Teic e Teica, il 27 gennaio si inaugura l’anno giudiziario
Concluderà la cerimonia, la prolusione del professor Bilotti, docente di Diritto Canonico e Matrimoniale.
Qualche giorno prima della fine del 2023, si era "accampato" presso la stazione di Bovalino, per trovare riparo dal freddo. Non si sa nulla di lui, se non che si chiama Cristian e non possiede nulla. La notte di San Silvestro un gruppo di ragazzi lo ha preso di mira, gettandogli dell'acqua gelida sul corpo, proprio mentre stava riposando sulla panchina scelta come temporaneo giaciglio.
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La scena è stata immortalata in un video pubblicato sui social. È stato realizzato da un uomo di passaggio che ha anche allontanato i ragazzi. Immagini che sarebbero già al vaglio delle forze dell'ordine.
Il giovane, fin dal suo arrivo nella cittadina ionica, è stato aiutato dalla locale sezione dell'associazione Auser "Noi ci siamo" e da altri volontari, su segnalazione del sindaco Vincenzo Maesano. Fin da subito si è attivata una vera e propria macchina della solidarietà che ha provveduto a rifocillare il giovane straniero con piatti e bevande caldi. Gli sono stati, inoltre, donati vestiti pesanti, sapone e rotoloni di carta per l'igiene personale.
La notizia è stata appresa con profondo dispiacere da parte della stessa associazione che rinnova il proprio aiuto nei confronti di Cristian, affermando: «Ripareremo le sue ali, così che possa tornare a volare».
Di «bullismo», ma anche «stupidità sconfinata», parla il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. «Ho appreso delle molestie subite da un clochard a Bovalino nella notte di Capodanno e si pensa possano essere state perpetrate da ragazzi, anche se il filmato è al vaglio delle Forze dell’Ordine. Che siano tali o più grandi, rimane il dolore per la gratuità di un gesto vigliacco contro un uomo inerme, provato dalla vita, a conferma di una disumanità galoppante su scala planetaria», afferma Marziale.
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«Certamente gli autori dell’insano gesto sono privi di valore e la loro individuazione è necessaria non soltanto ai fini eventualmente legali, ma soprattutto perché la società ha il diritto di conoscere che sorta di soggetti tiene in grembo. Divertirsi gettando acqua su un povero adagiato al freddo su una panchina – evidenzia il sociologo – è certamente bullismo, ma soprattutto stupidità sconfinata».
Per Marziale: «Ciò che lascia molto a pensare è l’incapacità di questi soggetti a compenetrare il disagio altrui e la totale mancanza di rispetto verso la dignità di un uomo ai margini. Sarebbe per loro un bel riscatto se provvedessero a risarcire la malcapitata vittima offrendogli le loro scuse e magari regalandogli qualcosa che gli possa servire, benché sia assistito meritoriamente dai volontari AUSER cui va il mio più sincero apprezzamento».
Concluderà la cerimonia, la prolusione del professor Bilotti, docente di Diritto Canonico e Matrimoniale.
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