Il viaggio di Espérer chiude la stagione de “La casa dei racconti”
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Tra le fasce della società a pagare un prezzo molto alto in questo tempo di Coronavirus c’è sicuramente quella della cultura. Un mondo che in queste settimane di lockdown ci ha tenuto compagnia con proposte sane e spesso vincenti per uscire dalla monotonia e dall’informazione ossessiva. Certo ripartire quando ancora i palchi restano chiusi non è facile, ma questo non significa non progettare un domani prossimo, magari con uno “spettacolo sospeso”.
«Potete immaginare che per noi, come per tutti, la sospensione delle attività dovuta all’emergenza sanitaria è molto gravosa. Ad aggravare ulteriormente la nostra situazione c’è il fatto che non possiamo contare su nessuna garanzia e, al momento, su nessun provvedimento del decreto Cura Italia», scrive Gaetano Tramontana dell’associazione culturale SpazioTeatro.
«L’atipicità del nostro lavoro, e soprattutto i ritardi della burocrazia, dei pagamenti per le attività svolte negli anni scorsi (Festival e rassegne), non ci consentono di rientrare in certi standard di salvaguardia. Come sapete, non godiamo di finanziamenti pubblici per la nostra attività ordinaria (gli unici finanziamenti ottenuti negli ultimi anni sono esclusivamente destinati alla realizzazione dei Festival e interamente utilizzati per quelli), tutto il resto si basa sul nostro lavoro dentro e fuori la sala, sugli spettacoli, sulle rassegne, sui laboratori, sul lavoro con le scuole, ecc. In questo momento, quindi, non abbiamo alcuna entrata da ormai più di un mese. E quasi certamente la nostra attività non potrà ripartire regolarmente se non dopo l’estate.
Siamo molto preoccupati, a questo punto, di non riuscire a far fronte all’affitto della sala e a tutte le altre spese correlate che continuano a pressare.
Lanciamo quindi un appello a quanti ci seguono e ci supportano da sempre. Proponiamo delle forme di acquisto sospeso per le nostre attività».
«Chiediamo, a chi ne ha la possibilità e la voglia in questo momento, di dare un contributo, qualunque sia, per aiutarci a poter ripartire con il nostro lavoro dopo questo periodo drammatico: la vostra donazione rimarrà come “acquisto sospeso” per le attività che ripartiranno dalla prossima stagione.
In sostanza, è come se pagaste con qualche mese di anticipo uno spettacolo, un abbonamento, un laboratorio, ecc., di cui potrete usufruire in futuro, quando potremo tornare a svolgere le nostre attività. Non chiediamo quindi una donazione, diciamo così, a fondo perduto. Ma un acquisto sospeso, appunto. Potrete quindi effettuare una libera donazione il cui importo verrà detratto dall’attività che sceglierete in seguito: ingresso agli spettacoli, laboratori, workshop, attività del Ragazzi MedFest e nuove iniziative in via di definizione».
«Per noi, chiosa Gaetano Tramontana, è vitale poter avere un minimo di liquidità in questo momento per far fronte alle spese di affitto e mantenimento della sala che altrimenti rischierebbe di non rientrare più nelle nostre possibilità.
È un’eventualità alla quale non vogliamo arrenderci. Siamo convinti, e crediamo non sia presunzione, che tutto il lavoro svolto finora in quella piccola sala non possa andare perduto».
Per info e approfondimenti è possibile fare riferimento alla pagina facebook
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