Sanità, in Calabria il 7,3% delle famiglie ha rinunciato alle cure
È ancora un quadro preoccupante quello che emerge dall’ultimo report della Fondazione Gimbe
Si è svolto oggi a Roma, presso il Ministero della Salute, l’annunciato incontro di Cgil, Cisl e Uil con il Ministro Roberto Speranza sull’emergenza Sanità in Calabria, incontro richiesto il 28 agosto scorso dalle Segreterie confederali delle tre organizzazioni e convocato dal Ministro nel giro di poche ore.
Erano presenti i Segretari generali regionali, con i Segretari regionali delle categorie dei Medici e della Funzione Pubblica, accompagnati dalle Federazioni nazionali Medici e FP e dalle Confederazioni nazionali. In apertura dell’incontro, le OO.SS. hanno ringraziato il Ministro della Salute per la sensibilità politica ed etica manifestata con la tempestiva convocazione del tavolo.
All’On. Speranza Cgil, Cisl e Uil hanno rivolto una serie di richieste, già portate all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica in occasione della manifestazione del luglio scorso sulla drammatica situazione della Sanità calabrese, presso la Cittadella della Regione. Ribadendo l’urgenza di passare dal Piano di rientro al Piano di rilancio del Sistema Sanitario Regionale, i punti di discussione sono stati, in sintesi, i seguenti.
È il caso di individuare i soggetti da destinare alle gestioni commissariali tra professionalità manageriali di comprovata esperienza nei processi di organizzazione e reingegnerizzazione dei sistemi sanitari regionali e territoriali.
I poteri conferiti ai Commissari cui vengono affidate le ASP o le AO sciolte per mafia devono essere finalizzati ad intensificare i controlli e le verifiche sulla gestione degli appalti, sui servizi esternalizzati, sulla politica degli accreditamenti delle strutture private, sui percorsi di carriera e le nomine dei responsabili delle unità operative complesse e semplici.
Urgono interventi mirati e risolutivi in relazione al malaffare che continua ad imperare nel SSR della Calabria.
Sia la struttura commissariale che il Dipartimento della Salute della Regione Calabria necessitano con urgenza di personale. Entrambe le strutture sono, infatti, sprovviste di personale sia dirigente che impiegatizio.
Aprire un immediato confronto sull’utilizzo e la destinazione di tutte le risorse stanziate dal Decreto Cura Italia, dal Decreto Rilancio e dal Decreto Agosto per rafforzare i sistemi sanitari regionali al fine di fronteggiare e arginare l’emergenza da Covid-19.
Queste risorse dovranno essere finalizzate a rendere strutturali i processi di adeguamento e di potenziamento dell’intero Sistema Sanitario calabrese. Ad oggi non è stata fornita alle OO. SS. alcuna informazione sulle iniziative adottate dalla struttura commissariale e dal Dipartimento alla Salute della Regione in relazione alla pandemia. Nessuna risorsa è stata distribuita ai territori, che hanno affrontato l’emergenza con risorse dei propri bilanci o provenienti da donazioni.
Il Ministro Speranza ha manifestato totale apertura e disponibilità verso le richieste proposte da Cgil, Cisl e Uil, sottolineando che a fine ottobre scadrà il Decreto Calabria e in quella fase il Ministero procederà ad una valutazione complessiva della situazione, in dialogo con la Regione Calabria, per operare le scelte necessarie.
Una valutazione che riguarderà anche l’Ufficio del Commissario, in relazione al quale i sindacalisti hanno evidenziato l’assurdità del fatto che le organizzazioni dei lavoratori possano avere un confronto costruttivo con il Ministro, mentre non riescono ad avere un incontro con il Commissario, che è un delegato del Ministro stesso. Il risultato di dieci anni di commissariamento, in cui si registrano sprechi e non si riescono a garantire i LEA, hanno sottolineato, è un inasprimento della tassazione per i cittadini e un drammatico allungamento delle liste d’attesa e dell’emigrazione sanitaria.
In merito alla carenza del personale e alla conseguente impossibilità di garantire ai cittadini i servizi necessari, su cui Cgil, Cisl e Uil hanno molto insistito, il Ministro della Salute ha constatato come, in occasione dell’emergenza da Covid-19, le assunzioni in Calabria siano state meno della metà rispetto alla media del resto del Paese. Pur avendo mantenuto i precedenti impegni assunti circa lo scorrimento delle graduatorie e le stabilizzazioni, la situazione attuale non è tale da coprire il fabbisogno di personale. Si potrà intervenire con i fondi in arrivo dall’Unione Europea e con fondi nazionali e su questo il Ministero sta già lavorando.
L’incontro si è concluso con l’impegno da parte del Ministro ad affrontare il nuovo percorso coinvolgendo, già nelle prossime settimane, le organizzazioni dei lavoratori nel dialogo con la Regione sulla riorganizzazione di un settore di importanza fondamentale per la vita delle persone, per le famiglie e per le comunità.
È ancora un quadro preoccupante quello che emerge dall’ultimo report della Fondazione Gimbe
Il governatore ad Avvenire di Calabria assicura: «Nessun tagli di guardie mediche, saranno potenziati tutti i presidi che garantiscono assistenza e cura sul territorio».
La vertenza delle cooperative reggine è finita al centro dei lavori della Commissione sanità di Palazzo San Giorgio.