
Dalle palme alla croce, il dono consapevole
Anche nella prova suprema, il silenzio del Padre sulla croce, Gesù non manca di affidarsi
Quaresima: tempo del cammino verso la salvezza, sotto la guida sapiente della Parola di Dio. Sono i testi delle domeniche che precedono la Settimana Santa ad indicarci il cammino, da leggere su tre linee parallele: l’Antico Testamento, le lettere di Pietro e Paolo e i brani evangelici di Marco e Giovanni. Questi brani biblici, che saranno proclamati per tutto il tempo di Quaresima, indicano una strada chiara e limpida, dalla quale nessun credente si può esimere, ma che tutta la comunità ecclesiale – in ogni parrocchia e in ogni contesto – è chiamata a vivere con autenticità e senso di fede. Anzitutto l’Antico Testamento – Genesi, Esodo, 2 Cronache e Geremia – ci guida a leggere la storia antica nella quale Dio è l’attore principale, mai vinto dai tradimenti degli uomini e del popolo eletto. Dio si fa alleato dell’uomo, sempre pronto, di fronte ai ripetuti tradimenti che si trova ad affrontare, a rinnovare testardamente e ripetutamente l’alleanza: con Noè, con Abramo, con il popolo liberato dall’Egitto, con i ritornati dalla schiavitù babilonese; fino ad arrivare alla promessa della nuova alleanza, non più fondata su tavole di pietra o sull’appartenenza a un solo popolo, ma sulla conoscenza di Dio e alla nuova legge posta nel cuore. Una legge che ogni uomo deve “ascoltare” e comprendere perché poi diventi vita vissuta e concreta. Di questo parlano i brani evangelici di Marco e Giovanni: essi annunciano che è giunto il tempo dell’alleanza nuova e definitiva, fondata sul Messia, Gesù Cristo, uomo e Figlio di Dio.
Lui rivela se stesso nella trasfigurazione; manifesta che il motore di tutta la storia è Dio Padre che, per amore dell’umanità, sacrifica il Figlio suo Gesù: questi, una volta innalzato sulla croce, non sarà sconfitto, ma vincerà attirando tutti a sé, nella salvezza.
Il messaggio dei brani evangelici viene poi precisato, nei suoi effetti salvifici, dai testi delle lettere di Pietro e Paolo: Dio non è nemico dell’uomo, in Gesù si è messo dalla sua parte, intercede per noi, muore per noi sulla croce. E noi siamo da lui salvati attraverso la fede e i sacramenti, a partire dal Battesimo.
I testi domenicali delle domeniche di Quaresima danno un insegnamento ricchissimo e lineare, antico e sempre nuovo. Sono perle preziose che vanno custodite con amore particolare e che possono generare una copiosa ricchezza spirituale. La storia dell’umanità è anzitutto storia dell’amore di Dio per l’uomo, che si è rinnovato sempre, fino a giungere al dono del Figlio Gesù, fattosi uno di noi, nostro Maestro, per noi morto e risorto. Salvatore del mondo definitivamente, attende di stringere ogni uomo in quell’abbraccio di misericordia che è iniziato sulla croce.
Di fronte a questo amore a noi non resta che lasciarci coinvolgere, lasciarci trasformare, permettendogli di mettere dentro di noi un cuore nuovo, il suo cuore, il suo amore, la sua parola.
Questo è, in estrema sintesi, il messaggio della Quaresima, che diventa impegno di vita: lasciarci riconciliare con Dio in Cristo Gesù, permettendo a lui di mettere in noi un cuore nuovo, trasformato ad immagine del suo cuore. Una trasformazione che, concretamente, si realizza sull’unica/triplice strada indicataci da Matteo il mercoledì delle Ceneri: elemosina, preghiera, digiuno. Non ci resta che camminare su questa pista per ottenere la salvezza.
Anche nella prova suprema, il silenzio del Padre sulla croce, Gesù non manca di affidarsi
L’arcivescovo Fortunato Morrone questo giovedì celebrerà i riti della Settimana Santa negli Istituti penitenziari reggini
È bello pensare a ciascuno di noi, alla Chiesa intera, come “Cristofori” del Regno Non