
Ecojazz 2025: un viaggio musicale dall’alba al tramonto
Dall’alba al tramonto, dalla Calabria a Cuba e al Kurdistan, Ecojazz 2025 promette di essere
Oggi il Santo Padre Francesco ha nominato un nuovo presule alla guida della comunità diocesana di Oppido-Palmi, fino ad oggi guidata da monsignor Francesco Milito.
A mezzogiorno la scelta del Papa è stata resa ufficiale e comunicata alla comunità diocesana di Oppido Palmi. Il nuovo vescovo della diocesi è monsignor Giuseppe Alberti, presbitero della diocesi di Padova.
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
Nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede si legge che «il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi (Italia) presentata da S.E. Mons. Francesco Milito. Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi (Italia) il Rev.do Giuseppe Alberti, del clero della Diocesi di Padova, Parroco di Santa Maria Assunta in Solesino».
S.E. Mons. Giuseppe Alberti è nato il 17 giugno 1965 a Este, in provincia e Diocesi di Padova. Dopo aver frequentato il Seminario Minore di Padova, ha concluso il ciclo di studi in Filosofia e Teologia presso il Seminario Maggiore. È stato ordinato sacerdote il 10 giugno 1990 per la Diocesi di Padova.
Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Assistente nel Seminario Minore di Padova (1995-1998); Licenza in Teologia Pastorale presso la Facoltà Teologica del Triveneto; dal 2000, Missionario fidei donum in Ecuador per seguire il processo formativo dei seminaristi della Diocesi di Tulcán nel Seminario Nuestra Señora de la Paz ed insegnare di materie filosofiche e teologiche; Rettore del Seminario Maggiore e Collaboratore Pastorale nelle Parrocchie di Tulcán; Coordinatore degli studi e membro del Collegio dei Consultori.
È stato inoltre membro dell’organizzazione e del coordinamento della fase diocesana e nazionale del III Congresso Missionario Americano di Quito (2008); dal 2011, Moderatore dell’Unità Pastorale di Villafranca Padovana; dal 2013, Vicario Foraneo del Vicariato di Limena. Attualmente è Parroco di Santa Maria Assunta in Solesino.
Pubblichiamo di seguito il saluto che il neo vescovo di Oppido - Palmi, monsignor Giuseppe Alberti ha inviato alla sua nuova comunità diocesana e a monsignor Francesco Milito.
Cara Chiesa di Oppido Mamertina - Palmi
Caro Vescovo Francesco
Vi raggiungo con un fraterno saluto nel Signore e pur non conoscendo né le persone e tanto meno la vostra realtà diocesana, percepisco nel mio cuore già fin d’ora un sentimento di vicinanza spirituale e di simpatia umana.
Riconosco sinceramente che ho ricevuto con grande sorpresa e non poco turbamento la richiesta del Santo Padre di nominarmi pastore della Chiesa particolare che vive in Oppido Mamertina-Palmi. Lo sappiamo tutti che ciò che non si conosce è fonte d’incertezza e di timore, ma proprio in questi giorni le parole di Gesù a Pietro mi hanno rincuorato: «Non temere» (Lc 5,10), come a dire: non guardare alla tua inadeguatezza ma fidati di me. E allora «sulla tua parola» (Lc 5,5) ho accolto questa chiamata mettendo ancora una volta la mia vita nelle mani di Dio.
Mi avvicino a voi in punta di piedi, cosciente che il Signore è arrivato nelle vostre terre prima di me e che la sua Sposa ha già molti figli nelle comunità cristiane della Diocesi. Questo mi fa sentire meno solo nel compito che mi è stato affidato e se ho accolto questa nuova chiamata è perché sono convinto che le risposte saranno il frutto di un dialogo fraterno, di una ricerca comune, e prima ancora di una fedeltà a un dono condiviso ricevuto che ci farà fare un pezzo di strada insieme. Fra Gerusalemme ed Emmaus, fra Oppido Mamertina e Palmi, il Signore camminerà con noi e noi cercheremo, insieme, di farlo con Lui.
Desidero esprimere riconoscenza a chi ha lavorato prima di me in questa “vigna del Signore”, spendendo energie e dedicando tempo e passione per l’annuncio del Vangelo, in tempi non facili come quelli nei quali stiamo vivendo.
Anzitutto un grazie al vescovo Francesco per la fraterna accoglienza già manifestata telefonicamente e che mi fa percepire un senso di continuità nei passi della Chiesa diocesana, una traditio ecclesiae che fa fluire il dono della fede nel cuore dei singoli e delle comunità, di generazione e generazione, nelle parrocchie e nelle famiglie.
Percepisco inoltre una sintonia particolare con i presbiteri e i diaconi, i seminaristi del Seminario diocesano. Aver lavorato per tanti anni, sia a Padova che in missione, nell’ambito della formazione e dell’accompagnamento, mi ha portato a percepire l’importanza vitale di queste vocazioni presenti nella Chiesa locale per il bene del popolo di Dio. Cercheremo di vivere una cura vicendevole e un rapporto leale e di collaborazione perché le nostre comunità cristiane siano “casa tra le case”, “famiglia di famiglie”, e non manchi uno sguardo privilegiato verso chi è più povero e marginale.
Un caro saluto va anche ai religiosi e alle religiose presenti nel territorio, alle varie istituzioni e al popolo santo di Dio. La vocazione battesimale dei laici è fonte di grande generosità che si manifesta in forme variegate di servizio nelle nostre parrocchie e di testimonianza nel mondo di oggi. Sento che il corpo vivo della Chiesa non può fare a meno di loro.
Da parte mia c’è la disponibilità a mettermi accanto a voi come “discepolo” che è chiamato a imparare, nell’ascolto condiviso che aiuta a «discernere insieme la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto» (Rm 12,2), al servizio della fede di tutti, alimentando la speranza, vivendo la fraternità evangelica nella carità pastorale.
Fin d’ora chiedo umilmente la vostra preghiera perché la mia presenza tra voi non manchi di amorevolezza e di comprensione, di luce e di sapienza, di forza d’animo e fiducia nel Signore.
Sento che ho un debito grande di riconoscenza verso la Chiesa di Padova che mi ha visto nascere e crescere nella fede e che da trentatré anni sto servendo come presbitero. In questo momento il mio pensiero va ai vescovi con cui ho collaborato, al vescovo Claudio, al vescovo Antonio, ai sacerdoti e laici con cui ho condiviso tanti percorsi di crescita umana e cristiana, a collaboratori e amici che mi hanno insegnato il gusto del lavoro generoso, la fedeltà a Dio e ai fratelli, la gioia di comunicare e condividere il tesoro più prezioso della mia vita: il Signore Gesù.
Cari fratelli e sorelle in Cristo, il Signore ci benedica in questi nostri passi, ci faccia vedere il suo volto e ci dia pace.
Affido questo nuovo cammino insieme ai patroni principali della cara diocesi di Oppido Mamertina- Palmi.
Vi raggiungo con l’abbraccio del mio affetto e la promessa di una preghiera che spero reciproca.
Don Giuseppe Alberti
Dall’alba al tramonto, dalla Calabria a Cuba e al Kurdistan, Ecojazz 2025 promette di essere
Nell’ultima seduta della V Commissione consiliare (Politiche sociali e della salute, sanità, politiche abitative), presieduta
La Regione Calabria, attraverso l’assessorato allo Sport, continua a investire concretamente sulle nuove generazioni e