Avvenire di Calabria

Nuove restrizioni imposte dal Governo per frenare la seconda ondata dei contagi

Coronavirus, Boccia: «Immuni, pochi download in Calabria»

Giuseppe Iero

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''Non dobbiamo spaventarci. È una fase nuova, ognuno di noi deve sentirsi protagonista di questa battaglia. Rispetto ai 18 mila positivi della Francia e ai 12 mila del Regno Unito i numeri dell'Italia sono ancora quelli di un Paese sicuro, che non deve abbassare la guardia. Un nuovo lockdown? Il nodo è la tenuta del sistema sanitario, che ora sta reggendo. Dobbiamo essere molto più rigorosi. Siamo stati un modello in questi primi sei mesi e dobbiamo esserlo nei prossimi sei''. Lo dice al Corriere della Sera il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia all'indomani del boom di casi di Covid, quasi 3700 con 31 decessi.

Sull'obbligo della mascherina, Boccia afferma che ''la misura contenuta nel nuovo decreto responsabilizza un Paese intero e incide molto anche su quella minoranza di popolazione che tendeva a non indossarla. La mascherina e Immuni sono due forme di protezione e di rispetto degli altri. Quasi sette milioni di persone hanno scaricato l'app. Cresce la consapevolezza che è bene essere tracciati perché si è più sicuri. Ci sono regioni che viaggiano col 15% di utenti, Abruzzo, Sardegna, Toscana ed Emilia e ce ne sono altre, come Calabria e Sicilia, che restano indietro. Bisogna crescere molto di più''.

Per quanto riguarda le terapie intensive "ora siamo molto piu' forti e anche la prevenzione territoriale e' stata rafforzata. I numeri sono abbondantemente sotto controllo. Abbiamo 337 persone in terapia intensiva e 6.700 posti disponibili, che in caso di necessita' possono estendersi fino a diecimila, perche' i ventilatori ci sono". Nel Dpcm "non abbiamo affrontato il tema degli orari dei locali. Il nodo e' rispettare le distanze". Boccia rivendica "il modello del regionalismo italiano, la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali". La proroga dello stato di emergenza, "era necessario farla e non c'e' nessun presidente di Regione che non condivida il rafforzamento delle misure e l'estensione dello stato di emergenza fino al 31 gennaio", prosegue. Ai governatori "non sono stati tolti poteri, e' stato ripristinato un modello di successo. In una fase critica c'e' piu' sicurezza se i territori possono adottare solo ordinanze restrittive e allentare le misure solo d'intesa col ministero della Salute", osserva il ministro. Tuttavia, incalza, le Regioni sanno "che l'approccio del governo e' servire i territori, non esercitare il potere". Con tutti gli sforzi fatti, "io spero si possa andare avanti convivendo con il Covid. Persino nei Paesi piu' in difficolta' come Francia e Spagna stanno facendo lockdown drammatici e costosi, ma limitati", conclude.

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