
La Limina resterà aperta, il Comitato: «Vigiliamo»
La vicenda diventata “questione di Stato”. Dopo mesi di mobilitazione da parte di cittadini ed enti locali, passa la linea proposta dai territori interessati. Ma si resta comunque vigili.
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“Ora per me è il tempo di dedicarmi al compito di delegato speciale dei Memores Domini affidatomi dal Santo Padre. Lascio al mio successore, mons. Ciro Miniero, una bella diocesi, un buon clero attivo e laborioso; sono sicuro che porterà avanti col suo stile il percorso missionario e sinodale sviluppato in questi anni. Vi aggiungo che il mio cuore rimane legato a Taranto e per questo risiederò a Casa San Paolo, a Martina Franca”. Lo ha detto mons. Filippo Santoro, salutando la diocesi di Taranto, che ha guidato per 11 anni e che da oggi lascia, dopo che Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni per sopraggiunti limiti di età. Il passaggio di consegne è avvenuto questa mattina in episcopio. “Una terra che mi ha sorpreso per l’accoglienza. Momenti belli ce ne sono stati tanti. Ricordo – ha commentato a margine con i giornalisti mons. Santoro – quando ho cominciato a visitare i due ospedali di Taranto e poi ogni Pasqua e Natale passati in carcere. Il momento più difficile è stato l’esperienza del Covid-19 e poi questo conflitto tra difesa dell’ambiente e del lavoro. Io speravo che si potesse già da adesso avviare un cambiamento di rotta ma mi sembra che le cose vadano ancora per le lunghe. Per quello che posso continuerò perché la nostra terra sia liberata dall’intossicazione e ci sia un futuro di crescita sociale, ambientale ed economica. Insieme ai problemi a Taranto ci sono potenzialità nuove che si sono sviluppate e se diamo i giusti input, questa città può attuare davvero un cambiamento radicale ed una crescita bella e sostanziale”.
Fonte: Agensir
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Tags: breakingnewsTaranto