Avvenire di Calabria

La gestione in particolare dei depuratori del Mar Tirreno al centro delle ultime iniziative della Regione: saranno supervisionati dalla cittadella

Depurazione in Calabria, Occhiuto: «Impianti sotto la lente della Regione»

Il presidente ha annunciato anche l'invio di tre milioni di euro: serviranno all'adeguamento dell'attuale rete di trattamento delle acque

di Redazione Web

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3 milioni di euro per la depurazione destinati ai comuni della Calabria: non è il solo intervento annunciato dal governatore Occhiuto relativo ad uno dei settori più delicati della regione.

Lo stato della depurazione in Calabria al centro dell'incontro con la stampa convocato dal presidente della Regione, Mario Occhiuto, per questa mattina alla Cittadella di Germaneto.


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È stata occasione per illustrare i contenuti dell'ultima ordinanza con cui, di fatto, la Regione ha "commissariato" 14 depuratori della costa tirrenica.

Nell'incontro dal titolo "La tutela delle acque", Occhiuto ha fatto il punto su oltre 20 anni di scarsi risultati ottenuti sul fronte della depurazione in Calabria. Dagli scarichi illegali, agli impianti non a norma, «il 50% dell'inquinamento delle nostre acque - ha detto - dipendente proprio dal malfunzionamento degli impianti di depurazione».

Nei giorni scorsi l'operazione "Deep" dei Carabinieri ha riacceso l'attenzione sulle problematicità legate alla depurazione in Calabria. I depuratori "incriminati" sono finiti sotto la lente della Regione. In tutto 14 impianti che passano sotto il controllo diretto dell'Ente: Nocera Terinese, San Lucido, Ricadi, Fuscaldo, Pizzo, Tropea, San Nicola Arcella, Belvedere Marittimo, Guardia Piemontese, Sangineto, Belmonte Calabro, Parghelia, Zambrone e Briatico.

Deputazione in Calabria, Occhiuto chiarisce: «Non un vero commissariamento»

Occhiuto ha chiarito che non si tratta di un "commissariamento", ma di una supervisione degli impianti di depurazione che la Regione svolgerà con il Corap che avrà il compito di verificare gli interventi da realizzare e seguirne l'iter. Non sarebbe una "prima volta" per il Consorzio per lo sviluppo delle attività produttive della Calabria, nato dalle ceneri delle vecchie Asi.


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Il Corap, infatti, gestisce direttamente o tramite rapporti convenzionali gli impianti di deputazione delle acque reflue degli insediamenti produttivi presenti negli agglomerati industriali di Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia, Piano Lago – Mangone, Corigliano – Schiavonea, Lamezia Terme e Campo Calabro. Così come i reflui civili di Comuni limitrofi alle aree industriali. «Pertanto - come già specificato nell'ordinanza di Occhiuto di alcuni giorni fa - possiede le conoscenze e le competenze necessarie allo svolgimento delle attività nel settore della depurazione» in Calabria.

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