Avvenire di Calabria

Il limite: manca la vocazione all’export, si incentivi

Fare impresa in Calabria: ora i giovani ci credono

Antonino Tramontana *

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Il quadro economico della Città metropolitana di Reggio Calabria è quello di una realtà affaticata da una perdurante congiuntura sfavorevole che, negli ultimi anni, ha aggravato le condizioni del mercato del lavoro e la qualità dei rapporti tra banche e imprese. Il sistema territoriale è fragile ed è caratterizzato da un’economia legata ai settori più tradizionali e indebolito peraltro dall’annoso problema dell’illegalità. In un contesto complessivamente preoccupante, emergono però anche segnali di vitalità riferiti agli ultimi anni e che vanno raccolti e valorizzati. Il tasso di disoccupazione della Città metropolitana relativo alla fascia di età 15–24 pur scendendo gradualmente all’attuale 58,2%, rispetto al culmine raggiunto nel 2013 (63,0%), rappresenta ancora un valore troppo elevato che mina il ricambio generazionale del mercato del lavoro locale. Il ridotto impiego di forza lavoro da parte delle imprese reggine deriva anche dall’eccessiva chiusura delle stesse di fronte ai mercati esteri. La Città metropolitana di Reggio Calabria si caratterizza infatti per una scarsa vocazione all’export, benché con riferimento alle dinamiche più recenti, si evidenzi un’incoraggiante espansione sui mercati esteri: il terzo trimestre del 2016 si è chiuso con un saldo commerciale in attivo per 2,9 milioni di euro, che interrompe finalmente la lunga serie di saldi costantemente negativi dal terzo trimestre 2009 in poi. La quasi totalità delle vendite all’estero deriva comunque dal comparto manifatturiero, che esporta merci per 138,7 milioni di euro, con un peso decisivo del comparto chimico e di quello alimentare.

Le imprese giovanili continuano a crescere di importanza: grazie ad un saldo positivo pari a 318 del primo trimestre del 2017, rappresentano ben il 13,4% del totale delle imprese. Questo crescente clima di fiducia nel fare impresa, soprattutto da parte dei giovani, va incoraggiato e supportato perché se è vero che l’economia del nostro territorio ha bisogno di più imprese è altrettanto vero che servono soprattutto imprese di qualità, che sappiano adattarsi ai mutamenti ed innovare.

L’esperienza personale di imprenditore, la conoscenza del territorio, delle sue risorse e vocazioni e l’ana- lisi costante dei dati sull’economia locale, mi portano a ribadire con convinzione che i settori strategici sui quali puntare per lo sviluppo del territorio sono e rimangono l’agroalimentare e il turismo. La Camera avverte con particolare responsabilità e impegno la sua funzione di supporto alle imprese reggine nel cruciale processo di internazionalizzazione dei loro prodotti. Tipicità, attenzione al prodotto ma soprattutto qualità sono le principali caratteristiche sulle quali puntano le imprese reggine interessate ai mercati esteri. Imprese che, malgrado le quotidiane criticità riscontrate in termini di asset strutturali e infrastrutturali del territorio non rinunciano alle sfide della competitività internazionale, principale prospettiva di crescita del sistema imprenditoriale italiano.

* presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria

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