto, legato alla competenza, alla cultura e alla capacità di amministrare.
La città esprime tante donne capaci, che studiano, approfondiscono, hanno autorevolezza e anche un’indole riflessiva. Da donna, ovviamente, mi auguro che possano sempre più dare il loro essenziale contributo alle scelte politiche e di gestione della città. Comunque, indipendentemente dal genere, occorrono competenze, carisma e la grande capacità di filtrare i bisogni dei cittadini traducendoli in azioni concrete a beneficio della collettività. È necessario avere una visione legata allo sviluppo nel medio-lungo periodo, guardando all’Europa, con le sue grandi opportunità in termini di risorse, ma anche al Mediterraneo, oggi divenuto centrale. Al contempo, non bisogna perdere di vista la cura dei servizi sul territorio, essenziali per il buon andamento della città e per la qualità della vita dei cittadini.
Immagino Reggio come una città capace di riscoprire la propria identità, guardando con fiducia al domani. Significa valorizzare il suo patrimonio storico e artistico, ma anche adottare una prospettiva moderna che favorisca la creazione di posti di lavoro e garantisca servizi all’avanguardia. Il mio sogno è una Reggio dinamica, in grado di offrire opportunità concrete ai giovani, attrarre investimenti e ritagliarsi un ruolo di eccellenza nel contesto nazionale e internazionale. Per realizzare questa visione, è indispensabile promuovere la collaborazione tra enti locali, Università e imprese, puntando sulle potenzialità turistiche, culturali e tecnologiche del territorio. Solo così potremo costruire una Reggio capace di coniugare il rispetto per le proprie radici con un autentico slancio verso il futuro, favorendo l’imprenditorialità giovanile e migliorando la qualità della vita dei cittadini.
Ritengo che per il futuro sviluppo della città di Reggio Calabria, si debba, in primis, investire sulle Infrastrutture: abbiamo già raggiunto traguardi importanti con l’Aeroporto “Tito Minniti”, reso finalmente operativo e competitivo grazie al nostro intervento che ha sbloccato la procedura di volo per la pista 33 e stiamo lavorando sulla nuova Alta Velocità ferroviaria. Dobbiamo proseguire su questa strada, puntando a migliorare viabilità e collegamenti. Non si può trascurare il ruolo decisivo del Ponte sullo Stretto, volano di sviluppo da ogni punto di vista. Parallelamente, occorre sostenere il tessuto produttivo locale, promuovendo settori come enogastronomia, turismo culturale e filiera agroalimentare di qualità, senza dimenticare la necessaria sburocratizzazione, fondamentale per rendere più agevole l’avvio di nuove imprese.
Il contributo delle donne? È fondamentale riconoscerne la centralità in politica e nelle Istituzioni. Proprio la partecipazione delle donne alle scelte politiche è essenziale per una gestione più innovativa. Non è una questione di genere, ma è riconoscere come, da un lato, la naturale empatia e capacità di ascolto presenti nell’universo femminile diano impulso a soluzioni più inclusive e aderenti alle esigenze reali della comunità. E, dall’altro, il fatto che, negli studi, le donne raggiungano numericamente traguardi superiori: non usarle come risorse significa spreco. Una pluralità di visioni, d’altronde, arricchisce il processo decisionale, favorendo idee e strategie originali che rendono l’azione politica più efficace e orientata al bene comune. La piena valorizzazione del contributo femminile si traduce, dunque, in un governo locale più moderno e capace di costruire un futuro concreto per tutti i cittadini.
Innanzitutto, voglio dire che il futuro di Reggio si costruisce con il contributo di ciascuno, ognuno per il proprio ruolo. Le istituzioni devono essere al servizio della gente e la missione politica deve essere sempre orientata al bene comune, cercando di superare le difficoltà e fornendo risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Questo è l’obiettivo che mi sono sempre posta da quando sono entrata in politica e da quando ho assunto il ruolo di assessore. Dall’altro lato, i cittadini devono partecipare attivamente alla comunità, segnalando anche le loro necessità, come è avvenuto per l’avvio del Piano di Zona. Si tratta di uno strumento importante di programmazione territoriale, la cui realizzazione apporterà cambiamenti significativi alla prassi tradizionale delle politiche sociali e che ha visto la partecipazione, ai tavoli tematici, di tantissimi cittadini che hanno dato voce alle loro proposte. Con il Piano di Zona saranno attivati servizi essenziali per la città, che potenzieremo sul territorio. Il nostro obiettivo è quello di costruire un welfare di prossimità – ha precisato l’assessore – basato sul confronto diretto con i cittadini. L’intento è stato quello di avviare un percorso aperto alla città, raccogliendo dai territori indicazioni su cosa non funziona, su cosa integrare e cosa riprogrammare.
