Don Nalesso: «La nuova evangelizzazione? Fondata sulla «catechesi della carità». Il sacerdote veneto è arrivato tre anni fa nel centro grecanico: «La scuola dei poveri apre il cuore di tutti».
Don Nalesso, evangelizzazione e carità
Originario di Villanova di Camposapietro, in provincia di Padova, è ormai un cittadino del Sud. Dopo tanti anni di servizio in Puglia, don Gaetano Nalesso vive da diversi anni nell’Area grecanica di Reggio Calabria. Prima a Bova Marina, poi - da tre anni a questa parte - a Melito Porto Salvo.
Nominato parroco di San Giuseppe, si è da subito prodigato di raggiungere «tre obiettivi pastorali, che poi sono quelli che mi sono sempre prefissato di vivere da sacerdote: - ci spiega elencandoli - il primo è essere animatore liturgico della comunità, il secondo è riuscire a far vivere a pieno l’evangelizzazione ai fedeli, e, infine, coinvolgere quante più persone nella catechesi della carità».
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Proprio su quest’ultimo aspetto, don Nalesso si sofferma: «Ci sono parecchi fedeli che collaborano e che si mettono al servizio. La carità credo che sia la chiave vincente per una nuova evangelizzazione». Prosegue il parroco di San Giuseppe: «L’attenzione ai bambini, ai ragazzi, alle donne, e in particolare a quante subiscono violenza, e tutte le “nuove” piaghe della società ci devono interpellare soprattutto nell’attenzione della persona umana nella sua totalità». Un intendimento condiviso dalla comunità che guida.
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Anche perché attraverso la carità si fa esperienza di giustizia sociale che è l’anticamera della ribellione contro il giogo asfissiante della ‘ndrangheta: «La parrocchia è la cellula dalla quale deve partire la ricerca di giustizia e di legalità. Ogni cristiano ha il compito, attraverso la sua coscienza, di intervenire nella quotidianità per far vedere la presenza di Dio in mezzo alla gente».