Avvenire di Calabria

Due fatti segnarono la storia d'Italia nel 1978 ed entrambi accaddero il 9 maggio: a morire furono Aldo Moro e Peppino Impastato.

Oggi è il 9 maggio: 45 anni fa due fatti che scossero l’Italia

Il ministro Crosetto: «Nel giorno della memoria per le vittime del terrorismo il nostro pensiero va anche a chi non si è mai piegato davanti alla mafia»

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Due fatti segnarono la storia d'Italia nel 1978 ed entrambi accaddero il 9 maggio: a morire furono Aldo Moro e Peppino Impastato.

Moro e Impastato e i fatti di quel 9 maggio 1978

Peppino Impastato e Aldo Moro, un giornalista e uno statista, due persone diverse unite da un tragico destino e una data: 9 maggio 1978. Entrambi, in quel tragico giorno di 45 anni fa, trovarono la morte l’uno per mano della mafia, l’altro per mano delle Brigate Rosse che lo avevano rapito.

Il 9 maggio, anche per ricordare i loro assassini, si celebra la Giornata dedicata alla memoria delle vittime di terrorismo.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Giuseppe “Peppino” Impastato aveva appena 30 anni ma anche una carriera notevole alle spalle nella sua amata Sicilia. Una carriera da giornalista e attivista con un nobile obiettivo: denunciare il grande male della sua terra, la mafia. Quella responsabile di grandi stragi ma anche capace di “manipolare” le piccole comunità a proprio piacimento.

Non aveva colpe Peppino, ma la sua voce era troppo potente, al punto da mettere a rischio i grandi segreti di Cosa nostra nel Palermitano, in particolare di Cinisi e Terrasini, dal traffico internazionale di droga al controllo delle istituzioni.

Il 9 maggio 1978, Peppino Impastato – che era anche candidato nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali – venne colpito a morte con un grosso sasso. Chi lo uccise tentò di far passare la sua morte come un attentato fallito (ipoteticamente progettato dal giornalista) o un suicidio,

Il 9 maggio 1978, circa 10 ore dopo, in via Caetani a Roma veniva ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro. Presidente della Democrazia Cristiana, era stato rapito il 16 marzo 1978 in un momento storico per l’Italia in cui il Governo Andreotti stava per ottenere l’appoggio esterno del PCI.

Dopo 55 giorni trascorsi nel covo di via Camillo Montalcini 8, Moro è stato ucciso, rinchiuso in un’auto Renault 4 rossa e simbolicamente lasciato senza vita non lontano dalla sede del partito che rappresentava. Dopo 45 anni, sono ancora tanti i punti oscuri sul caso Moro.


PER APPROFONDIRE: Moro, gli anni di piombo e la «cortina di ferro» della Chiesa


Peppino Impastato e Aldo Moro non hanno in comune solo la data di morte, 9 maggio 1978. Entrambi sono morti per le loro battaglie politiche e sociali. Entrambi uccisi, uno dalla mafia e l’altro dal terrorismo.

Nel giorno del 45esimo anniversario, le istituzioni ricordano il loro sacrificio. In un tweet, il ministro della Difesa Guido Crosetto scrive: “Aldo Moro e Peppino Impastato accomunati dalla tragica uccisione nella stessa data 9maggio 1978. Di loro ricordiamo caratura morale e grande coraggio. Nel giorno della memoria per le vittime del terrorismo il nostro pensiero va anche a chi non si è mai piegato davanti alla mafia”.

Articoli Correlati

Via Fani e ‘tela’ strappata di Aldo Moro

Ricorre il quarantennale dal rapimento di Aldo Mario e dal massacro della sua scorsa compiuto dalle Brigate. Una riflessione sul pensiero dello statista pugliese che richiama ad una maggiore responsabilità di fronte alla storia.