Avvenire di Calabria

Intervista al sindaco facente funzioni della città metropolitana di Reggio Calabria

Il futuro della Metrocity appeso alle deleghe, Versace: «La Regione batta un colpo»

L'inquilino di Palazzo Alvaro: «La nostra richiesta legittima. Non è una rivendicazione di natura politica, lo prevede la legge»

di Francesco Chindemi

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Tra i temi “caldi” di inizio 2023 destinati ad alimentare il dibattito politico calabrese di questo primo scorcio d'anno, c’è la questione legata al trasferimento delle funzioni alla Città metropolitana di Reggio Calabria da parte della Regione. Ne abbiamo parlato con il sindaco facente funzioni di Palazzo Alvaro, Carmelo Versace.

Un’attesa lunga otto anni. La città metropolitana di Reggio Calabria spera che il 2023 possa essere davvero l’anno buono per ottenere dalla Regione le tanto attese “funzioni”. «È quello che auspichiamo », afferma ad Avvenire di Calabria, il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace. «Non certo - chiarisce - per una rivendicazione di carattere politico o territoriale, ma per un fatto giuridico previsto dalla legge».

Perché insistere nel chiedere le funzioni?

La nostra Città Metropolitana sta assumendo un ruolo sempre più centrale e strategico nella programmazione delle attività e nel raccordo con gli Enti territoriali. Ed in questo senso credo che il pieno sviluppo delle sue funzioni, su materie fondamentali come il trasporto pubblico locale, il turismo, l’agricoltura, la forestazione, il ciclo dei rifiuti, garantirebbe un ulteriore passo in avanti per il nostro territorio.

L’ultima parola spetta alla Regione che dal 2015, prima con il governo “amico” Oliverio adesso con quello Occhiuto, tiene ancora a sé le deleghe. Ma la MetroCity come si sta muovendo perché l’iter si sblocchi definitivamente?

Nel tempo, prima il sindaco Falcomatà, oggi il sottoscritto in qualità di sindaco facente funzioni, abbiamo attivato i consueti canali istituzionali al fine di avviare il trasferimento delle funzioni previsto dalla legge. La Metrocity è nata ufficialmente nel 2017. 


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Purtroppo i diversi governi che si sono alternati alla guida della Regione non hanno dato seguito a quanto stabilito dal dettato normativo. Oggi, anche a fronte di alcune preoccupanti dichiarazioni pubbliche che abbiamo ascoltato, abbiamo ufficialmente diffidato la Regione ad adempiere al trasferimento, con lettere ufficiali, richieste di incontro, deliberazioni del Consiglio Metropolitano, trovando purtroppo sempre un muro. Se non ci saranno passi in avanti siamo pronti anche ad azioni eclatanti, sempre naturalmente nel rispetto istituzionale dei ruoli.

Mentre la politica decide, il territorio e i cittadini quali opportunità rischiano di perdere, considerate anche alle risorse che le Città metropolitane potrebbero gestire “autonomamente”?

Ecco il punto è proprio questo. Il trasferi-mento delle funzioni non è un fatto personale o politico. Purtroppo alla Cittadella questo sembrano non averlo compreso. È una questione di rango normativo che rischia di far perdere occasioni fondamentali per il territorio, su materie strategiche. È chiaro che la programmazione, fatta da un punto di vista di maggiore prossimità territoriale, aderisce meglio ai bisogni e alle aspettative della comunità. È una prerogativa che spetta alla nostra Città e non esiste un motivo plausibile per privarla di ciò. Senza contare la partecipazione ai bandi nazionali e comunitari. Qualcuno chiaramente dovrà dar conto di queste occasioni sottratte al nostro territorio.

Guardiamo, ad esempio, ad un settore strategico, quale quello dei trasporti. Con le “deleghe” la MetroCity cosa potrebbe fare ad esempio per l’Aeroporto dello Stretto?

Purtroppo per ciò che riguarda l’aeroporto anche il trasferimento delle funzioni non cambierebbe la situazione. In quanto attualmente lo scalo è gestito dalla società regionale, la Sacal, che comunque rimane in capo ai suoi soci. Cambierebbe di molto invece la gestione del trasporto pubblico locale, anche in relazione all’attuazione dell’Autorità integrata dello Stretto con la dirimpettaia Messina. Su questi temi si è perso già fin troppo tempo e noi oggi vorremmo essere messi nelle condizioni di fare pienamente la nostra parte. Non per una gentile concessione, sia chiaro, ma perché è ciò che ci spetta.

Come intendete muovervi perché l’ente di Palazzo Alvaro ottenga finalmente le funzioni attese da quasi otto anni? In consiglio metropolitano se ne discute? C’è apertura anche dall’opposizione?

Si è una richiesta ormai generalizzata. In Consiglio metropolitano sono state approvate delle mozioni all’unanimità e c’è ormai la consapevolezza condivisa che si tratta di un obiettivo irrinunciabile e non più rinviabile. Sperò che nessuno su questo possa nutrire dei dubbi.


PER APPROFONDIRE: Diocesi di Reggio-Bova e Città metropolitana siglano un protocollo di collaborazione


In questi ultimi mesi abbiamo anche creato un gruppo di lavoro, presieduto dal Consigliere Giordano, che si occuperà specificamente di questi aspetti. Non c’è più un minuto da perdere. Chi fino ad oggi ha negato il trasferimento ne risponderà, intanto cerchiamo di recuperare il tempo perduto.

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