Avvenire di Calabria

Nonostante la riapertura permane una situazione di difficoltà per una diffidenza diffusa e l'assenza di turisti italiani e stranieri

Dalla chiusura dei ristoranti mancato fatturato per 1,5 miliardi

Redazione Web

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di Filippo Passantino* - «Il crollo delle attività di ristorazione per lo stop forzato di alberghi, bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha avuto un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare nazionale con una perdita di fatturato di almeno 1,5 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande». Lo segnala un’analisi di Coldiretti sugli effetti della riduzione del 9,5% del fatturato dell’industria alimentare registrato dall’Istat ad aprile rispetto all’anno precedente per l’emergenza coronavirus.

«Il lungo periodo di chiusura – sottolinea l’associazione – ha pesato su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco». In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa Coldiretti – rappresenta il principale canale commercializzazione per fatturato.

Nonostante la riapertura – conclude l’associazione – permane tuttora una situazione di difficoltà nella ristorazione per una diffidenza diffusa, per la chiusura degli uffici legata allo smart working e per l’assenza totale del turismo di italiani e stranieri».
*Agensir

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