In riva allo Stretto il tema del decentramento amministrativo cammina di pari passo con quello legato all'istituzionalizzazione dei Comitati civici
Reggio Calabria, i quartieri rivendicano un ruolo
Dalle periferie al centro, la richiesta all'amministrazione è l'attuazione del Regolamento che istituzionalizzi le singole realtà territoriali
di Francesco Chindemi
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Il tema del decentramento amministrativo continua a tenere banco a Reggio Calabria. Il dibattito sulla ricostituzione delle circoscrizioni alimenta il dibattito politico. In particolare a porre all'attenzione dell'amministrazione comunale la questione, sono stati - negli ultimi mesi - i gruppi dell'opposizione.
Reggio Calabria e la "rinascita" delle circoscrizioni, questione aperta
Da Forza Italia a Fratelli d'Italia, l'invito è quello di dare seguito alle procedure per riattivare gli organismi di rappresentanza un tempo attivi sul territorio comunale.
Sul tema, non sono manche le opinioni e le richieste di ex amministratori comunali e storici consiglieri circoscrizionali. Il già assessore Michele Raso, proprio nelle scorse settimane, ha ricordato che le circoscrizioni rappresentano «un modo semplice per riconnettere gli interessi dei cittadini con le azioni quotidiane della politica».
Già la politica, quella spesso illustre "sconosciuta" soprattutto nelle periferie. Hanno motivo di ritenere gli abitanti, in particolare dei quartieri più lontani dal centro della città.
I comitati di quartiere a Reggio Calabria, "voce" delle periferie
Da quando le circoscrizioni a Reggio Calabria non ci sono più, non sono mancate negli ultimi anni mobilitazioni di piazza, assemblee pubbliche in strada, la nascita di comitati di quartieri che, a prescindere dal colore politico degli amministratori pro tempore, rivendicano il diritto all'ascolto. Insomma, chiedo solo maggiore attenzione nei confronti delle singole realtà del territorio comunale e dei loro cittadini.
C'è chi, più di recente, alla luce dei presunti continui ritardi e inerzie del Comune, ha anche proposto un referendum in prospettiva "autonomista". Quello di Mosorrofa "Comune a sé", ad esempio, è un caso esemplare...
Aspetti più o meno "coloriti" da cui emerge, tuttavia, il bisogno di avere risposte certe rispetto all'erogazione dei servizi essenziali che, in una città, contribuiscono a rendere migliori le condizioni di vita dei propri abitanti.
I territori rivendicano un ruolo
In attesa della "rinascita" delle circoscrizioni, l'altro iter ancora aperto a Palazzo San Giorgio è il riconoscimento dei Comitati di quartiere. Il tema sarà presto posto in discussione nella competente commissione comunale. Nelle ultime settimane, diverse sono state le iniziative di piazza che hanno visto manifestare insieme le diverse realtà reggine, a rinnovare insieme non solo l'invito ad adoperarsi per il territorio, ma di avere riconoscimento da parte del Comune.
L'attuazione delle misure necessarie per la realizzazione degli Istituti di partecipazione popolare, è stata al centro della riunione tra una delegazione della rete dei Comitati di quartiere di Reggio Calabria e il sindaco della città, Giuseppe Falcomatà. Nell'incontro concordato, svolto a Palazzo San Giorgio, si è parlato anche delle attività idonee al funzionamento degli stessi Comitati di quartiere.
Insieme al primo Cittadino erano presenti l’assessore ai Lavori pubblici, Rocco Albanese e il consigliere comunale delegato Marcantonino Malara.
La richiesta della "rete" dei 18 Comitati: «Serve il Regolamento»
I rappresentati dei comitati hanno illustrato le istanze di tutte le 18 compagini territoriali. Tra le richieste avanzate dalla rete dei Comitati di quartiere, l’emanazione del Regolamento comunale che ne preveda la figura giuridica come forma di partecipazione popolare e dialogo con l’Ente comunale, nonché una maggiore rapidità nella risposta da parte dei Settori alle istanze rappresentate.
Il primo cittadino, ascoltando tutti gli interventi, ha avuto contezza di tutto l’iter delle precedenti discussioni nelle commissioni competenti. «Sono d’accordo affinché il percorso si concluda positivamente al più presto, tre anni sono davvero troppi - ha detto Falcomatà - penso sia improprio mettere insieme le Circoscrizioni con i Comitati di quartiere, perché i comitati sono un'esperienza civica legata al territorio, mentre il ritorno delle circoscrizioni è un tema amministrativo ancora tutto da approfondire, ad esempio per ciò che riguarda i costi di funzionamento».
L'impegno del sindaco Falcomatà
«A breve - ha aggiunto il primo cittadino - avremo un nuovo presidente della seconda commissione e chiederò che l’argomento sia inserito all’ordine del giorno, per la valutazione della proposta ad oggi definita. L’indirizzo è quello di chiudere il prima possibile. Seguiremo tutta vicenda, ma personalmente sono d’accordo con le istanze della Rete dei comitati».
«Dal punto di vista organizzativo generale - ha evidenziato - sono pienamente convinto dello strumento della partecipazione popolare. La nostra idea è sempre quella di condividere le scelte di un’Amministrazione, non solo le criticità, ma anche quelle di programmazione generale, che vanno oltre il corso dei cicli politici».
«Sono comunque convinto che questo rapporto già esiste nei fatti. A prescindere dalla formalizzazione dei Comitati - ha detto Falcomatà - noi riteniamo che non siano la controparte del Comune, ma un prezioso alleato, soprattutto in tema di programmazione e di proposta costruttiva. Anche nella protesta, ci aiutano a capire qual è il bisogno del quartiere per trasformarlo in intervento. Con l’avvio e la formalizzazione del regolamento - ha concluso - saranno ancora di più parte integrante dell’Amministrazione».
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