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Sulla sanità in Calabria sarà proposta una seduta ad hoc del Consiglio regionale. Lo ha detto il presidente della massima assise calabrese, Filippo Mancuso introducendo i lavori dell'assemblea tornata a riunirsi dopo la pausa estiva. Al centro del dibattito anche la questione dei medici cubani "in soccorso" proprio della sanità calabrese.
«Questa odierna è una seduta particolare non solo perché si svolge nel mese di agosto, ma perché cade nella fase della campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento che dovrà esprimere il nuovo Governo del Paese. Com’è fisiologico, il confronto tra le forze politiche è acceso, per cui è nostro preciso dovere evitare interferenze dall’Assemblea legislativa regionale nel dibattito politico». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso intervenendo ad inizio della seduta convocata per oggi.
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«Questa seduta - ha aggiunto Mancuso - l'abbiamo convocata per l’espletamento di alcune necessarie incombenze contabili e di bilancio che richiedono l’intervento tempestivo del Consiglio, ma siamo tutti consapevoli che occorra, come giustamente esige anche la legislazione vigente, non disturbare lo svolgimento sereno della competizione che ci porterà al voto del 25 settembre. Per cui, sono sicuro che ciascuno di noi, responsabilmente, saprà evitare in questa occasione pubblica, riferimenti al dibattito elettorale in corso nel Paese».
Mancuso nella sua introduzione ai lavori del Consiglio regionale ha poi aggiunto: «In tal senso, pur avendo inserito all’ordine del giorno l’informativa al Consiglio, che ritengo doverosa, da parte del presidente e commissario della sanità Occhiuto, sulla vicenda dei medici cubani cui si è fatto ricorso per fronteggiare la grave emergenza di mancanza di medici nelle nostre strutture sanitarie, mi pare logico, ma soprattutto politicamente e istituzionalmente corretto, limitare la discussione sull’argomento. Solo di striscio, voglio ricordare che, proprio per evitare anche il sospetto che il Consiglio voglia incidere sulla serenità dello svolgimento della campagna elettorale in corso, sono state rinviate a dopo il 25 settembre l’insieme delle nomine di competenza del Consiglio».
«Proprio ieri - ancora il presidente del Consiglio regionale - ho persino inteso rinviare, per le stesse ragioni, la nomina della nuova governance della società in house ‘Portanova’. Mi riferisco all’amministratore, al revisore dei conti e al collegio sindacale, per quanto si trattasse soltanto di assicurare il rispetto delle norme del codice civile in materia».
A proposito della sanità, Mancuso ha detto: «Assumo l’impegno di sottoporre alla Conferenza dei capigruppo che convocherò appena possibile, la proposta di tenere un dibattito in Aula sull’intera questione sanità. Nostra intenzione, interpretando la volontà di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale - conoscendo i disastri ereditati da oltre un decennio di commissariamenti fallimentari nella sanità - non è di acuire le tensioni nella società calabrese su una questione che tocca la vita delle persone, né di trasformare la sanità in un’arena di polemiche infinite. Ma di comprendere, assieme al Commissario e al Presidente della Giunta regionale, a che punto siamo con le importanti innovazioni legislative introdotte, quali altri decisioni occorre assumere e cosa, tutti assieme e nell’interesse generale, possiamo e dobbiamo fare per garantire il diritto alla salute dei cittadini calabresi».
Infine, il presidente Mancuso ha espresso solidarietà «all’on. Francesco Cannizzaro, per la grave intimidazione subita. E a Sergio Ferrari, sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia di Crotone, da qualche giorno protetto da una scorta, a seguito di minacce ricevute. Una solidarietà che, come purtroppo per tanti altri casi di intimidazione ai danni di amministratori locali, imprenditori e cittadini calabresi, ci induce a chiedere, da quest’Aula legislativa, che sia fatta piena luce sui due specifici episodi e sulle tante altre vicende simili».
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«Qui - ha concluso il presidente del Consiglio regionale della Calabria - non c’è solo da tutelare l’integrità di chi subisce questi gesti insani, ma il ruolo di rappresentanti istituzionali che debbono poter svolgere in libertà le loro prerogative. Sono atti da condannare severamente, perché mentre toccano la serenità delle vittime, influiscono negativamente sulla qualità della nostra democrazia”.
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