Avvenire di Calabria

Una giornata dedicata al mondo degli insegnanti: è stabilita oggi, 5 ottobre, e apre a riflessioni importanti

Giornata degli insegnanti, come si sta evolvendo il loro ruolo educativo

Quali sono le sfide che attendono i docenti? Quale equilibrio tra sapere ed educazione in classe?

di Redazione Web

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Una giornata dedicata al mondo degli insegnanti: è stabilita oggi, 5 ottobre, e apre a riflessioni importanti. Quali sono le sfide che attendono i docenti? Quale equilibrio tra sapere ed educazione in classe? Scopriamolo insieme.

Insegnanti, una giornata per riflettere sulle nuove sfide tra sapere ed educazione

Questa Giornata commemora la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell'UNESCO sullo status di insegnante, la principale  struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale, ed ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.

Con l'adozione dell'Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, "Istruzione di qualità", gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per l'attuazione dell'Agenda 2030 sull'educazione.

Il loro impegno infatti è fondamentale per fornire  un'educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l'obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l'abbandono scolastico precoce,  contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile.


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L’esperienza della pandemia ha evidenziato l’esigenza di ripensare la scuola. Tale processo di rinnovamento non può investire solo i traguardi formativi e i saperi ma deve necessariamente essere volto a promuovere una visione allargata dell’inclusione, che abbracci il concetto di neurodiversità, in grado di valorizzare le potenzialità degli studenti attraverso la personalizzazione degli apprendimenti.

Inoltre, una scuola davvero inclusiva non può più prescindere dal riconoscimento dei bisogni educativi, sociali ed emotivi degli studenti.

Tra i vari strumenti e risorse attualmente in uso nel nostro paese per valorizzare le potenzialità di ciascuno studente durante il suo percorso di apprendimento e crescita, la strategia didattica della differenziazione consente di proporre al singolo studente attività adatte alle proprie abilità, al proprio livello di prontezza, ai propri interessi, ai diversi stili di apprendimento e espressivi.


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Un nuovo modello e le buone prassi

La logica inclusiva del Modello di Arricchimento Scolastico rende la scuola capace di rispondere educativamente a tutti a prescindere dall’identificazione dell’alto potenziale o dalla certificazione del problema dell’alunno, garantendo un apprendimento significativo per l’individuo e, conseguentemente, aumentando il suo coinvolgimento e partecipazione che, come dimostra la ricerca scientifica, permettono anche di aumentare il rendimento scolastico.

Il SEM promuove un fare scuola inclusivo attivando risorse e ridisegnando gli ambienti di apprendimento, infondendo nel curricolo scolastico proposte educative entusiasmanti che investono la scuola nella sua interezza, trasformandola in una scuola per lo sviluppo del talento. 

Tutti gli attori che ruotano attorno allo studente vengono coinvolti e assumono un ruolo attivo nell’intervento educativo (dirigenti, insegnanti, studenti, famiglia, esponenti della società civile e del territorio ecc.) facendo della scuola una vera comunità educante.

L’Istituto Salesiano di Varese è la prima scuola SEM d’Italia. L’implementazione vanta due anni di esperienza, e si accinge ad iniziare il terzo anno, durante i quali la scuola ha favorito e sostenuto la formazione dei docenti per includere e valorizzare anche gli studenti ad alto potenziale cognitivo i quali, per esperienza diretta, spesso non vedono riconosciuti i loro bisogni educativi e di apprendimento.


PER APPROFONDIRE: Ragazzi difficili? Servono insegnanti “sbilanciati” sull’educazione


Le novità in ambito di reclutamento

È stato pubblicato l’atteso nuovo decreto che regola il percorso di formazione per l’assunzione in ruolo degli insegnanti previsto dalla riforma del reclutamento dei docenti.

Si tratta del c.d. DPCM 60 CFU, che definisce il percorso universitario e accademico abilitante da 60 CFU/CFA che i docenti dovranno superare per ottenere l’abilitazione e partecipare ai concorsi a cattedra.

Il nuovo decreto per la formazione previsto dalla riforma del reclutamento dei docenti deve indicare, nello specifico:

  • contenuti e strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 CFU/CFA, di cui almeno 10 di area pedagogica, necessari per la formazione iniziale dei docenti, comprendente attività di tirocinio diretto e indiretto;
  • la percentuale di presenza alle attività formative necessaria per accedere alla prova finale del percorso iniziale di formazione dei docenti;
  • gli standard professionali minimi delle competenze che i docenti abilitati devono possedere;
  • le modalità di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, che comprende una prova scritta e una lezione simulata;
  • gli standard per la valutazione omogenea dei partecipanti;
  • le regole per la composizione della commissione giudicatrice per la prova finale, che deve comprendere un membro designato dall’Ufficio scolastico regionale di riferimento e un membro esterno esperto di formazione nelle materie inerenti al percorso abilitante, che può essere individuato anche tra i tutor preposti alle attività di tutoraggio del percorso formativo abilitante;
  • il Profilo conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato, nel rispetto degli standard professionali minimi stabiliti con dal decreto per la formazione relativo alla riforma del reclutamento dei docenti e le modalità per la loro verifica, per favorire la coerenza dei percorsi universitari e accademici di formazione iniziale con le professionalità richieste al docente al fine di agevolare la trasformazione digitale dell’organizzazione scolastica e dei processi di apprendimento e insegnamento;
  • i requisiti di accreditamento dei percorsi di formazione iniziale, per garantirne l’elevata qualità e solidità;
  • i costi massimi di iscrizione ai percorsi universitari e accademici di formazione iniziale, e di svolgimento delle prove finali per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento, con oneri a carico dei partecipanti
  • criteri e modalità di coordinamento ed eventuale aggregazione dei percorsi di formazione, e della loro organizzazione, per realizzare una collaborazione strutturata e paritetica fra sistema scolastico, università e istituzioni AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica).

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