Avvenire di Calabria

Il presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori critico sulla deriva in cui rischia di imbattersi la legge italiana

Diritti dell’infanzia, Marziale avverte: «Si rischia di legittimare la pedofilia»

Per il sociologo l'Italia ai massimi livelli di incinviltà

di Redazione web

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Il 20 novembre si celebra la Giornata mondiale per i Diritti dell'infanzia. «Domani le agenzie di stampa, le redazioni dei maggiori organi d’informazione, saranno impegnate a riportare i pronunciamenti delle più alte cariche dello Stato sulla giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Chissà, se oggi ritengano importante dare spazio alla nostra presa di posizione, ma prima ancora di coscienza, sulla legge italiana che prevede la soglia del consenso sessuale a 14 anni, che può salire o scendere a seconda dei casi in un vergognoso range travestito da costituzionalismo che di questo passo finirà per legittimare la pedofilia»: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori.


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«E nessuno venga a dire il contrario, perché – spiega Marziale – proprio di recente la Cassazione ha stabilito che, nel rispetto della volontà individuale dei minori, gli adulti possono con essi riprendersi in scene di pornografia senza che ciò divenga reato ed a patto che il materiale prodotto venga utilizzato per fini personali».

«Dunque – incalza il presidente dell’Osservatorio – è in tale contesto che domani l’Italia istituzionale non mancherà di celebrare la Dichiarazione Onu. Nessuno, però, sottolineerà che la nostra nazione è in testa alla classifica della soglia anagrafica per il consenso sessuale più bassa del mondo occidentale, mentre nelle Filippine la si sta spostando da 12 a 16 anni. Mi auguro lo faccia l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Garlatti, con la quale proprio nelle ore immediatamente successive alla stucchevole sentenza della Cassazione ho avuto uno scambio di opinioni. Oggi serve una presa di posizione forte, domani è già troppo tardi».

Per il sociologo: «Il mio pensiero va agli uomini e alle donne della Polizia delle Comunicazioni, ogni giorno impegnati a viaggiare nell’inferno della pedopornografia a costo di rimetterci la salute psichica. È a loro che le più alte cariche dello Stato dovrebbero chiedere cos’è la pornografia con l’impiego di minorenni, prima di fare leggi o redigere sentenze che portano l’Italia ai massimi livelli d’inciviltà».


PER APPROFONDIRE: Diritti dell’infanzia, 32 anni fa la Convenzione: le iniziative nel reggino


«Intanto – conclude il presidente dell’Osservatorio – rivolgo a Jacopo Marzetti, ex garante dei minori nella Regione Lazio, che ieri si è insediato come presidente del Comitato ministeriale Media e Minori, gli auspici di buon lavoro, certo che il suo impegno non sarà sordomuto come è altrove».

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