Avvenire di Calabria

Ieri, 3 gennaio, si è celebrato l'anniversario della nascita del beato tropeano, don Francesco Mottola

Festeggiato l’anniversario di nascita del beato don Mottola

Il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro ha presieduto la santa messa in ricordo

di Zaira Sorrenti

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Festeggiato l'anniversario di nascita del beato don Mottola. Ieri, 3 gennaio, si è celebrato l'anniversario della nascita del beato tropeano, don Francesco Mottola. Il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro ha presieduto la santa messa in ricordo.

Festeggiato l'anniversario di nascita del beato don Mottola

“Il compleanno del Beato Francesco Mottola: un momento di luce e di grazia che dà inizio a questo nuovo anno 2022”, con queste parole il Fratello maggiore, don Francesco Sicari, ha introdotto la celebrazione eucaristica in memoria del centoventunesimo anniversario della nascita del beato don Francesco Mottola.

Nonostante sia passato più di un secolo da quel natale la vita del Beato continua a interpellarci, chiamandoci a stare nella storia con «il nostro umile e modesto contributo, come uomini, come cristiani, come oblati, per celebrare anche il nostro Natale, il nostro venire alla Luce», ha continuato don Sicari.


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Sì, la vita di don Mottola continua a interrogarci e a mostrarsi come faro. Ricorriamo a lui, come un tempo i tanti che lo raggiungevano «con una domanda nel cuore e ascoltarlo era una consolazione, una gioia» ha spiegato durante l’omelia monsignor Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea: «Noi cerchiamo risposte. Ma è bello pensare che don Mottola fosse una domanda,  che il Beato Francesco, come Gesù, non si accontentasse di accogliere il desiderio con il quale le persone si presentavano a lui con tutto il cuore, ma ponesse ulteriori domande sul senso della vita e sulla fine dei giorni»

Don Mottola: una finestra che immette al Padre

Chi andava da don Mottola, così come chi andava da Gesù e prima dal Battista «cercava una finestra per il cielo” e “ogni sacerdote nell’aprire il cuore di ogni cristiano è chiamato a essere finestra che dà sul cielo».


PER APPROFONDIRE: Riapre la Casa della Carità di don Mottola


Come non pensare al finestrone nella cappella della Casa Madre: ponte tra il tabernacolo e il cielo, tra la terra e il paradiso; davanti al quale sostava ore e ore in preghiera il Beato e che anche oggi, grazie alla cura delle Oblate, raccoglie ogni giorno fedeli oranti in cerca di risposte. «Cerchiamo di aprire questa finestra che immette al Padre – ha esortato monsignor Nostro – cerchiamo di essere noi stessi finestra. Questo era don Mottola, questo siamo chiamati a essere tutti noi».

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