Avvenire di Calabria

In Italia si registra una crescita della presenza femminile nei posti di lavoro, ma si è ancora in ritardo verso la completa parità di genere

Gender gap, quando le discriminazioni sono sul luogo di lavoro: il dato in Calabria

In Calabria le disparità sono ancora più marcate, a certificarlo i recenti dati Istat che evidenziano le difficoltà ad entrare a far parte del mercato del lavoro

di Redazione Web

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Il divario di genere è un tema sempre più sotto i riflettori: le differenze culturali sono ancora oggi radicate e vanno a costituire disuguaglianze in molteplici aree sociali, compresa la sfera lavorativa, dove si evidenzia oltre al gender gap anche un gender pay gap.

Donne e lavoro, sguardo sul "gender gap"

A fotografare lo scenario attuale ci ha pensato LHH – provider unico e globale di soluzioni HR end-to-end che guida aziende e persone nell’intero ciclo professionale – che, assieme all’Osservatorio JobPricing e IDEM | Mind The Gap ha elaborato un’analisi sul tema.


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Tra le molteplici evidenze, si evince che negli ultimi trent’anni le donne hanno fatto moltissimi progressi in tema di partecipazione al mercato del lavoro, ma la strada si mostra ancora lunga e la parità è lontana dall’essere raggiunta. Basti pensare che le lavoratrici italiane è come se iniziassero a percepire uno stipendio a partire da febbraio, pur lavorando regolarmente dal 1° gennaio.

Cresce l'occupazione femminile, ma non diminuiscono le disparità di genere

Nel 2022 l’occupazione femminile è tornata a crescere, superando il 51%, contro il 69% degli uomini. L’aumento del numero di donne entrate o rientrate a far parte nel mondo del lavoro è testimoniato anche dalla riduzione del tasso di disoccupazione, che si attesta al 9,5% per le donne e al 7% per gli uomini.

L’aumento della partecipazione economica delle donne al lavoro non risolve un gender gap evidente, in quanto le donne occupate sono di meno, trovano meno lavoro e tendenzialmente sono meno spinte a far parte della forza lavoro, oppure, scoraggiate dalla difficoltà a trovare un impiego, rinunciano a cercarlo più facilmente rispetto agli uomini. Questa considerazione non vale però per tutte: dal punto di vista del livello di istruzione, sono principalmente le non laureate a scontare una minor presenza nel settore rispetto ai colleghi. Al contrario, le donne laureate con un’occupazione sono più degli uomini.

Gap nei percorsi di carriera

In base all’indagine svolta, emerge che le donne rappresentano la minoranza tra i ruoli dirigenziali e quadri. La disparità risulta più evidente nel settore privato (dirigenti: 83% uomini, 17% donne; quadri: 69% uomini, 31% donne), mentre, se si guarda il dato del mercato nel suo complesso, la situazione risulta migliore, segno che nel settore pubblico il gap, seppur presente, è meno accentuato (dirigenti: 67% uomini, 33% donne; quadri: 55% uomini, 45% donne).


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Nell’ambito del privato, le funzioni che contano più donne manager (dirigenti e quadro) sono auditing, compliance e risk management (donne dirigenti: 2,2% e quadri 27,3%), legale (donne dirigenti: 1,8% e 11,8% quadri), area tecnica & ricerca e sviluppo (donne dirigenti: 0,9% e quadri 10,6%), risorse umane e organizzazione (donne dirigenti: 1,4% e 9,8% quadri), marketing e comunicazione (donne dirigenti: 1,1% e quadri 9,6%).

Inoltre, è bene notare come, tra le società quotate, le amministratrici delegate rappresentino solo il 2% del totale (3,3% nel 2013) e soltanto il 3,8% di chi ricopre il ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione (2,9% nel 2013). Quindi, si nota come tra gli incarichi esecutivi la situazione non sia di fatto cambiata nel corso dell’ultimo decennio.

Occupazione delle donne in Calabria, aumenta il gap

L'Italia mostra un chiaro divario di genere nel mercato del lavoro, con l'Istat che evidenzia come, a livello nazionale, il tasso di occupazione maschile nella fascia d'età 15-64 anni si attesti al 70,8%, mentre per le donne questo indice scende al 52,7%. Questo squilibrio diventa ancora più pronunciato quando ci si focalizza sulla Calabria.

Secondo le ultime rilevazioni dell'Istat relative al terzo trimestre del 2023, il tasso di occupazione in Calabria è del 32,4% per l'intera popolazione in età lavorativa, con un marcato contrasto tra uomini (55,7%) e donne. Questo dato include individui tra i 15 e i 64 anni di ogni livello di istruzione.


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Analizzando la fascia d'età 35-49 anni, considerata centrale nel panorama lavorativo, si osserva che poco più di 4 donne su 10 sono impiegate, a fronte di una percentuale del 66,4% per gli uomini. A livello nazionale, la situazione è leggermente migliore, ma continua a mostrare una forte discrepanza: il 64,5% delle donne contro l'85,9% degli uomini sono occupati in questa fascia di età.

La situazione della disoccupazione in Calabria riflette anche una profonda differenziazione di genere e territoriale. Nella regione, il tasso di disoccupazione femminile è del 16,6% tra coloro che sono attivamente in cerca di lavoro, quasi il doppio della media nazionale del 8,5% per la fascia d'età centrale. Inoltre, un significativo numero di donne calabresi tra i 35 e i 49 anni, scoraggiate dalle difficili condizioni del mercato del lavoro, non cercano neppure impiego, risultando inattive.

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