Avvenire di Calabria

Prosegue il nostro cammino tra le pagine dell'Amoris Laetitia assieme a Zaira Sorrenti per la rubrica "Un anno in famiglia"

Genitorialità e tempi lavorativi, ritmo conciliabile

Questa settimana il tema è quello del lavoro. Come va inteso alla luce delle indicazioni di papa Francesco? Ecco tanti spunti

di Zaira Sorrenti

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Genitorialità e tempi lavorativi, ritmo conciliabile. Prosegue il nostro cammino tra le pagine dell'Amoris Laetitia assieme a Zaira Sorrenti per la rubrica "Un anno in famiglia".

Genitorialità e tempi lavorativi, ritmo conciliabile

L come lavoro. Non solo un insieme di attività, un modo per sostenersi, per far andare avanti la famiglia e la società, ma, innanzitutto, un “actus personae”: un’azione che contribuisce a rendere l’uomo pienamente uomo:  «Lavorare è fare un uomo al tempo stesso che una cosa», scriveva Emmanuel Mounier.

“Che il lavoro sia una parte fondamentale della dignità della vita umana, lo si deduce dalle prime pagine della Bibbia, quando si dice che «il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse » (Gen 2,15). È la rappresentazione del lavoratore che trasforma la materia e sfrutta le energie del creato, producendo il « pane di fatica », oltre a coltivare sé stesso” (AL 23).

Gesù per trenta anni “si guadagnò il pane lavorando” facendo il falegname presso la bottega di suo padre, Giuseppe: “Non è costui il figlio del falegname”? (Mt 13,55) osservano con stupore i presenti nella sinagoga ammirando la sapienza di Gesù, figlio di Dio e pienamente uomo, al punto da non esimersi dal lavorare come e con gli altri uomini, umile e solidale in tutto.

 Anche san Paolo si mostra “orgoglioso di aver vissuto senza essere di peso agli altri: lavorò con le sue mani assicurandosi così il sostentamento. Era talmente convinto della necessità del lavoro, che stabilì una ferrea norma per le sue comunità: ‘Chi non vuole lavorare, neppure mangi”(24).


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Il lavoro, dunque, non solo strumento di produzione ma espressione fondativa e creativa dell’uomo che faticando contribuisce alla sua crescita e, allo stesso tempo, alla stabilità e fecondità della famiglia e della società. “Il lavoro – come ha sottolineato papa Francesco nella Patris Corde - diventa partecipazione all’opera stessa della salvezza, occasione per affrettare l’avvento del Regno, sviluppare le proprie potenzialità e qualità, mettendole al servizio della società e della comunione; il lavoro diventa occasione di realizzazione non solo per sé stessi, ma soprattutto per quel nucleo originario della società che è la famiglia… La persona che lavora, qualunque sia il suo compito, collabora con Dio stesso, diventa un po’ creatore del mondo che ci circonda” (PC 6).

È chiaro, dunque, che la mancanza di lavoro e l’instabilità lavorativa generano sofferenze e incidono in maniera drammatica sulla serenità delle famiglie. Spesso si rimanda il momento delle nozze a causa della disoccupazione oppure per l’assenza di leggi che garantiscono la stabilità della vita familiare, per esempio, di fronte a una gravidanza. Laddove il lavoro c’è, invece, spesso inquina la serenità della relazione imponendo ritmi stressanti che generano insoddisfazione, intolleranza, aggressività: “Le famiglie soffrono in modo particolare i problemi che riguardano il lavoro. Le possibilità per i giovani sono poche e l’offerta di lavoro è molto selettiva e precaria. Le giornate lavorative sono lunghe e spesso appesantite da lunghi tempi di trasferta. Questo non aiuta i familiari a ritrovarsi tra loro e con i figli, in modo da alimentare quotidianamente le loro relazioni” (44). La relazione di coppia è fortemente compromessa dalla mancanza di tempo e dalla fretta che non consentono agli sposi di ritagliarsi un tempo per stare l’uno di fronte all’altro, ascoltarsi, condividere sogni e desideri.  Anche l’educazione dei figli è resa difficile “dallo stile di vita attuale, dagli orari di lavoro, dalla complessità del mondo di oggi, in cui molti, per sopravvivere, sostengono ritmi frenetici” (287).


PER APPROFONDIRE: Genitorialità e lavoro, «sempre più super mamme»


Ancor di più preoccupano i dati che riportano la sempre più crescente miseria di tante famiglie che a stento riescono ad arrivare a fine mese; la condizione di spose che lasciate dal proprio marito devono allevare da sole i propri figli e di donne costrette a lasciare il lavoro di fronte alla scelta di essere mamme.

La Chiesa accoglie tutte queste istanze e investe le sue energie per andare incontro a tante necessità e fragilità. Ma per arrivare a tutti urge stringere nuove e stabili alleanze con le Istituzioni politiche e sociali, troppo spesso lontane dalla famiglia e dai suoi bisogni.

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