Impegno su più fronti per superare la crisi di iscrizioni alla specializzazione in chirurgia
«In questi ultimi cinque anni sono stati effettuati in Calabria oltre 8 mila interventi per tumori maligni, che hanno riguardanti varie patologie. Questo, seppure nella sua drammaticità, è un messaggio importante perché significa che in Calabria si può fare della chirurgia di alto livello».
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È questo uno dei dati emerso dal XXI congresso biennale dell’Associazione calabrese delle scienze chirurgiche che si è svolto a Cosenza, al palazzo della provincia. A renderlo pubblico è stato il professore Bruno Nardo, direttore della chirurgia “Falcone” all’ospedale “Annunziata” di Cosenza e responsabile scientifico dell’assise scientifica. In due giorni di lavori, relatori calabresi e ospiti provenienti da diverse parti d’Italia, si sono confrontati su tematiche legate all’intelligenza artificiali, all’impiego dei robot, all’uso delle tecnologie digitali, ma anche alla crisi delle vocazioni e alla necessità di fare in modo che i giovani specializzandi restino in Calabria.
Le difficoltà per il futuro della chirurgia
Sulla crisi di iscrizioni alla specializzazione in chirurgia, secondo il professore Carlo Talarico, presidente dell’Associazione calabrese delle scienze chirurgiche, «le cause sono molteplici. Il percorso di studi molto difficile, le possibilità di carriera, che in Italia sono molto poco attraenti, il contenzioso medico legale, la qualità di vita, e gli stipendi che sono molto esigui per la media europea». Quanto alla necessità di trattenere i giovani medici nella nostra regione, «stiamo cercando – ha detto il professore Nardo – di offrire una rete formativa attraverso la scuola di specializzazione di chirurgia generale, che inaugureremo, e attivando dei master di chirurgia laparoscopica e robotica».
Presidente onorario del congresso il professore Antonino Cavallari. La cerimonia inaugurale ha fatto registrare due letture magistrali, di cui una sull’Intelligenza Artificiale, a cura del prof. Gianluigi Greco, dell’Unical. E un’altra sulle innovazioni tecnologiche in chirurgia, di cui è stato relatore il professore Mario Testini, dell’Università di Bari.
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Nella seconda giornata di lavori si è trattato della rete oncologica regionale. Nell’ambito dei lavori dell’assise, sono stati consegnati dei premi intitolati a “Francesco Crucitti”, “Rocco Docimo” e “Antonio Petrassi”. In modo da ricordare i grandi protagonisti della chirurgia e collegarli idealmente alle nuove generazioni di chirurghi calabresi.