Il giovane nigeriano giunto nel 2016 sulle coste di Reggio Calabria si è da poco laureato in Ingegneria dell'Informazione con il massimo dei voti e la lode
Fuggito dalla guerra in Nigeria, laureato a Reggio: l’Università premia Winner
Il giovane studente: «La Laurea per me è una grande soddisfazione, così importante che non so neanche descrivere la mia felicità»
di Redazione Web
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Questa mattina alla presenza del professor Tommaso Isernia direttore del Dipartimento DIIES del relatore della tesi professor Francesco Buccafurri e della professoressa Rossella Marzullo Prorettrice, delegata per l’Orientamento, il Rettore professor Giuseppe Zimbalatti ha consegnato al neolaureato Winner Ozekhome la medaglia dell’Ateneo reggino.
Il ventitreenne Winner Ozekhome è arrivato a Reggio Calabria nel 2016, dopo essere scappato dalla guerra civile in Nigeria, si è laureato in Ingegneria dell’Informazione alla Mediterranea di Reggio Calabria con 110 e lode, con una Tesi in ambito cybersecurity, di cui è stato relatore il professor Francesco Buccafurri.
La fuga e la laurea all'Università di Reggio Calabria, la testimonianza di Winner
«La Laurea è per me una grande soddisfazione, così importante che non so neanche descrivere la mia felicità» ha dichiarato Winner. «Non mi sono mai arreso e riconosco a me stesso quella forza di volontà che mi ha permesso di andare avanti. Ho raggiunto la terraferma a Reggio Calabria sei anni fa, dopo un viaggio in mare in cui ho avuto paura di morire. Poi arrivato a terra, la paura era svanita ed era rimasta la solitudine. Anche se, come per tutti, non sono mancati momenti difficili, con il tempo e con l’affetto e la vicinanza di tante persone ho superato anche quelli», ancora le parole del ragazzo.
Poi il ringraziamento: «Rivolgo un grazie ai miei colleghi, universitari e di lavoro, diventati miei amici, e alle tante altre persone con cui condivido il volontariato alla Caritas e all’Avis, e l’esperienza degli scout nella chiesa San Giovanni di Archi. Sono felice di restare qui all’Università Mediterranea anche per il corso di laurea specialistica. Qui a Reggio, comunque, ho trovato un’altra famiglia, allargata, affettuosa e sempre presente. Senza di essa non sarei arrivato a questo traguardo. Questa laurea è il frutto di tutto il bene che esiste in questa città».
Winner Ozekhome insieme ai colleghi studenti dell'Università di Reggio Calabria
Il professor Tommaso Isernia, nel rivolgersi, in particolare, al ragazzo ha detto: «Complimenti a Winner per la sua bravura e la sua determinazione. E complimenti anche a Reggio Calabria ed alla nostra Università Mediterranea per la capacità di accoglienza, e per quanto rendono possibile».
Università di Reggio Calabria, la tesi di Winner sulla Cybersecurity
Il professor Francesco Buccafurri relatore della tesi del ragazzo, nel presentare il lavoro, ha aggiunto: «Winner ha svolto una tesi su una tematica all’avanguardia in ambito cybersecurity, tema che, come testimoniato dagli eventi quotidiani, è in cima alle priorità del Paese. Argomento sul quale gli studenti interessati trovano ampio spazio sia nel corso di laurea triennale in Ingegneria Informatica, Elettronica e delle Telecomunicazioni, sia, successivamente, nel corso di laurea magistrale in Ingegneria Informatica e dei Sistemi per le Telecomunicazioni, nel quale, appunto, Winner continuerà i suoi studi».
La professoressa Rossella Marzullo Prorettrice delegata per l’Orientamento delle Mediterranea ha sottolineato come «Winner ci ricorda che esiste una terra d’approdo e che il desiderio di studiare si può trasformare in una laurea conseguita a pieni voti in un Ateneo che nel merito e nella capacità degli studenti crede profondamente. Questo è l’impegno dell’Università Mediterranea, restituire vitalità al futuro, un tempo ormai quasi sconosciuto e troppo spesso percepito come una minaccia dai giovani. Per l’Ateneo reggino il futuro deve essere una promessa e Winner oggi ci conferma che quella promessa non è stata tradita».
Il rettore della Mediterranea: «Una storia che aiuta a riflettere sul vero significato di accoglienza»
Il Rettore professor Giuseppe Zimbalatti ha ripercorso la storia del giovane neo laureato. «La storia di Winner Ozekhome restituisce al Mediterraneo, da cui non a caso l'Ateneo di Reggio Calabria prende il nome, il ruolo che ha sempre avuto nella storia: crocevia di culture, luogo di accoglienza e integrazione e non triste teatro di speranze tradite e vite disperse alla ricerca di un futuro migliore».
«L’Università Mediterranea pone al centro dei suoi valori la formazione dell’uomo capace di fare comunità, interpretando così lo spirito dei Padri costituenti per i quali l’istruzione è il più importante veicolo di democrazia», ancora Zimbalatti.
«Un'Università aperta a tutti»
La storia di Winner che ha avuto la possibilità di poter coronare un sogno, la laurea, grazie all'Università della città che lo ha accolto nel 2016, Reggio Calabria è un vero e proprio esempio. «Questo è il compito dell’Università, per la possibilità che le è propria di educare le coscienze al senso di cittadinanza e di condivisione di una dimensione valoriale comune, oltre che per la sua funzione essenziale di produrre e tramandare cultura. Siamo figli della tradizione magno-greca, riteniamo che l’accoglienza - ha aggiunto il rettore Zimabaltti - sia un patto sacro tra esseri umani e, consapevoli della responsabilità morale dell’educare, vogliamo trasmettere a tutti i nostri studenti la cultura profonda del saper conoscere se stessi e i meccanismi imprescindibili della costruzione identitaria che ci avvicini ad un’esperienza etica capace di aprire le frontiere e schiudere nuovi orizzonti».
«Winner - ha concluso il rettore dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria - è testimonianza viva dell’inveramento del principio costituzionale secondo il quale la scuola è aperta a tutti. I capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Il principio appena richiamato è quello a cui ogni azione dell’Ateneo reggino si ispira, nell’assoluta convinzione che è attraverso lo studio che si forma la futura classe dirigente; è con l’istruzione che si offre la possibilità ai più meritevoli di compiere un percorso di formazione che consenta, indipendentemente dal censo, l’accesso a tutte le professioni, nonché l’uguaglianza e la solidarietà sociale».
Le parole del cardinale durante la consegna del premio “Giorgio La Pira – Città di Cassano” . Il presidente della Cei è intrevenuto sui temi cruciali della giustizia italiana e del fenomeno migratorio.
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