Avvenire di Calabria

Il Ministro dell'Istruzione e Merito Valditara ha scelto la regione per lanciare "Agenda Sud"

La lotta alla dispersione scolastica parte dalla Calabria

Il documento racchiude le linee guida per limare gli attuali divari presenti in Italia e rinnovare il settore dell'istruzione

di Alberto Campoleoni

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Dispersione scolastica e rilancio del sistema istruzione in Italia, la sfida del ministro Valditara parte dalla Calabria. Proprio nella regione è stata presentata nei giorni scorsi "Agenda Sud".

L’ultimo – in ordine di tempo – segnale inquietante è venuto dalla recente ricerca Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) di cui abbiamo già parlato e che misura la capacità degli studenti di quarta e quinta primaria di comprendere, utilizzare, valutare, riflettere e impegnarsi con i testi per raggiungere i propri obiettivi, sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e partecipare alla società.


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Una ricerca che ha dato risultati molto buoni per l’Italia (con punteggio medio dei nostri alunni superiore a quello medio internazionale di tutti i Paesi partecipanti e a quello medio dei Paesi europei) se non fosse per un dato che troviamo ricorrente in tutte le indagini, cioè la forbice tra diverse regioni del Paese e in particolare le carenze rilevate nel Sud.

È solo l’ultimo avviso, relativo ad una problematica ben nota da tempo, per sottolineare le diverse opportunità scolastiche che caratterizzano il territorio italiano. E non ci vogliono nemmeno le indagini internazionali per ricordarlo, basta leggere le cronache che a più riprese hanno denunciato e denunciano le mancanze strutturali, la carenza di risorse, gli edifici inadeguati. E ci si ricorderà bene i problemi legati alle connessioni a internet e alla Dad al tempo del Covid.

Bene, anzi male. Tutto noto e tutto, da tempo, sempre uguale. Ora il ministro Valditara ha deciso di intervenire varando l’Agenda Sud e l’ha presentata nei giorni scorsi proprio in Calabria, a Catanzaro.

«Da una terra straordinaria come la Calabria – ha tuonato il Ministro – lanciamo un messaggio al Mezzogiorno e a tutta l’Italia. È inaccettabile continuare a leggere report sulla scuola che danno risultati tanto diversi tra il Sud e il resto del Paese».

Contrastare la dispersione scolastica e non solo, la scommessa: fare dell'Italia "modello" in Europa

«Il Pnrr è già intervenuto con risorse importanti ma noi oggi andiamo oltre, con una strategia per il contrasto della dispersione scolastica. Avviamo un percorso che moltiplicherà le opportunità per i nostri ragazzi e permetterà di valorizzare al meglio le intelligenze di cui disponiamo, per fare dell’Italia sempre più un punto di riferimento in Europa e nel mondo. Oggi facciamo un passo ulteriore per riunificare l’Italia», ancora Valditara.

Gli interventi dell’Agenda Sud – precisa una nota del Ministero – dovrebbero garantire «pari opportunità d’istruzione agli studenti su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è combattere la dispersione scolastica fin dalla scuola primaria, con interventi mirati sugli istituti del Mezzogiorno».

Un piano biennale: si inizia con 150 istituto scolastici al Sud

Il progetto avrà durata biennale, sugli anni 2023/2024 e 2024/2025, e verrà applicato in 150 scuole del Sud (50 Primarie, 50 Secondarie di I grado e 50 di II grado) individuate dall’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), «in base a dati relativi ai tassi di dispersione scolastica, abbandono in corso d’anno, assenze, fragilità nei risultati degli apprendimenti, contesto socio-economico».


PER APPROFONDIRE: Scuola, parla la dirigente: «Non diamo solo voti»


L’aspettativa è poi quella di estendere il Piano a molte altre scuole. Attività di orientamento e tutoraggio, didattica innovativa e laboratoriale, scuole aperte tutto il giorno, attività anche durante la sospensione delle lezioni, orari più flessibili, potenziamento del tempo pieno e delle mense scolastiche: queste alcune delle strategie che verranno messe in atto, insieme al rafforzamento dell’organico e a progetti di formazione mirata per i docenti. Che sia la volta buona?

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