Myenergy, Ilario Simonetti: «Reggio è una platea meravigliosa»
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«Immediata messa in campo di strumenti per la vaccinazione delle persone con disabilità di fatto escluse dal piano vaccinale», è la richiesta avanzata da parte della Consulta delle Politiche Sociali del lavoro e cultura del Comune di Reggio Calabria al presidente facente funzioni della Regione Calabria Antonino Spirlì, al Dipartimento tutela della salute, servizi sociali e socio sanitari e all’Azienda sanitaria provinciale reggina.
Trasmettendo le premesse, che «a norma dell’art.3 della nostra Carta Costituzionale “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”; che il Ministero della Salute, in collaborazione con la struttura del Commissario Straordinario per l'emergenza COVID, AIFA, ISS e AGENAS, ha pubblicato un documento dal titolo "Le priorità per l'attuazione della seconda fase del Piano nazionale vaccini Covid-19"; che l’obiettivo specifico del documento de quo “è quello di stabilire l’ordine di priorità con particolare rilievo a considerazioni di carattere sanitario, definito sulla base del criterio del maggior rischio di letalità correlato al Covid-19”; che il documento de quo alla Categoria 1 e pedissequa tabella 2 riporta, tra le altre aree di patologia, Condizioni neurologiche e disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica)» e considerando che «al momento si sta procedendo alla vaccinazione soltanto delle P.c.D. frequentanti i centri diurni residenziali e semiresidenziali; che le P.c.D. accudite esclusivamente in casa dai propri familiari vengono di fatto escluse dalla somministrazione», la Consulta evidenzia la necessità di un'urgente vaccinazione dei familiari o di coloro che tutti i giorni prestano continuativa assistenza i cd. Caregivers, dato che in caso di contagio e/o di eventuale ricovero, loro stessi e le persone assisitite andrebbero incontro a gravissime difficoltà.
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Oltre 670 le associazioni dilettantistiche che hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Regione. Oltre 1400 i corsi messi a disposizione dei ragazzi dai 14 ai 24 anni.
Nuovo dato positivo, ma sullo sfondo c’è però il futuro occupazionale degli attuali sessanta lavoratori della Port Agency, quanto mai incerto.