
Per la giornata del Jazz Francesco Cafiso e la Rhegium Orchestra
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Mia e Artemi sono due fratellini di tre e otto anni, sono giunti a Reggio Calabria dall'Ucraina. Non parlano italiano, ma riescono a intendersi al meglio con i loro nuovi compagni. Finalmente, sono tornati a sedere tra i banchi di una scuola, nonostante lo abbiano fatto ad oltre tremila chilometri lontano da casa.
Dai volti di Mia e Artemi, di nuovo illuminati dai sorrisi, non sembra trasparire la tristezza legata al dramma che, da un mese, angoscia il loro paese d’origine. Insieme alla loro famiglia hanno lasciato da giorni l’Ucraina.
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I due fratellini provengono dalla Volinia, regione del nordovest dell'Ucraina, confinante con la Bielorussia e la Polonia. Hanno raggiunto Reggio Calabria, al termine di un viaggio durato più di un giorno. Hanno trovato ospitalità presso alcuni parenti e sono stati subito accolti dalla loro “nuova” scuola: il plesso “Melissari” dell’Istituto comprensivo “Carducci - da Feltre” di Reggio Calabria.
La loro mamma li ha, da poco, accompagnati a scuola. Entrambi si sono subito ambientati. Mia ha già legato con gli altri bambini che hanno voluto condividere con lei i loro giochi. Insieme alle loro maestre, nonostante la tenera età, i compagnetti hanno preparato l’accoglienza, accompagnata dai colori della pace e della bandiera ucraina.
Nella terza classe della primaria, seduto al primo banco c’è Artemi. Il suo sorriso sembra parlare già da solo. Vuole, tuttavia, fare vedere qual è il suo stato d’animo. Indica alla classe la carta della felicità, tra quelle della tabella delle emozioni proiettata sulla Lim. I nuovi compagni di classe reggini lo hanno accolto con una grande festa e un cartellone di “benvenuto”, scritto da loro in ucraino.
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«L’aver aperto loro le nostre porte a questi due bambini è l’ulteriore testimonianza del desiderio di pace che tutti noi abbiamo», afferma Caterina Casile, docente della scuola.
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