Il welfare non parte da zero: abbiamo già un ventaglio di servizi e Reggio è all’avanguardia. Come assessore alle politiche sociali, ma anche come cittadina, sono fortemente convinta che l’ambito sociale debba essere quello su cui è necessario investire maggiormente per il futuro della nostra città, soprattutto alla luce delle crescenti difficoltà economiche vissute dopo il periodo del COVID e dell’innalzamento del costo della vita. Nessuno deve sentirsi escluso. Nessuno deve sentirsi abbandonato dalle istituzioni, perché questo rappresenterebbe un fallimento per tutti. Ho sempre lavorato per attivare misure sociali concrete, volte ad affrontare le difficoltà quotidiane, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione: anziani, donne e bambini. Il contributo delle donne in politica è fondamentale, così come quello degli uomini. Credo che sia necessario andare oltre le distinzioni di genere per avere una visione più ampia e inclusiva.
Ognuno di noi, donne e uomini, è chiamato a mettersi al servizio della gente con umiltà e spirito di sacrificio, perché chi entra in politica deve essere consapevole del ruolo che assume e della missione che deve portare avanti. Sicuramente, l’obiettivo deve essere quello di operare sempre nell’interesse del cittadino, risolvendo problemi e superando ostacoli per migliorare la qualità della vita di tutti.
Oggi, da consigliere comunale di opposizione, sento un legame viscerale con la mia città, un attaccamento che si traduce in un impegno costante, serio e al tempo stesso entusiasmante. La mia passione politica si alimenta della credibilità e, soprattutto, dell’affetto che la gente continua a dimostrarmi. Un sostegno straordinariamente vivo nel tempo, che considero un dono inestimabile e che mi impegno a onorare. Qualche anno fa, quando ero assessore ai lavori pubblici e alla legalità, una giornalista mi definì «una lady di ferro dal sorriso di velluto». Ancora oggi, la determinazione resta la mia cifra distintiva, ma con il tempo ho compreso quanto sia fondamentale coniugare rigore e spontaneità, gentilezza e fermezza.
Credo fermamente che le donne, in politica, possano offrire un contributo unico: sono portatrici naturali di dinamismo e operosità. Lavorano senza cercare colpevoli, affrontano i problemi e vanno avanti. Non sprecano tempo! Da sempre amministrano la famiglia con senso pratico e responsabilità, qualità che le rendono geneticamente più predisposte a gestire la cosa pubblica con spirito di servizio, perseguendo il bene comune anziché l’interesse personale, garantendo equilibrio nei conti pubblici, evitando sprechi e ottenendo risultati concreti e utili per tutti.
Ritengo, tuttavia, fuorviante l’idea di una politica che imponga la presenza femminile a tutti i costi e in ogni ambito: le quote di riserva non sono una soluzione efficace per compensare discriminazioni passate. La città potrà salvarsi solo se riuscirà a liberarsi dalla logica delle clientele, dai favoritismi, dalle concessioni agli amici, ai compari e ai portatori di voti. La legalità è l’unica via d’uscita dalla crisi morale, sociale ed economica: non esistono alternative. È rivoluzionaria, è taumaturgica.
Parlare di visione futura di Reggio significa prima di tutto guardare al passato, per essere consapevoli del punto di partenza. La città sta cambiando e da questo cambiamento bisogna partire per eliminare le visioni a corto raggio e costruire un progetto condiviso, una città inclusiva in cui ogni cittadino si senta parte attiva. La parola d’ordine deve essere comunità: solo crescendo insieme si cresce davvero. Serve una visione globale, coraggiosa, in cui tutti siano orgogliosi di Reggio, città capace di attrarre le forze migliori, dando loro spazio per esprimersi e crescere.
Il futuro della città passa dai giovani. Una città che non si occupa dei giovani è una città che non si occupa di se stessa. Bisogna valorizzarne il protagonismo, creare spazi di aggregazione e opportunità concrete. Alcuni segnali incoraggianti ci sono: movimenti che nascono, luoghi riqualificati e destinati ai giovani, spazi consegnati proprio ai ragazzi. Politiche che puntano su cultura, ambiente e turismo, risorse che Reggio ha sempre avuto ma deve saper sfruttare. Reggio ha potenzialità innate: cultura, paesaggio, mare. Il Museo del Mare, di cui è stato sancito proprio in questi giorni l’avvio dei lavori, è un’opera emblematica di questa visione di città, a cui è legata anche la candidatura a Capitale della Cultura 2027. Ovviamente, uno sguardo va rivolto alle periferie. Questo non significa solo una riqualificazione urbanistica e strutturale, ma anche ricucire le relazioni con chi vive nelle periferie, rigenerando non solo i luoghi, ma anche le comunità. Un processo che si lega al concetto di crescita collettiva per crescere davvero.
