Avvenire di Calabria

FAMIGLIE FERITE | Ripartire dalla fede: l’Amore è perdono

La preghiera è lo strumento per convertire i sentimenti contrastanti che si vivono all’indomani del fallimento della relazione coniugale

Redazione Web

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Incontriamo Antonio Zuccarello alla parrocchia di San Giuseppe al Corso, nel centro storico di Reggio Calabria. Un appuntamento per nulla inusuale per l’avvocato reggino che proprio in questa chiesa sta portando avanti un cammino di «pacificazione » con la sua storia personale e familiare.

Perché siamo quì?

Questo è un luogo importante per la mia vita: possiamo dire che lo spazio conclusivo di un percorso che ho fatto con il gruppo delle famiglie ferite col supporto dell’Ufficio per la famiglia dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova.

In cosa consiste questo percorso?

La mia esperienza inizia alcuni anni fa, a partire dal 2014, allorquando casualmente ho conosciuto il gruppo e sono entrato a farne parte. Così ho intrapreso un importantissimo cammino sotto la guida di don Simone Gatto e insieme ad altre persone che condividono una situazione simile alla mia. Un cammino che, partendo dalla preghiera e da una catechesi molto profonda, mi ha condotto a una pacificazione interiore rispetto al mio stato di separato. Questo mi ha consentito di avviare un percorso indirizzato verso il perdono nei confronti di quella che è ancora mia moglie e di preghiera per nostra figlia.

Cosa intende con pacificazione e perdono?

La pacificazione e il perdono possono avvenire soltanto attraverso la preghiera; una preghiera che sia consapevolmente indirizzata a queste persone a cui noi attribuiamo la fonte della nostra sofferenza.

Come si arriva a questa consapevolezza?

Si tratta di una risposta che arriva gradualmente: il percorso, iniziato fisicamente a Sant’Antonio presso il Gruppo famiglie, si è concluso nella chiesa di San Giuseppe al Corso che è il luogo vissuto dal nostro cammino dell’adorazione perpetua, dove vengono svolti degli importanti momenti di spiritualità collettiva e comunitaria con le altre componenti diocesane. Ma questi non sono gli unici momenti di preghiera. C’è un tempo, poi, in cui le nostre storie si estendono con tutto il popolo dei fedeli qui a San Giuseppe con celebrazioni serali molto partecipate che hanno una cadenza mensile: si tratta di momenti molto suggestive, toccanti. Direi emotivamente coinvolgenti.

Lei ha detto che è ancora sposato con quella che è, nei fatti, la sua ex moglie. Perché non ha deciso di divorziare?

Io non sono intenzionato a divorziare per un fatto interiore. La mia posizione attuale è di persona sola perché poi non ho fatto o, forse non ho voluto fare, degli altri incontri significativi che mi portassero a una scelta di carattere diverso. Vivo questo “vincolo” matrimoniale, nonostante la mia condizione da separato, nel modo più cristiano possibile e questo ha – in questa fase della mia vita – un valore molto intenso.

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