Avvenire di Calabria

I lavori procedono spediti anche nei punti di tracciato dove si sono registrate negli anni le principali difficoltà

Gallico – Gambarie, la strada dei sogni «è quasi realtà»

Abbiamo fatto il punto con l'ingegnere Domenica Catalfamo che fino al 2020 è stato il Rup dell'importante infrastruttura che collegherà il mare alla montagna reggina

di Francesco Chindemi

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La posa della prima pietra risale al 2016. L’iter per la realizzazione del tratto più importante (il terzo macrolotto) della Gallico-Gambarie è iniziato nel 2012. Con l’ingegnere Domenica Catalfamo, già Rup dell’opera dalla fase di progettazione fino al 2020 (quando è stata nominata assessore regionale ai lavori pubblici), siamo entrati idealmente nel cantiere per fare il punto sullo stato di avanzamento lavori.

La strada Gallico - Gambarie comincia a prendere la forma definitiva

«Considerata la media italiana - afferma Catalfamo, supportata dagli altri tecnici - siamo a buon punto. Si tratta di un’opera ingegneristica di alto valore che consentirà, inoltre, di godere di un contesto paesaggistico unico nel suo genere. Un motivo in più per rilanciare in chiave turistica la città metropolitana di Reggio Calabria in ottica di conurbazione con l’intera area dello Stretto», afferma l’oggi dirigente del settore ambiente della Metrocity.


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L’opera, tra le più importanti del Mezzogiorno e non solo della Calabria, considerata strategica dall’Europa, è stata completata all’80%. «Mantenendo l’attuale ruolino di marcia, non è escluso possa entrare in esercizio già nella primavera del 2024». Ne abbiamo parlato con l’ingegnere Domenica Catalfamo, attuale dirigente del settore tutela e ambiente della città metropolitana di Reggio Calabria, già Rup dell’opera dal 2012 al 2020, fino alla nomina ad assessore regionale ai lavori pubblici della giunta Santelli.

Gli interventi di messa in sicurezza

Il periodo trascorso alla Cittadella, ha permesso all'ingegnere Catalfamo di contribuire tra l’altro ad accelerare l’iter in capo alla Regione, facilitando il dialogo tra i dipartimenti Programmazione e Infrastrutture. C’è un rapporto affettivo tra l'ex Rup e quest’opera definita come «un'altra figlia». Legame che continua anche a livello professionale, essendo il settore ambiente interessato alla realizzazione «delle opere di regimentazione delle acque della fiumara Gallico su cui poggiano i pilastri dell’arteria, a protezione del tracciato».

Già entro la fine di questo mese - assicura inoltre l’ingegnere Catalfamo - dovrebbe essere completata «la posa delle lastre di calcestruzzo lungo il tratto che si innesta sulla grande rotatoria aerea di Mulini di Calanna», uno dei punti principali dell’attività di cantiere, tra i più complessi. Oltre al terzo lotto, ricorda la dirigente metropolitana, «con l’allora provincia, ai tempi della presidenza Raffa, finanziammo anche gli altri due lotti, il quarto affidato ad Anas e il quinto partito nel 2020, tra località “Ciarro” di Podargoni e il comune di Santo Stefano, per l’ammodernamento delle attuali strade finalizzato a facilitare la mobilità dolce d’ingresso al Parco d’Aspromonte».

Basterà meno di un quarto d'ora per raggiungere dal mare la montagna

Completata l’opera, la cui posa della prima pietra risale al 2016, «19 chilometri di tornanti saranno sostituiti da 4 chilometri di strada a scorrimento veloce percorribile in poco meno di 15 minuti».

Nel progetto, inoltre, sono previsti tratti di belvedere che «offrono la possibilità di ammirare un contesto naturalistico unico all’intero del quale l’arteria di colloca in maniera garbata». Insomma, «un’opera dalla straordinaria valenza socio-economica della cui importanza ci si renderà conto attraversandola solo per le emozioni che susciterà. La Gallico-Gambarie - ha motivo di ritenere Catalfamo - sarà sicuramente elemento di valorizzazione anche in chiave turistica dell’intera Vallata che dall’Aspromonte si dipana fino al mare».

Opera a prova di forti sismi

La Gallico - Gambarie sarà una strada “super sicura”, «capace di resistere agli effetti di un sisma di entità pari o superiore a quello registratosi a inizio febbraio tra Siria e Turchia», assicurano l’ingegnere Catalfamo e gli altri tecnici interessati alla realizzazione della mega infrastruttura. Dispositivi antisismici posizionati sui pulvini delle pile e sulle spalle «consentiranno agli impalcati di resistere a sismi di magnitudo elevata, con fattore di sicurezza che consente di andare oltre quella attesa».

La "via del mulini". Un antico mulino fa da "vedetta" al nascente tracciato della Gallico - Gambarie

Tra i dispositivi vi saranno quelli a fusibile («chiavi di taglio»), costituiti da «un elemento sacrificale che in caso di sisma viene portato a rottura dissipando energia, e che necessiterà pertanto di ripristino». Inoltre, gli acciai utilizzati, di tipo “corten” ossia autoprotettivi contro la corrosione - «garantiscono una durata illimitata dell’opera». I punti di forza di quella che sarà la futura arteria che collegherà il mare alla montagna, tuttavia, non sono solo questi. Le principali opere d’arte che caratterizzano il terzo lotto della Gallico - Gambarie sono rappresentate, anche, «da viadotti a struttura mista calcestruzzo - acciaio.

In particolare, le sottostrutture ossia le pile e le spalle sono realizzate in calcestruzzo armato, fondate su pali di grande diametro in calcestruzzo armato o micropali in acciaio». Le sovrastrutture, ossia gli impalcati «sono realizzate in acciaio “corten” con travi principali a doppia “T” collegate da traversi ortogonali e controventature di piano in profili snelli del tipo commerciale.

Le solette degli impalcati sono realizzate in calcestruzzo armato gettato in opera su “predalles” prefabbricate che fungono da casseri autoportanti a perdere».


PER APPROFONDIRE: Infrastrutture in Calabria, la proposta di Unioncamere


«I calcestruzzi impiegati inoltre - sono ad alta resistenza, e classe di esposizione adeguata all’ambiente umido in cui l’arteria stradale si snoderà». Il tracciato attraversa, infatti, l’alveo del torrente Gallico. 

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