Reggio Calabria – Bova, tre nuove nomine dell’arcivescovo Fortunato Morrone
Le nomine entrano in vigore da oggi, i sacerdoti interessati sono Don Antonino Vinci, Don
Nel contesto della tutela dei diritti dei detenuti, emerge spesso il ruolo della genitorialità e delle difficoltà che i genitori reclusi devono affrontare nel mantenere un legame con i figli. «La situazione riscontrata in Calabria è simile a quella di altre regioni, ma le difficoltà sono diverse», spiega l’avvocato Luca Muglia, fino a poche settimane fa Garante dei diritti dei detenuti calabresi.
La situazione riscontrata in Calabria è simile a quella di altre regioni, le difficoltà sono diverse. Le criticità riguardano, da un lato, il diritto ad esercitare le funzioni genitoriali durante il periodo di detenzione e, dall’altro, l’idoneità dei luoghi in cui si incontrano i figli minori d’età e la lontananza rispetto alla dimora dei familiari.
Nei due anni in cui ho esercitato le funzioni di Garante regionale ho ricevuto svariate segnalazioni, intervenendo nei casi in cui appunto si lamentava l’impossibilità di mantenere un legame affettivo continuativo con i propri figli. Talvolta, peraltro, si trattava di minori affetti da patologie alquanto delicate.
Beh, potrebbe influire e come. Il “modello Laureana” è fortemente innovativo sotto il profilo trattamentale, formativo e rieducativo, ma non solo. Nell’istituto a custodia attenuata di Laureana, infatti, ha trovato attuazione per la prima volta in Italia il progetto "genitori dentro”, rivolto ai detenuti con prole di età non superiore ai 16 anni. In tale contesto è stato realizzato un confortevole ed ampio monolocale in legno che ricorda la “Casa” (nella foto la Casa dell'affettività, ndr). Si tratta di un ambiente dedicato e attrezzato a misura di bambini e bambine in cui le persone detenute, secondo prestabilite turnazioni, possono incontrare i propri cari con il solo controllo delle telecamere. In altre parole, una sala per i colloqui a dimensione umana, che manca nella maggior parte degli istituti penitenziari italiani.
Occorre aprire una breccia, con le Linee guida “Carcere e genitorialità” emanate nei mesi scorsi ho provato a farlo. Gli strumenti da utilizzare hanno come obiettivo primario quello di prevedere ed agevolare l’ingresso in carcere di personale specializzato (Servizi sociali, Consultori familiari, Uepe, consulenti tecnici, periti) in grado di attivare misure efficaci di sostegno alla genitorialità.
PER APPROFONDIRE: Viaggio nelle carceri, il cappellano: «Qui c’è tanta speranza»
Oltre ad incidere sulla qualità delle funzioni genitoriali ciò faciliterebbe il percorso riabilitativo delle persone recluse, fornendo quel “quid in più” che spesso può essere determinante o addirittura decisivo.
Il problema è innanzitutto culturale, mi riferisco allo stigma e all’etichetta sociale che colpisce i nuclei familiari e, in particolare, le persone minori d’età. Parliamo di personalità fragili e ancora in formazione che si ritrovano a fare i conti con il giudizio collettivo, quasi sempre crudele e spietato, oltre che con la detenzione del papà o della mamma. Esiste poi un problema di “risorse” da mettere in campo, in Calabria la carenza di personale nel settore dell’assistenza familiare e psicosociale è sotto gli occhi di tutti. Il carcere diventa, giocoforza, un luogo da evitare.
Sono stati anni di grande lavoro ed intensità, penso che siano stati fatti passi in avanti e che il sistema penitenziario abbia beneficiato di una interlocuzione istituzionale essenziale. Le persone recluse, tuttavia, stanno vivendo un momento di “emergenza umanitaria”, sono provate e svilite, e ciò anche in Calabria. In Italia sono diventati 80 i suicidi in carcere nel 2024, un record negativo senza precedenti, tutto italiano.
Alla limitazione della libertà personale si aggiungono “privazioni” importanti, di diritti e/o prestazioni minime, che finiscono per ledere la dignità e per generare un clima invivibile. È una sensazione ormai palpabile che assale ed investe l’intera comunità del pianeta carcere, come dimostrano i 7 suicidi nel 2024 di appartenenti alla Polizia penitenziaria. Di carcere, purtroppo, si continua ogni giorno a morire, nell’indifferenza generale.
Le nomine entrano in vigore da oggi, i sacerdoti interessati sono Don Antonino Vinci, Don
Domani, domenica 26 gennaio 2025, Avvenire di Calabria torna con un’edizione ricca di approfondimenti, testimonianze
A Palazzo San Giorgio l’assessore Malara ha incontrato i rappresentati delle associazioni di categoria e professionali