
Tra misteri e verità negate: si riapre il caso De Grazia e delle navi dei veleni
Riaperto il caso delle “navi a perdere” grazie a nuovi fondi e a un’inchiesta giornalistica che riaccende interrogativi mai risolti.
La fruizione di Internet, ma anche i pericoli della rete spesso sottovalutati sia nei contesti familiari che scolastici, sono al centro dell'edizione 2023 dell'"Atlante dell'Infanzia a rischio in Italia", utile strumento d'analisi di Save The Children, sulle abitudini di bambini e adolescenti legati all'accesso a Internet, con un occhio particolare indirizzato ai social e alle piattaforme condivise in rete.
“Tempi digitali” è il titolo scelto quest'anno per l'edizione numero quattordici dell'Atlante di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Come ormai tradizione il report viene pubblicato in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si celebra lunedì 20 novembre.
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Tra big data, applicazioni nutrite dall’intelligenza artificiale, universi digitali sempre più espansi, il report cerca di intercettare attese e preoccupazioni, rischi e opportunità di quella che il filosofo, studioso dell’etica dell’informazione, Luciano Floridi chiama la “Quarta Rivoluzione”.
Tra i temi analizzati dalla XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia vi sono la privacy, il cyberbullismo, l'uso di social media. Analizzando i dati sul cyberbullismo emerge che in Calabria gli adolescenti vittime di episodi di cyberbullismo sono il 14,5%, in linea con la percentuale nazionale. E con maggiore frequenza il fenomeno interessa le ragazze, ma esiste anche una quota di “bulle” che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle soprattutto negli anni della preadolescenza, quando i tempi di crescita non sono uguali per tutte.
Non solo il fenomeno del cyberbullismo, l’Atlante mette in evidenza inoltre che, in Calabria, il 71,3% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone (al di sotto della media nazionale, che è del 73%).
In Italia il 65,9% usa lo smartphone tutti i giorni, in Calabria la percentuale sale al 71%. Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o si utilizza uno smartphone, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni: al Sud e nelle Isole la percentuale è passata dal 28,3% al 42,8% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22.
L'aumento del tempo trascorso in rete da bambini e adolescenti, corrisponde ad un incremento della percentuale di coloro che mostra un uso problematico dei social media. In Calabria, in particolare, le ragazze e i ragazzi di 11,13 e15 anni sono il 14,9% (il secondo dato più alto in Italia, che è del 13,5%).
PER APPROFONDIRE: Bambini e smartphone, emergenza digitale: l’opinione degli esperti
Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi.
Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, in Calabria il 23,3% dei giovani di 11,13 e 15 anni ne fa un uso problematico (in linea con la media nazionale, 24%): qui sono però i ragazzi ad essere più esposti e l’età di maggiore esposizione, in questo caso, si abbassa a 11 anni.
In materia di connettività, le famiglie con accesso alla banda ultra larga a fine 2022 erano il 52% (in aumentato rispetto al 2016, quando erano appena l’8%), con differenze territoriali.
La rete ultraveloce con fibra fino all’abitazione raggiunge il 48% delle famiglie nella provincia di Catanzaro, il 44% a Crotone, il 41% a Reggio, il 26% a Vibo e il 21% a Cosenza.
Ma le famiglie ultraconnesse con accesso alla fibra Ftth (fino all’abitazione) rappresentano il 7% nella provincia di Reggio, il 5% nella provincia di Catanzaro, il 4% nella provincia di Cosenza, il 3% nella provincia di Crotone e solo l’1% nella provincia di Vibo Valentia.
Secondo le stime, guardando alla percentuale di scuole con la banda ultra larga, la Calabria, con il 55,3% di scuole connesse sul totale delle sedi scolastiche, si trova in quart’ultima posizione nella classifica che è guidata dalla Puglia con l’85,6%, seguita dalla Lombardia (78,7%). Per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado, solo nel comune di Catanzaro tutte sono ormai connessi.
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