Avvenire di Calabria

Rinnovato interesse attorno ai due grandi manufatti del secolo scorso realizzati per rifornire le navi al porto durante il periodo bellico

Le cisterne di carburante di Santa Caterina, un’idea per valorizzarle e riconvertirle in chiave culturale

Ad alimentare il dibattito sulla valorizzazione e il riutilizzo Il Club Unesco Re Italo, l'associazione Kronos e l'associazione Sandhi

di Redazione Web

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Nella zona nord di Reggio di Calabria, il quartiere di Santa Caterina custodisce un sito di rilevante interesse storico che riconduce al secondo conflitto mondiale e che in molti oggi disconoscono. A riaccendere i riflettori sul valore di questo sito storico-militare, il "Club Unesco Re Italo" e altre associazioni della città di Reggio Calabria che si occupano di promuovere il territorio attraverso le sue risorse naturalistiche, storiche e architettoniche.

Le cisterne di carburante di Santa Caterina, un sito ricco di fascino

In pochi sanno dell’esistenza nel quartiere di Santa Caterina di due enormi cisterne del diametro di 40 metri ciascuna, un tempo utilizzate per il rifornimento di carburante alle navi nel vicino porto. Facenti parte complesso militare denominato "deposito carburanti Montevergine" e collegate alle banchine con apposite condotte sotterranee, sono oggi al centro di un acceso dibattito sulla loro possibile destinazione e trasformazione in spazi culturali.

Le proposte delle associazioni culturali

A portare avanti, per primo, questa idea è stato il Comitato spontaneo “Noi per Santa Caterina”. Recentemente, diverse associazioni locali hanno proposto di rivalutare l'uso di queste strutture, opponendosi a piani precedenti che ne suggerivano la conversione in parcheggi.


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Proposta che non solo rispecchia un crescente interesse verso la conservazione del patrimonio culturale, ma intende promuovere una tendenza più ampia verso l'utilizzo di spazi storici per scopi sociali e culturali, sull’esempio di quanto già fatto in altre realtà territoriali, prossime alla città di Reggio Calabria.

L'invito alla Soprintendenza

Il Club Unesco “Re Italo”, nella recente lettera inviata qualche giorno fa alla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Paesaggistici di Reggio Calabria e Vibo Valentia, ha fatto riferimento al successo di iniziative volte a valorizzare le testimonianze storiche del territorio che rispecchiano la proposta delle associazioni. Tra gli esempi viene citato il Museo del Novecento di Messina, realizzato all’interno di locali sotterranei usati come rifugi antiaerei nel corso della Seconda Guerra Mondiale: «oggetti d’epoca, giornali, editti, foto, stampe diverse, nonché sale proiezione, arricchiscono i  locali, egregiamente descritti ai visitatori da diversi esponenti del Club per l’Unesco di Messina», si legge nella missiva alla Soprintendenza.


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Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’associazione Kronos 1972, da oltre 50 anni attiva nel promuovere un'educazione ambientale che sposi la promozione del patrimonio naturale e culturale del territorio reggino. E sposa l’idea di «rivalutazione delle cisterne dismesse ad uso culturale (nelle quali si potranno organizzare mostre permanenti, un Museo, estemporanee d’arte varia, nonché incontri associativi o convegni rivolti alla cittadinanza)», certi che «possa rappresentare un esempio molto positivo di senso civico, indispensabile per la anelata crescita sociale di Reggio».

Riconversione culturale come esempio di senso civico

Anche l'Associazione Sandhi, nota per il suo impegno ambientalista e pacifista, si è detta favorevole all’idea del Comitato attivo nel quartiere reggino di Santa Caterina, a favore di un uso culturale delle cisterne realizzate nel secolo scorso, riconoscendo il potenziale di tali spazi nel stimolare il rinnovamento sociale e culturale della città.


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L'auspicio delle tre associazioni culturali è che adesso questa ipotesi di "riconversione" per usi culturali delle cisterne di carburante, ormai dismesse venga presa in seria considerazione, anche per il valore che un'operazione del genere potrà andare a rappresentare per la città: «espressione ed esempio molto positivo di senso civico, indispensabile per la anelata crescita sociale di Reggio Calabria».

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