Avvenire di Calabria

La sua mancata ricandidatura apre spazi politici nell'alveo del centrosinistra in vista delle prossime comunali

Falcomatà perde pezzi: il vice Riccardo Mauro non si ricandiderà

Federico Minniti

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È tempo di grandi manovre per la politica reggina. Non è un segreto che la ricorsa verso Palazzo San Giorgio è cominciata già da tempo, con tantissimi tra uscenti e "nuove proposte" che stanno iniziando la loro campagna elettorale per lo scranno di consigliere. Una bagarre ancora limitata in virtù della mancata ufficialità sul nome del candidato sindaco del centrodestra. Un ritardo che, assicurano dagli ambienti forzisti, è dovuto soltanto alla scelta condivisa dell'uomo che dovrebbe guidare i moderati in uno stagione elettorale che si preannuncia caldissima. E non solo perché si dovrebbe votare il 20 e 21 settembre prossimo.

 
Non sarà della sfida il vicesindaco metropolitano uscente, Riccardo Mauro che anticipa tutti annunciando il suo disimpegno. Il "meno social" della compagine guidata da Giuseppe Falcomatà, lo fa attraverso il suo profilo personale di Facebook, spiegandone le motivazioni, «Come molti miei amici sapevano già da un po’ di tempo, ho preso la decisione di non ricandidarmi alle imminenti elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Si tratta esclusivamente di una scelta di vita, in quanto l’attività politico-istituzionale in un ente locale nel sistema in cui viviamo è, purtroppo, totalmente incompatibile con la mia professione», ed aprendo anche a un'analisi del quinquennio amministrativo: «Con il classico “senno del poi” alcune cose non le rifarei e molte altre, in tutta onestà, le farei in modo diverso».
 
Indubbiamente, Mauro era uno degli uomini più fidati del sindaco Falcomatà. La sua mancata ricandidatura apre spazi politici nell'alveo del centrosinistra, seppure lo stesso Mauro - in questi oltre 5 anni di impegno - sia stato tra i meno avvezzi a rincorrere posizioni e poltrone. Un basso profilo (per alcuni troppo schiacciato sulla figura del primo cittadino) che, però, è stato apprezzato da tanti. Certo, probabilmente - ma non crediamo sia una responsabilità da ascrivere esclusivamente a Mauro - in tantissimi si aspettavano un quid in più nell'avvio della Città Metropolitano, istituto amministrativo annunciato come una sorta di panacea di tutti i mali, ma che - ad oggi - non ha dato quel colpo di reni al territorio.
 
«Da padre e da marito non posso permettermi di “sospendere” la mia attività professionale ancora per 5 anni», scrive Mauro. Tra i commenti al suo post ce n'è uno, quello del presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria, Demetrio Delfino, che prova ad aprire una riflessione: «Senza fare gli ipocriti diciamo che Riccardo pone anche un tema scomodo e delicato che è bene evidenziare. Fare politica a questi livelli è un servizio alla collettività, al contrario di quanto pensa la gente non è economicamente gratificante. Il gettone di presenza tagliato del 30‰ non può certo essere ristoro per chi trascura la professione, il lavoro, la famiglia e subisce anche le rimostranze dei cittadini. Volete sapere quanto prende un consigliere comunale se fa il massimo delle presenze? Ve lo dico subito: 702 euro. Fate voi le considerazioni del caso e ditemi se Riccardo non ha ragione».
 
A questo punto di vista - la povertà economica legata alla politica - potremmo e dovremmo aggiungerne un'altra, evidenziata dallo stesso Mauro nel suo commiato (temporaneo?) dalla politica in modo velato. Il vicesindaco metropolitano scrive: «Passando ai ringraziamenti comincio proprio da tutti i consiglieri comunali e metropolitani perché al sottoscritto, neofita della politica, hanno insegnato tantissimo sin dall’inizio di questa avventura. Soprattutto gli ex consiglieri e presidenti di circoscrizione che, grazie a quella formidabile palestra che oggi sicuramente manca alle nuove leve, mi sono stati sempre a fianco dall’inizio alla fine di questa avventura». E l'assenza delle circoscrizioni registra, quindi, la seconda povertà. Quella della rappresentatività dei territori.
 
La campagna elettorale riparte da quì.

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