Avvenire di Calabria

Una presenza attiva da quasi sessant’anni. La “casa” delle suore del rione Modena continua ad accogliere generazioni di bambini e ragazzi

Crescere insieme a don Bosco, la proposta educativa dell’Istituto Maria Ausiliatrice

La nuova direttrice: «Qui ho trovato una realtà speciale che rappresenta una vera ricchezza per la città»

di Francesco Chindemi

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Oggi è san Giovanni Bosco, il Santo dei giovani, fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La Calabria è molto legato a don Bosco, al suo carisma, ad esempio, si ispira la plurale proposta educativa dell'Istituto "Maria Ausiliatrice" di Reggio Calabria.

L'Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria

Nel varcare la soglia di ingresso la prima cosa che colpisce è il sorriso. Lo stesso con cui, ogni mattina, non solo le suore, ma anche le docenti e tutto il personale accolgono gli alunni dell’Istituto “Maria Ausiliatrice”.


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Una bella realtà presente da circa sessant’anni nel quartiere Modena, periferia sud di Reggio Calabria. Cresciuta negli anni insieme al territorio con cui è diventata un tutt’uno. Una vera e propria “oasi felice” che ha contribuito alla cura e alla crescita di generazioni di bambini e ragazzi, in molti casi “salvandoli” dai rischi della strada. Una missione non facile, dietro la quale c’è tanta passione e amore per il prossimo, in particolare per i più piccoli.

Don Bosco a Reggio Calabria

A guidarci alla scoperta della poliedrica offerta formativa dell’Istituto salesiano reggino, ma anche di tutto ciò che ruota attorno all’impegno quotidiano delle suore al servizio della comunità educante, sono suor Giuliana Luongo, suor Ausilia Chiellino e suor Carolina Boccia.

Suor Giuliana da settembre è la direttrice dell’Istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice. Proviene da Napoli, dove si è occupata di pastorale giovanile per tutta l’Ispettoria religiosa dell’Italia Meridionale. Si dice felice di essere «qui a Reggio, dove ho trovato un istituto che per la città è una grande ricchezza».

Mentre ci spostiamo tra le scale e i corridoi che ospitano le aule scolastiche, alcuni bambini, accompagnati dalla loro maestra, stanno raggiungendo uno dei tanti moderni laboratori di cui l’Istituto è dotato. Messi a disposizione per la crescita dei ragazzi, così come tutti gli altri spazi dell’Istituto. Spazi condivisi con le altre associazioni salesiane, che promuovono diverse attività educative anche oltre l’orario scolastico. Il tutto con uno stesso fine: contribuire alla crescita dei ragazzi e a realizzare per loro percorsi di vita.

«Molte persone ci chiedono come mai una scuola in una Casa religiosa. Per noi salesiane è normale spiega suor Ausilia, coordinatrice didattica della scuola paritaria - perché siamo delle religiose dedite ai giovani. Il nostro carisma salesiano è legato al cammino formativo di crescita dei ragazzi». Un cammino, spiega la religiosa, volto a scoprire i talenti «nascosti» dei bambini, a contribuire «a progettare il loro futuro con grande libertà, a prescindere dalle altre scelte che poi faranno nella loro vita».

Una proposta educativa che qui si coglie con mano, così come l’amore e la cura con cui suore e docenti si rivolgono a bambini e ragazzi, in una fase molto particolare della loro vita: quella in cui getteranno le basi per il loro futuro. Una proposta a ispirare la quale è il carisma salesiano di don Bosco, ma anche la testimonianza della fondatrice delle suore, Madre Mazzarello.


PER APPROFONDIRE: 31 gennaio: la passione educativa di Don Bosco e papa BenedettoXVI


Un’impronta ancora attuale «che ci invita - spiega la direttrice, suor Giuliana Luongo ad amare i giovani, a volere loro bene e volere il loro bene». È proprio da qui, conclude suor Giuliana, «che scaturisce il desiderio e l’impegno come educatori di ascoltare i ragazzi, di accompagnarli nelle esperienze quotidiane a vivere i valori della fede, della pace, della solidarietà, del rispetto reciproco, dell’onestà e della giustizia. Tutti valori che si possono trasmettere nella misura in cui come educatori li viviamo - conclude la religiosa - sia a livello personale che come comunità. E il carisma salesiano, allora come oggi, si trasmette attraverso le relazioni».

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