
Gioia Tauro, «Il porto cresce ma la burocrazia frena gli investimenti»
Alla vigilia della visita del viceministro Rixi, il Sul Trasporti accende i riflettori sul futuro del mega porto del Mediterraneo.
Porto di Gioia Tauro. Scatta l'ennesimo sequestro di droga. sono 108 i chili di cocaina purissima intercettati al porto di Gioia Tauro dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dai funzionari antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro. A coordinare l'operazione la Procura della Repubblica di Reggio Calabria - Direzione Distrettuale Antimafia.
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Finanzieri e funzionari doganali del porto di Gioia sono riusciti ad individuare lo stupefacente occultato in un container carico di legname proveniente dal Brasile. Oltre 4.300 i contenitori provenienti dal Sud America setacciati, con l’ausilio dei sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane.
La droga sequestrata al porto di Gioia Tauro, di qualità purissima, avrebbe potuto essere tagliata dai trafficanti di droga fino a 4 volte prima di essere immessa sul mercato. Per questo, secondo le stime, avrebbe fruttando un introito alla criminalità organizzata di circa 22 milioni di euro.
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Le modalità di occultamento dello stupefacente sono spesso differenti e sempre in via di evoluzione. Per questo gli investigatori devono, di volta in volta, perfezionare le metodologie operative. «L’attività di servizio - si legge in una nota - testimonia la costante ed efficace azione congiunta posta in essere dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dall’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro per il contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti». Sotto il coordinamento della Dda, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, coadiuvato dall'aggiunto Calogero Gaetano Paci, prosegue l'azione di contrasto al narcotraffico.
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