Giovani e dipendenza digitale, Meta accusata da 40 Stati americani
Tra le accuse quella di aver volutamente incentivato l’uso compulsivo delle piattaforme da parte degli adolescenti. L’indagine nasce dalle rivelazioni di un ex dipendente.
Luciano Squillaci è stato confermato, per il secondo mandato, presidente nazionale della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict). L’Assemblea nazionale della Federazione, che si è ritrovata oggi a Roma, ha eletto anche il nuovo direttivo nazionale, composto da Angelo Benvegnù, riconfermato vice presidente Fict (Centro di Solidarietà Don Lorenzo Milani” Mestre), Paolo Merello (Ceis di Genova), Anna Borghi (Centro “Le Ali” di Caserta), Roberto Berselli (Gruppo Ceis).
“La Fict rappresenta la sintesi di tante realtà presenti su tutto il territorio nazionale, uno strumento per dar voce alle problematiche sociali diversificate ed emergenti. La Federazione – spiega Squillaci – è un grande realtà che ha preso in carico, nell’ultimo anno, oltre 8.500 persone nei servizi federati e composta da 1200 operatori. Ha coinvolto nei propri interventi territoriali educativi 42 mila persone, con 3.500 volontari e famiglie”. Non solo: “Siamo un cuore molto grande, luogo di pensiero e di scambio aperto, valoriale, formativo e professionale. Le nostre radici sono salde e si rifanno alla filosofia di Progetto Uomo, dove la centralità della persona è alla base del nostro operare quotidiano”. “Oggi abbiamo costituito a Roma il direttivo nazionale composto dalle delegazioni regionali – continua Squillaci – per porre al centro i territori e metterne in sinergia le buone prassi, rispondere al meglio alle istanze delle comunità territoriali e dare forma e contenuto ai bisogni delle persone”. Il presidente della Fict ricorda: “Denunciamo da anni le diverse problematicità legate al settore delle dipendenze: una normativa sulle dipendenze patologiche ormai atavica (legge 309/90) e che quest’anno compie 30 anni; risorse esigue, se non inesistenti, destinate al settore delle dipendenze e della prevenzione; la questione delle dipendenze comportamentali. E non ultima questa assurda e pericolosa normalizzazione della percezione del rischio delle sostanze”.
Squillaci avverte: “Battaglie che abbiamo iniziato e che porteremo ancora avanti perché siamo fermamente convinti che la droga si può sconfiggere promuovendo un lavoro di rete sociale serio e continuo sul territorio”. “L’alcol e le droghe – evidenzia il presidente della Fict – manipolano la realtà, ne alterano la percezione per lo più con conseguenze devastanti e questo è un dato di fatto”. E conclude: “Ci vuole tempo, ci vogliono pensieri e valori importanti, servono investimenti indirizzati ai giovani. La cultura del benessere è una sfida. I giovani sono ‘costituzionalmente’ coloro che devono essere supportarti con il richiamo alla vita sana. Questa è la sfida più importante per gli operatori: essere fruitori della cultura del benessere con al centro la persona e la comunità, che, oggi, appare disgregata”.
Tra le accuse quella di aver volutamente incentivato l’uso compulsivo delle piattaforme da parte degli adolescenti. L’indagine nasce dalle rivelazioni di un ex dipendente.
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