Avvenire di Calabria

A Palazzo San Giorgio l'incontro durante il quale sono stati avviati i lavori per raggiungere una comune intesa sul tema affrontato

Welfare penitenziario, al comune di Reggio Calabria incontro garante – sindacati polizia penitenziaria

I rappresentanti sindacali pronti a redigere e sottoscrivere un documento permanente finalizzato al raggiungimento di obiettivi comuni

di Redazione Web

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Prosegue a ritmo spedito il progetto di creazione di un welfare penitenziario, ideato oltre un anno fa dalla Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, l’avvocato Giovanna Russo.

Detenuti e welfare penitenziario, il garante incontra le sigle sindacali della PolPen

Nella giornata di ieri, a Palazzo San Giorgio, l’incontro con i sindacati di polizia penitenziaria  (Daniela Iiriti e Fabio Viglianti per il SiNaPPe, Maurizio e Silvio Policaro per l’OSAPP e Massimo Musarella per l’USPP) per trattare temi di particolare interesse relativi ai due istituti penitenziari insistenti sul territorio reggino.


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I rappresentanti sindacali, in uno spirito di piena collaborazione e condivisione con l’indirizzo offerto dalla Garante, hanno inteso cristallizzare i lavori del tavolo all’interno di un documento permanente, finalizzato al raggiungimento di obiettivi comuni volti a garantire sicurezza e trattamento, non trascurando il fondamentale valore del corpo di polizia penitenziaria.

Verso la redazione di un protocollo di intesa

La proposta della garante Russo, antesignana in tal senso nel “pianeta carceri”, è stata pienamente accolta dalle parti che si sono impegnate nella redazione “a più mani” del primo Protocollo G2P.


PER APPROFONDIRE: Carceri in Calabria, tra carenze e modelli positivi: c’è ancora tanto da fare


«Un documento d’intenti chiari e trasparenti per rendere gli istituti penitenziari una “casa di vetro”», ha commentato l’avvocato Russo, citando un’espressione dalla stessa coniata. «Un luogo in cui sia finalmente visibile l'operato della polizia penitenziaria – ha proseguito la Garante – e se ne possa dare valore proprio in virtù di quell’imprescindibile dialogo in trasparenza e lealtà istituzionale. La polizia penitenziaria, dunque, non solo quale garante della legge, dell’ordine e della sicurezza, ma fondamentale presidio al fine di restituire “cittadini consapevoli” alla società».

I sindacati hanno confermato, nel corso dell’incontro, gli intenti ed anche i risultati già da diverso tempo perseguiti dall’ambizioso progetto portato avanti dall’ufficio del garante comunale. Un esempio per tutti è rappresentato dai risultati raggiunti nell’ambito della sanità penitenziaria, il cui nuovo modello ha saputo mettere in rete e far dialogare tutte le istituzioni interessate. Un tavolo tecnico operativo che ha portato Arghillà a una profonda revisione organizzativa.

Garante dei detenuti, un servizio di prossimità

Nel pomeriggio di ieri, inoltre, si è discusso anche di «formazione del personale, costruzione di un sistema di rete per la migliore risoluzione di problematiche ataviche che incidono in modo diretto sul territorio libero e non».  La volontà espressa dall’avvocato Russo è quella di «rendere l'ufficio del garante comunale sempre più di prossimità, di studio e di conoscenza delle problematiche che affliggono le carceri e si ripercuotono sui detenuti in primis, ma anche sulla qualità della vita della polizia penitenziaria».


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«Molto dovrà essere fatto – ha concluso l’avvocato Russo – e il compito è arduo. Ma l'incontro ha l'ambizione di creare un modello virtuoso, che sia d'ispirazione per finalità cui tutti dovranno concorrere. Una filosofia che tende a costruire una società migliore, garante dei diritti di tutti, seguendo gli irrinunciabili passi e sacrifici dei tanti uomini e donne della giustizia».

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