Avvenire di Calabria

Al Seminario Pio XI giornata di studi voluta dal Serra Club insieme all'arcivescovo monsignor Fortunato Morrone

Le origini del Cristianesimo a Reggio e in Calabria, l’incontro del Serra Club

Il ricercatore reggino Domenico Benoci dell’Università Pontificia “Regina Apostolorum” ha ripercorso le origini della Chiesa dello Stretto

di Redazione Web

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Al Seminario arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria si è svolta nei giorni scorsi una giornata di studi con promossa dal Serra Club per promuovere la storia della diocesi e dell’istituto. Il ricercatore Benoci dell’Università Pontificia “Regina Apostolorum” ha ripercorso le origini della Chiesa dello Stretto e in Calabria.

Il cristianesimo in Italia ha origini in Calabria e a Reggio

«Sappiamo che nel territorio reggino abbiamo delle eccellenze, ma avere un giovane, riferendosi al professor Domenico Benoci, che si occupa di archeologia cristiana mi sembra che non sia cosa da poco». Così esordisce monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova nell’aprire il convegno dal titolo «La cristianizzazione del Bruttium e la diocesi nella tarda antichità», su invito del conduttore, professor Peppe Livoti, giornalista e critico d’arte.


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«Conoscere le nostre radici non significa avere il collo storto al passato ma sapere questo presente. Il presente non nasce dal nulla, ma da una storia che abbiamo alle spalle», ancora Morrone.

Seguono i saluti del presidente del Serra Club di Reggio Calabria, Oreste Arconte, che ringrazia «sua eccellenza l’arcivescovo Morrone per la presenza» e spiega le motivazioni del convegno, inserito nel programma degli Incontri di formazione mensili.

Seminario Pio XI, l'impegno del Serra Club di Reggio Calabria

Un incontro aperto a tutti «sia per conoscere il sorgere antico della cristianità nella nostra diocesi, ma anche per aprire e far conoscere ai reggini il nostro antico Seminario arcivescovile Pio XI, fondato da monsignor Gaspare del Fosso nel 1565, il seminario più antico della Calabria che ha bisogno di essere sostenuto da tutta la popolazione».


PER APPROFONDIRE: Il Serra Club di Reggio Calabria compie 20 anni, una festa per le vocazioni


Il Serra Club, ricorda il presidente, ha promosso una lotteria a premi il cui ricavato sarà devoluto interamente al Seminario reggino per la ristrutturazione dei locali da adibire all’Ascolto e alla Riconciliazione, aperti ai fedeli e non che hanno necessità di confessarsi o anche il conforto di una parola amica.

Il dottor Rosario Idotta, vice presidente Programma ha ricordato una frase di san Giovanni Paolo II, pronunciata a Reggio nel 1988 in occasione del Congresso eucaristico: «Il soggiorno dell’apostolo Paolo a Reggio fu breve. Ma questo soggiorno significò l’inizio del Vangelo sulla terra italica e Reggio fu la prima comunità cristiana in questa terra».

La Parola al relatore, il reggino professor Domenico Benoci, docente in Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e professore di Archeologia cristiana presso l’Università Pontificia Regina Apostolorum. Benoci, giovane professore reggino ha sviluppato il complesso tema La cristianizzazione del Bruttium e la diocesi di Reggio nella tarda antichità. La relazione nella sua forma integrale sarà pubblicata e messa a disposizione dal Club Serra di Reggio Calabria.

La cristianizzazione in Calabria,

Secondo il professor Domenico Benoci, la cristianizzazione del Bruttium e della diocesi di Reggio è uno degli argomenti più interessanti ma anche più storiograficamente complessi dell’antichità cristiana. Non è semplice se si eccettua la notizia del viaggio di San Paolo, che tocca le sponde bruzie a Reggio nel suo viaggio verso Roma nel 61 d.C. ( Atti 28, 11-14). 

Le attestazioni di un cristianesimo strutturato per la terra Bruttiorum risalgono alla prima metà del IV secolo e non è un caso se gli eruditi del XVI secolo arrivano a definire i calabresi come i primi ad abbracciare la fede cristiana. Secondo le fonti agiografiche, ricchissime ma tarde e fantasiose, mira a conferire un’aura di antichità e apostolicità a molte delle chiese calabresi. Tra questi, ricordiamo la tradizione secondo cui l’evangelista Marco avrebbe cristianizzato le vallate del Crati, e da questi avrebbe preso il nome il sito di San Marco Argentano.


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E ancora, l’apostolo Pietro, naufrago a Taranto, avrebbe raggiunto il discepolo Marco nella Sibaritide dove cominciò l’opera evangelizzatrice. Insomma, conclude il relatore, dalle fonti archeologiche attendibili al IV secolo risalgono i primi riscontri epigrafici provenienti da Taurianum, Locri, Regium, Copia-Thurii, Blanda Julia. Nonostante ciò, la strutturazione di una rete diocesana organica in questo periodo è nota epigraficamente solamente a Blanda Julia e a Turianum.

Sono del V secolo le testimonianze riferibili a Vibona e Scolacium, mentre sono ascrivibili al VI quelle di Tempsa, Nicotera, Myria, Regium, Locri, Croton, Copia-Thurii, Cosentia e al VII quelle di Cerillae e Trapeia. Andando a scorrere i siti più significativi in una forbice cronologica, che ormai è chiaro che debba essere compresa necessariamente a partire dal IV secolo fino al VII. L’incontro come di dovere è stato chiuso da don Nino Pangallo, il rettore del Seminario Pio XI, che ha ringraziato il Serra Club per la sua vicinanza al Seminario, i convenuti e soprattutto il professor Domenico Benoci per la ricchezza di notizie interessanti riportati nella sua relazione.

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