Avvenire di Calabria

Incontro al Consiglio regionale sull'attuazione delle politiche penitenziarie a tutela della dignità delle persone private della libertà personale

Detenute madri, dalla Calabria un impegno per condizioni più umane e percorsi di reinserimento

La Commissione Pari Opportunità e la Garante regionale Russo a confronto sui progetti condivisi volti a tutelare i diritti delle donne in carcere e dei loro figli

di Redazione Web

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Un incontro istituzionale presso la sede del Consiglio regionale della Calabria ha messo al centro il tema della detenzione e delle opportunità di reinserimento sociale, in particolare per le detenute madri, sottolineando la necessità di un approccio condiviso e interistituzionale. La Commissione Pari Opportunità e la Garante regionale Russo hanno discusso delle criticità del sistema carcerario, ponendo particolare attenzione alla condizione delle detenute madri e alla promozione di percorsi di inclusione.

Un impegno comune per il reinserimento sociale

L’incontro ha rappresentato un momento significativo di dialogo e corresponsabilità tra gli organismi calabresi, ribadendo l’importanza di costruire percorsi di risocializzazione all’interno degli istituti penitenziari. In un luogo segnato dalla privazione della libertà, è possibile restituire dignità e opportunità alle persone detenute attraverso interventi mirati e un accompagnamento costante.



La presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, professoressa Anna De Gaio, promotrice dell’incontro, ha sottolineato la necessità di affrontare con determinazione le sfide legate alla vita in carcere. Al centro della discussione anche il contributo dell’avvocato Giovanna Russo, neo Garante regionale dei diritti delle persone detenute, chiamata a intervenire sulle condizioni di vita negli istituti di pena e sulle misure necessarie per garantire la tutela dei diritti di chi è privato della libertà.

Le criticità del sistema carcerario e il ruolo delle istituzioni

Nel corso della riunione, la Garante Russo ha illustrato le principali criticità del sistema penitenziario, evidenziando l’urgenza di un lavoro interistituzionale e di una rete di interventi in grado di affrontare le disfunzioni che da anni gravano sul settore. Particolare attenzione è stata riservata alla condizione delle donne detenute, per le quali è fondamentale sviluppare percorsi di inclusione e reinserimento lavorativo, strumenti essenziali per ridurre il rischio di recidiva.


PER APPROFONDIRE: Giovanna Russo: «La dignità non si arresta, il carcere sia un luogo di riscatto e reinserimento»


In questa prospettiva, è emersa l’importanza di dare continuità al Protocollo siglato con il PRAP Calabria, finalizzato alla promozione di politiche di reinserimento sociale. La collaborazione con le Case circondariali di Castrovillari e Reggio Calabria resta un punto centrale, con l’obiettivo di attivare iniziative concrete che possano offrire nuove opportunità a chi sta scontando una pena, restituendo speranza anche a coloro che hanno vissuto esperienze di forte marginalità.

La tutela delle detenute madri e il volontariato in carcere

Uno degli aspetti più delicati affrontati nel confronto ha riguardato la condizione delle detenute con figli minori. La presidente De Gaio ha auspicato un dialogo costruttivo con il Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria, affinché si possa garantire la presenza di ambienti più idonei alla crescita dei bambini. Su questo punto si è espressa con convinzione anche la Garante Russo, sottolineando che un ripensamento dell’edilizia penitenziaria, capace di rispondere alle esigenze delle madri con figli piccoli, può migliorare significativamente la qualità della vita all’interno delle strutture detentive e favorire un recupero psicosociale più efficace.



Al centro della discussione è stato posto anche il tema del volontariato in carcere, che in Calabria registra esperienze significative grazie all’impegno del privato sociale. Le attività promosse dai volontari rappresentano un valore aggiunto per il sistema penitenziario, offrendo ai detenuti opportunità di crescita e di reintegrazione nella società.

Un’azione sinergica per restituire dignità

La Commissione Pari Opportunità ha ribadito il proprio impegno nel promuovere interventi che garantiscano maggiore dignità alle persone private della libertà. Un pensiero condiviso dalla Garante Russo, con cui si intende rafforzare il dialogo e la collaborazione istituzionale per attuare azioni concrete nelle “periferie dell’umano”, dove il rispetto della persona e il diritto a una seconda possibilità devono restare al centro dell’agenda politica e sociale.

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