Avvenire di Calabria

Il direttore generale dell'ente interviene sul mancato trasferimento delle funzioni da parte della Regione Calabria

Metrocity ancora senza deleghe, Nucara: «Ricorso al Tar, strada praticabile»

Attualmente a Palazzo Alvaro si attende l'esito di un altro ricorso contro la gestione unificata del settore rifiuti in campo alla Cittadella

di Francesco Chindemi

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Qualora la Regione decidesse di rimandare ulteriormente il trasferimento delle funzioni alla città metropolitana di Reggio Calabria, «l’eventuale ricorso al Tar potrebbe essere una strada percorribile». Lo dice ad Avvenire di Calabria, il direttore e segretario generale dell'ente di Palazzo Foti, Umberto Nucara.

A precisa domanda, il direttore e segretario generale dell’ente di Palazzo Foti, Umberto Nucara, non esclude l'ipotesi di un ricorso al Tar, «anche se - ammette ad Avvenire di Calabria - non abbiamo esplorato concretamente questo percorso». 

Il ricorso al Tar pendente, riguarda già una funzione: il settore rifiuti

Un ricorso al Tar, però, ci dice, «è stato fatto per contestare, sotto il profilo della legittimità costituzionale, la legge regionale che, a distanza di due anni, ha tolto alla Città metropolitana la delega in materia di rifiuti, ricentralizzando la funzione, con l’istituzione di un’autority unica». Entro febbraio è prevista la pronuncia dei giudici amministrativi.


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Certo, ancora Nucara, «questo non è il ricorso al Tar per contestare la mancata adozione, da parte della Regione, della legge che prevede l’attribuzione di funzioni alla città metropolitana. Ci darà, comunque, una risposta per capire cosa pensa un tribunale amministrativo o, eventualmente, la Corte costituzionale di questo modo di costruire i rapporti tra pubbliche amministrazioni». Insomma, si capirà se la Regione, arrogando a sé una funzione costituzionalmente attribuita ad un ente intermedio, ancora il direttore generale, «abbia fatto o meno un capriccio».

Deleghe alla Metrocity, la strada privilegiata resta quella del dialogo

«Un’eventuale pronunciamento in nostro favore non è escluso ci darà la forza, sotto il profilo giuridico, ad osare qualcosa di più», ancora Nucara. La speranza, tuttavia, è che la Regione si mostri disponibile all’ascolto, ancor prima di rivolgersi, nuovamente, alla giustizia amministrativa. Tra le ipotesi prese in esame, il manager della Metrocity ha anche proposto al sindaco di “abbozzare” un testo di legge regionale da presentare al presidente della Regione e alla vicepresidente con delega alla città metropolitana. L’intento, spiega, «pur non rientrando ciò direttamente nelle nostre competenze, è stimolare il dialogo. Dare l’input all’apertura di un tavolo che, al massimo entro sei mesi, consenta di raggiungere l’atteso traguardo».

Il tassello mancante, infatti, è proprio la legge ordinamentale che disegni il confine di competenze tra la Regione e la Città metropolitana, così come previsto dalla riforma “Delrio” sugli enti locali. «Una volta raggiunto tale obiettivo - ha motivo di ritenere Umberto Nucara - non avremmo più alibi e dovremo assumerci, come ente, le nostre responsabilità, anche dinnanzi a fallimenti».

Città metropolitana di Reggio Calabria, al momento solo «una grande potenzialità»

Invece, al momento, la città metropolitana «è solo una grande potenzialità ». Che non si traduce, però, in occasione persa, anche se il ritardo accumulato negli anni ha inciso sullo sviluppo del territorio. L’ente, «se ottenesse le funzioni reciterebbe un ruolo da protagonista ». Insieme alle funzioni, poi, arriverebbero le risorse. Aumenterebbe, inoltre, anche il potere contrattuale «pur in ambiti non di stretta competenza dell’ente intermedio, come la sanità», che rientrano indirettamente nella pianificazione strategica, propria delle funzioni dell’ente.


PER APPROFONDIRE: Il futuro della Metrocity appeso alle deleghe, Versace: «La Regione batta un colpo»


Stesso discorso vale anche per i servizi sociali, «nel momento in cui la norma prevede che la città metropolitana promuove e coordina lo sviluppo economico e sociale. Questo è l’altro filone: l’idea di strutturare il sistema di servizi pubblici - spiega Nucara fa pensare ad un governo del territorio, alla base del quale c’è una visione. Qualunque opera pubblica, dalla scuola ad una strada, assume un senso nel momento in cui diventa strumento per gestire e garantire servizi».

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