Allo stesso modo, credo che la partecipazione delle donne nelle scelte politiche della città sia un valore aggiunto, ben oltre l’aspetto legato alla parità di genere in sé. Le donne arricchiscono il processo decisionale con prospettive diverse, competenze uniche e una migliore comprensione delle esigenze della comunità. Sono portatrici di valori improntati non sulla competitività e sullo scontro, bensì sulla collaborazione e sull’arricchimento reciproco. È stato fatto molto, ma c’è ancora tanto da fare. La sensazione è che ci si senta «a posto» visti i numeri crescenti delle donne in politica o nei ruoli apicali, ma bisogna fare uno sforzo ulteriore per comprendere fino in fondo che il contributo delle donne per il bene comune è un elemento necessario. Reggio è pronta per una sindaca? Sì, purché sia una persona capace, competente e qualificata, all’altezza del ruolo.
Reggio deve sfruttare il suo immenso potenziale, fatto di bellezze naturali, di un territorio singolare per la sua orografia, di talenti insigni, di giovani scolarizzati e acculturati, intanto avendo una propria idea portante sul futuro della città, come fu quella di Italo Falcomatà di riunire la città al suo mare, e che realizzò un lungomare invidiabile. Si dovrà pensare a una città policentrica, mantenendo il rapporto con il mare completando le opere indispensabili (Museo del Mare, Arena Lido, lungomare Catona-Bocale), ma anche perseguendo l’obiettivo di far diventare il connubio mare-collina un punto di forza della città. La collina può dare tanto per le sue bellezze naturali, per cultura e tradizione e per la sua peculiare enogastronomia e per le produzioni agricole.
Infine, occorre dare peso alla partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica e alla gestione amministrativa. Il ripristino delle circoscrizioni, in discussione, deve avvenire entro questa consiliatura. Gli aggiustamenti tecnici si faranno seguendo le indicazioni dei cittadini. Turismo e accoglienza sono centrali. Finora si è curato il centro città come carta di presentazione ai turisti, trascurando il resto. È sbagliato, tutto il territorio è attrattivo ma va pubblicizzato e va messo in rete il Museo con una costa meglio connessa e conosciuta e l’entroterra collinare e premontano.
Per gli altri settori, occorre trovare soluzioni per riempire gli organici delle amministrazioni e degli Ospedali cittadini, tutelare la produzione agricola (bergamotto per tutte) e aprire rapporti per l’utilizzo delle aree industriali. Bisogna portare lavoro anche nei settori produttivi. È un lavoraccio, ma se non si inizia non si arriva da nessuna parte.
Il contributo femminile nella politica della Città è essenziale per una governance che integri sviluppo economico e valorizzazione della comunità. Non è solo una questione di parità, ma di una politica sensibile ai bisogni sociali, culturali e di una gestione urbana più efficace. La città ha un forte bisogno della capacità pragmatica delle donne, di scelte che mettano al centro il benessere collettivo e che non lascino indietro nessuno. In un’epoca in cui servono risposte complesse, la diversità di genere diventa un vantaggio. Reggio Calabria può diventare un esempio virtuoso di parità. Ma è necessario superare i tradizionali modelli gerarchici di una politica autoreferenziale e ridurre il gender gap nelle posizioni apicali, garantendo maggiore trasparenza.
Reggio Calabria è una città di grandi contraddizioni, che tutti i giorni con il suo fascino senza tempo lotta per sfatare i luoghi comuni. Ha un margine di crescita esponenziale perché quel panorama quasi sempre soleggiato, fatto di mare, coste e montagne che ci regala colori nuovi tutti i giorni può essere veramente valorizzato dai reggini, se solo si utilizzasse la caparbietà che ci contraddistingue nel modo più accurato. Il futuro prossimo di Reggio Calabria può essere davvero fiorente se costruito su scelte strategiche che si rinnovano giorno dopo giorno sia dei cittadini sia delle istituzioni.
