
Adolescence, un teen drama al confine tra innocenza e crimine
Nell’esistenza dei nostri giovani siamo degli adulti significativi? E quanto sappiamo delle profondità e degli
La Pastorale del turismo e dello sport ha posto sempre grande attenzione alle tematiche che interrogano gli adolescenti e i giovani. Lo sport, ma anche il turismo inteso come movimento, sono una componente fondamentale per la crescita della persona. Abituarsi a regole, a rispettare programmi, a condividere gli spazi e il mangiare insieme è un dono altamente formativo. Lo sport consente anche di far conoscere i luoghi dove si svolgono eventi e quindi lo sport diventa vettore per la promozione del territorio. Nel Molise, ad esempio, l’organizzazione dei recenti Campionati Nazionali Universitari ha portato una ricaduta di interesse vero, in quanto i giovani atleti hanno potuto conoscere le tante bellezze di un territorio, per alcuni aspetti unico e irripetibile. Hanno così gustato i sapori di piatti tipici, che rendono il Molise una terra da scoprire, aprendo gli scrigni di un patrimonio storico, artistico, culturale di primo ordine. Tra questi tesori, vanno annoverati i Misteri e le tante opere lignee, di santi e di Maria, realizzate dal Di Zinno del quale quest’anno ricorrono proprio i 300 anni dalla nascita. Undici comuni hanno ospitato i campionati ed hanno avuto la grande opportunità di valorizzare i propri patrimoni. Da oltre un decennio, come Diocesi organizziamo con il Csi la Pasqua dello Sportivo, come momento di riflessione sui valori dello sport e da sempre abbiamo sottolineato la valenza dello sport che va oltre il mero agonismo. Abbiamo avuto tanti esempio di atleti che sono diventati classe dirigente del Paese, avendo saputo guardare oltre il momento agonistico. Per donare quei valori che lo sporto aveva loro affidato. Le competizioni sportive, dalle Olimpiadi ai campionati mondiali e italiani, hanno sempre una grande attrattiva. È il momento del confronto e della verifica del lavoro svolto per gli atleti e i loro tecnici. Raccontano storie di persone che si sono impegnate, di successi e di sconfitte, di gioie e di lacrime. A tutti gli atleti noi chiediamo non solo di competere ma anche di dimostrare che lo sport è ancora oggi, nonostante tutto, veicolo di valori, di amicizia e di fraternità. Le ultime Olimpiadi invernali sono segno tangibile di quanto lo sport può fare per la pace. Le due Coree, dopo anni di silenzio e di divisione, grazie ai Giochi, hanno ripreso a dialogare, a confrontarsi, a non parlare più di bombe ma di programmi condivisi per il bene della gente. La Chiesa “esperta in umanità”, come la definì il santo Padre Paolo VI, si interroga sulla natura sulla tipologia, sulle finalità e sui valori correlati al fenomeno sportivo, cercando di offrire risposte etiche e formative, anche in considerazione del fato che l’attività sportiva assorbe nel cuore dei giovani un rilevante spazio di vita, di socialità e di cultura. Lo sport è anche simbolo dell’agonismo spirituale, come spesso fa notare Papa Francesco. C’è grande assonanza tra lo spirito dei Giochi, dei Campionati e l’esperienza cristiana, soprattutto quando si parla del valore del corpo, della centralità della persona, del divenire dell’uomo, dell’universalismo dello sport. L’attesa, l’ansia della gara devono essere vissute con ordine e correttezza. Ci piace ricordare una frase dell’atleta Juri Chechi, “meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”. Oggi diventa fondamentale formare la dirigenza sportiva tesa non a conseguire il risultato ma a trasmettere ai giovani i valori della vita, ad educare le famiglie a partecipare alle attività dei figli senza l’ossessione del risultato. I ragazzi e i giovani devo essere educati a dare il meglio di sé, in un sano cammino di crescita e di sviluppo integrale della propria vita, per costruire “una casa dove sia la Chiesa che lo sport si riconoscano e si donino in una reciprocità fatta di simpatia e alleanza” come è affermato nel documento di recente promosso dall’Ufficio nazionale della Pastorale dello sport.
* arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano
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Meditazione, ascolto e condivisione per i partecipanti agli esercizi spirituali promossi dalla Pastorale giovanile: un’esperienza che apre al Giubileo 2025.
Marzo è stato un mese intenso tra relazioni autentiche, testimonianze, laboratori creativi e percorsi residenziali dedicati ai giovani.