Non si può prescindere dall’istruzione, necessaria per formare giovani liberi con autonomia di pensiero, artefici del proprio futuro. È importante investire sulla scuola e sull’Università, luoghi che devono essere sicuri, inclusivi e allo stesso tempo dinamici. Lo studio classico deve oggi raffrontarsi con le nuove tecnologie, con l’intelligenza artificiale, strumento che occorre imparare ad utilizzare in modo etico quale valido strumento per il futuro. Non si può prescindere dal continuare sulla via del rafforzamento dei collegamenti con le altre Città. Lo sviluppo di una Città, infatti, è determinato anche dagli scambi culturali, quali opportunità di confronto, studio, lavoro, conoscenza. Non si può prescindere certamente da una Città che guarda con attenzione alle fasce più deboli come bambini, anziani e disabili. Che abbatte barriere e lotta insieme ai suoi cittadini per un’inclusione reale.
La posizione centrale nel Mediterraneo e il clima che caratterizza la nostra Città non possono che essere elementi propizi per uno sviluppo sostenibile di Reggio, che conduca ad una maggiore attrazione anche dal punto di vista lavorativo. In questo contesto di istruzione, scambio culturale, innovazione e inclusione, il ruolo della donna è quindi fondamentale per la gestione della Città. L’animo gentile e sensibile, rivolto all’ascolto che la caratterizza consente di far sintesi tra le diverse visioni. La forza e caparbietà della donna consente di portare a termine progetti per la Città senza distrazioni esterne che potrebbero rallentare il processo di crescita di Reggio.
All’interno delle istituzioni, come in tutti i luoghi di lavoro, le donne, che conoscono bene il valore dello studio continuo, della tenacia e della capacità di guardare al prossimo, possono rappresentare un volano importante per quella capacità innata di saper gestire in modo efficiente il tempo e le risorse a disposizione. Per quella capacità innata di guardare avanti senza dimenticarsi del recente passato.
Parlare di futuro, legato alla nostra Città, non è mai cosa semplice. Sicuramente è necessario agire nel presente per poter parlare di futuro. La visione che ho della nostra Città, pensando agli insegnamenti di La Pira, è quella che mi ha spinto a candidarmi nel 2020 e a provare a costruire una città inclusiva e che non lasci indietro nessuno. Immaginare la Città del futuro e lavorare costantemente perché si realizzi. Per farlo occorre individuare obiettivi chiari, raggiungibili, condivisi e che siano in sintonia con le esigenze comuni. Avere in mente l’obiettivo finale e porsene tanti intermedi. Far sì che i nostri giovani possano scegliere di restare o tornare a Reggio, dandogli delle opportunità, mettendoli in condizione di poter scegliere, è certamente un obiettivo.
La realizzazione del primo centro giovanile, fortemente voluto durante il mio assessorato e ora finalmente pronto a offrire alle realtà giovanili presenti in città un luogo dove incontrarsi, dove progettare, dove sognare, può invece rappresentare una tappa intermedia. Ritengo fondamentale investire sulle politiche giovanili. Proseguire sul lavoro che già si sta attuando per la realizzazione e il completamento di opere di rigenerazione urbana che contribuiranno a migliorare il volto della Città, in centro come nelle periferie. Penso anche a quanto sia cresciuta Atam e quanto ancora si possa fare per la mobilità sostenibile.
Un altro ambito su cui investire è quello della cultura: sostenere la candidatura di Reggio capitale della Cultura è importante per i benefici che ne potremmo trarre, ma soprattutto perché è la dimostrazione che Reggio e i reggini possono ambire a traguardi importanti credendoci e operando insieme, tutti. Potenziare l’offerta culturale promuovendo la creazione di una fondazione che possa coordinare e gestire le attività del Teatro Cilea e non solo.
Il contributo delle donne in politica è qualcosa di cui si parla spesso. C’è ancora tanto da fare. In alcuni ambiti bisogna smantellare convinzioni antiche dettate da una mentalità di tipo patriarcale ma è fondamentale continuare a impegnarsi per affermare un’equità rispetto ai ruoli, partendo dalle competenze. È importante l’apporto delle donne sulle scelte politiche, al pari di quello degli uomini, a patto però che venga data l’opportunità di mettersi in gioco, di mettere a frutto le competenze e le abilità acquisite e le attitudini proprie. Determinazione e pragmaticità, per esempio, necessarie per governare una Città.
Presentata una proposta di legge regionale per regolamentare e promuovere l’IA e posizione la Regione all’avanguardia nel settore.
Nei giorni scorsi è stato presentato a Reggio Calabria il Progetto RSC (Rom, Sinti, Camminanti),
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